Aprile 29, 2024
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Teheran lancia dal suo territorio droni e missili, attacchi anche dal Libano e dallo Yemen. Israele muove i caccia per fermare gli aggressori lontano dai confini aiutata dai jet di Usa, Regno Unito e Francia. Il 99% dell’attacco è stato fermato. Poche conseguenze ma il rischio ora è quello di un’escalation. Secondo il Nyt Netanyahu avrebbe rinunciato a una reazione diretta su richiesta di Biden. Si è trattato di uno scontro con tecnologie avanzate e tattiche innovative come non si era mai visto prima. Quali sono gli scenari possibili e perché l’Iran attacca Israele?

Perché l’Iran attacca Israele?: “C’è nuova equazione, risposta diretta a ogni attacco israeliano”

L’Iran ha lanciato un attacco diretto e senza precedenti contro Israele, utilizzando una combinazione di centinaia di droni e missili. Tra questi missili cruise, in tre diverse ondate. Questo attacco è partito direttamente dal territorio iraniano, mai l’Iran aveva agito in questo modo contro Israele.

Gli alleati di Israele, inclusi gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia e la Giordania, hanno collaborato nella difesa, intercettando circa il 99% degli ordigni lanciati. Nonostante l’elevato numero di intercettazioni, l’attacco rappresenta una significativa escalation nella tensione regionale.

Il governo israeliano, in risposta, ha indicato la possibilità di una forte reazione militare. Le discussioni sono in corso su come rispondere, con la comunità internazionale, inclusi i leader del G7, che spingono per una risposta misurata. Nel frattempo, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU si è riunito in una sessione di emergenza per discutere la situazione.

L’esposizione diretta di Teheran come guida del fronte militare anti-Israele porta a compimento una strategia di lungo termine

L’attacco militare dell’Iran su Israele segna un momento significativo nel conflitto in corso in Medio Oriente, riflettendo una strategia di lungo termine da parte di Teheran. L’Iran ha sfruttato le milizie alleate nella regione per esercitare pressione su Israele, con l’obiettivo di affermare la propria egemonia. Questo si inserisce in un contesto più ampio di rivalità geopolitica, dove Teheran cerca di riallineare gli equilibri di potere a favore di altri attori globali come Russia e Cina, che potrebbero sostituire o ridimensionare l’influenza americana nel Medio Oriente.

In questo contesto geopolitico non vanno dimenticati i pirati Houthi (l’Iran è accusato di fornire loro sostegno militare e finanziario, compresa la fornitura di armi come missili balistici e droni). Questo collegamento con l’Iran inserisce gli Houthi in un asse di potere sciita che si oppone a quello sunnita guidato dall’Arabia Saudita, contribuendo alle tensioni regionali. Gli Houthi, quindi, sono parte integrante delle dinamiche di potere nel Medio Oriente, influenzando le relazioni tra i principali attori regionali come l’Iran e l’Arabia Saudita, così come le politiche esterne degli Stati Uniti e di altri paesi coinvolti nel tentativo di stabilizzare la regione.

Le guerre di prossimità

La storia delle tensioni e dei conflitti tra Iran e Israele si estende su decenni e ha assunto diverse forme, da alleanze tattiche a ostilità aperte e guerre per procura.

Primi anni e rivoluzione iraniana

Originariamente, durante il regno dello Shah, l’Iran e Israele avevano relazioni economiche e militari significative. Queste relazioni cambiarono radicalmente con la Rivoluzione iraniana del 1979, quando l’Ayatollah Khomeini prese il potere, promuovendo una politica estera fortemente anti-israeliana e tagliando tutti i legami diplomatici con Israele.

Guerra civile libanese e Hezbollah

Durante la guerra civile libanese negli anni ’80, l’Iran ha sostenuto la formazione di Hezbollah, un’organizzazione militante sciita, come strumento contro Israele. Hezbollah ha giocato un ruolo chiave negli scontri con Israele, specialmente durante i conflitti del 2006 in Libano, che hanno visto intensi combattimenti senza un chiaro vincitore. L’Iran ha continuato a fornire supporto militare e finanziario a Hezbollah, rafforzando la sua presenza nel sud del Libano vicino al confine israeliano.

Coinvolgimento in Siria

L’influenza dell’Iran si è estesa anche in Siria, soprattutto dopo l’inizio della guerra civile nel 2011. L’Iran ha sostenuto il regime di Bashar al-Assad contro i gruppi ribelli, consolidando ulteriormente la sua presenza militare e la sua rete di milizie nella regione, che ha portato a frequenti scontri aerei e attacchi tra forze iraniane e israeliane in Siria.

Conflitti e cyber attacchi

Oltre ai confronti militari diretti, la guerra per procura tra Iran e Israele ha incluso anche attacchi cyber e assassinii mirati. Ad esempio, il programma nucleare iraniano è stato un bersaglio frequente di attacchi cyber israeliani, come il famoso Stuxnet, e Israele ha attribuito all’Iran una serie di attacchi a propri interessi.

L’uso di attacchi terroristici

L’Iran è spesso citato come uno dei principali sostenitori di gruppi militanti che hanno condotto attacchi terroristici contro israeliani in tutto il mondo. Ecco alcuni esempi di attacchi terroristici contro israeliani che hanno avuto legami con l’Iran o con gruppi sostenuti dall’Iran:

  1. Attacco all’aeroporto di Burgas (2012): Questo attacco suicida in Bulgaria ha ucciso cinque turisti israeliani e un autista bulgaro. Le autorità bulgare e israeliane hanno attribuito l’attacco al gruppo militante libanese Hezbollah, che riceve sostegno dall’Iran.
  2. Attacchi di Buenos Aires:
    • Attentato all’ambasciata israeliana (1992): Questo attacco ha causato la morte di 29 persone e il ferimento di 242. L’Argentina ha accusato l’Iran di aver ordinato l’attacco, eseguito da Hezbollah.
    • Attentato al centro comunitario ebraico AMIA (1994): Questo è stato uno degli attacchi terroristici più mortali nella storia argentina, con 85 morti. Anche in questo caso, l’Iran è stato accusato di essere coinvolto, anche se Teheran ha sempre negato ogni responsabilità.
  3. Sequestri di ostaggi e altri attacchi da parte di Hezbollah:
    • Hezbollah, con il sostegno dell’Iran, ha condotto numerosi attacchi contro israeliani, soprattutto durante il conflitto in Libano negli anni ’80 e ’90, inclusi sequestri di ostaggi e attacchi missilistici transfrontalieri.
  4. Attacchi contro obiettivi israeliani all’estero:
    • Iran è stato accusato di pianificare attacchi contro israeliani in vari paesi, inclusi tentativi falliti o sventati in India, Georgia, Thailandia e altri paesi nel corso degli anni.

Questi esempi mostrano il modello di supporto iraniano a gruppi che hanno condotto attacchi terroristici contro israeliani.

Perché l’Iran attacca Israele?

L’Iran considera Israele un nemico per una serie di motivi storici, ideologici e strategici, che si sono sviluppati nel tempo:

  1. Ideologia e Religione: Dopo la Rivoluzione iraniana del 1979, il nuovo regime teocratico sciita, guidato dall’Ayatollah Khomeini, ha adottato una politica estera fortemente anti-israeliana. Khomeini e i suoi successori hanno visto Israele come un “cancro” che deve essere eliminato dalla regione. Questa visione è radicata in un misto di ideologia islamica e in opposizione agli alleati occidentali di Israele, principalmente gli Stati Uniti, considerati oppressori dei musulmani e degli interessi iraniani.
  2. Supporto ai Palestinesi: L’Iran si posiziona come un campione della causa palestinese. Il sostegno dell’Iran a gruppi come Hamas e la Jihad Islamica Palestinese è parte di una strategia più ampia per influenzare e guidare la politica del Medio Oriente e per consolidare la sua immagine come leader del mondo musulmano contro Israele.
  3. Controbalancing Geopolitico: L’Iran persegue una politica di contenimento di Israele come parte di una strategia regionale più ampia per limitare l’influenza occidentale in Medio Oriente. Attraverso il sostegno a Hezbollah in Libano, e altri gruppi militanti, l’Iran cerca di stabilire un fronte unificato che possa fronteggiare la presenza militare e politica israeliana.
  4. Rivalità Regionale: L’Iran e Israele sono rivali regionali che competono per l’influenza in Medio Oriente. L’Iran utilizza il conflitto con Israele per rafforzare la propria posizione tra i paesi e le popolazioni musulmane della regione, presentandosi come un leader contro ciò che percepisce come aggressione e occupazione israeliane.
  5. Deterrenza e Proiezione di Potenza: Gli attacchi contro Israele servono anche come strumento di deterrenza e proiezione di potenza. Dimostrando la capacità di attaccare Israele, sia direttamente che attraverso proxy, l’Iran cerca di dissuadere Israele e i suoi alleati da azioni militari contro il territorio iraniano e i suoi interessi.

Questi fattori si combinano per creare un contesto complesso in cui l’Iran continua a vedere in Israele un nemico chiave nella regione, influenzando così la sua politica estera e le sue azioni militari.

Prossimi scenari del conflitto?

L’aviazione è da sempre l’arma migliore e più affilata in mano al governo di Gerusalemme. La logica indicherebbe un attacco mirato visto che non è da oggi che Israele si prepara a colpire gli impianti nucleari iraniani, ma negli ultimi giorni, secondo funzionari dell’intelligence britannica, Israele avrebbe condotto numerose esercitazioni aeree atte proprio a prendere di mira infrastrutture chiave per il nucleare in Iran.

Storicamente, Israele ha mostrato la volontà di colpire infrastrutture che ritiene possano rappresentare una minaccia diretta alla sua sicurezza, inclusi siti sospettati di sviluppo nucleare. L’obiettivo di tali attacchi è stato prevenire lo sviluppo di capacità militari che Israele considera una minaccia esistenziale, come dimostrato in passato con attacchi a impianti in Iraq nel 1981 e in Siria nel 2007.

L’International Atomic Energy Agency (Aiea), nella sua ultima osservazione, dello scorso febbraio, ha rilevato, nel sito più tecnologicamente avanzato in Iran, quello di Fordow, “un’attività frenetica: nuove apparecchiature installate, che producono uranio arricchito a velocità sempre più elevate, e un’espansione in corso che potrebbe presto raddoppiare la produzione dell’impianto”. Fordow ha raggiunto un livello di arricchimento dell’uranio del 60%, vicinissimo a quello utilizzato in campo militare (90%).

Di questo passo l’Iran potrebbe avere in dotazione una prima bomba atomica entro pochi mesi. Mentre in un paio d’anni potrebbe disporre di un sistema combinato di lancio di un ordigno nucleare attraverso un missile.

Israele resterà a guardare?

Giovanni Scafoglio

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