Lei è Robyn Davidson ed è la donna che nel 1977 ha attraversato il deserto australiano da Alice Springs fino all’Oceano Indiano. Solo lei, quattro cammelli e il suo cane. Robyn nasce nel 1950 a Stanley Park nel Queensland in Australia. A soli 11 anni sua madre si suicida e lei, insieme alle sue sorelle, vengono allevata dalla zia. È una ragazza molto intelligente ma irrequieta, cambia spesso facoltà e rinuncia a una borsa di studio in musica. Nel 1968 si trasferisce a Sidney dove trova un lavoro e persone con cui condividere il tempo. Ma anche Sidney pare non essere il posto per Robyn.
Sente di volersi depurare dalla società e nella sua testa inizia a prendere forma l’idea del viaggio. La svolta arriva a metà degli anni ’70 quando Robyn decide di intraprendere un viaggio per attraversare il deserto australiano da Alice Springs all’Oceano Indiano, una distanza di circa 2.730 chilometri.
La ragazza impiega due anni a prepararsi per il viaggio, imparando a conoscere i cammelli, capire come sopravvivere nel deserto e acquisendo l’attrezzatura necessaria. Robyn acquista quattro cammelli, che chiama Dookie, Bub, Zeleika e Goliath e addestra anche il suo cane, Diggity, a essere un compagno nel deserto. È pronta, ma nonostante i soldi messi da parte con il duro lavoro, capisce che non bastano. Dopo molti tentennamenti, decide di scrivere alla rivista National Geographic chiedendo di essere sponsorizzata. Il giornale risponde dandole 4.000 dollari, ma a condizione che il fotografo Rick Smolan la accompagni per fotografare il viaggio. Robyn accetta la condizione pur di intraprendere questa avvenuta, ma la sua idea era di compiere un viaggio in solitudine, non di certo con un fotografo appresso. Dopo un inizio difficile, i due arrivano ad un compromesso: Rick la raggiungerà ogni tanto durante i 9 mesi di viaggio.
Il viaggio di Davidson non è solo fisicamente estenuante, ma anche mentalmente ed emotivamente impegnativo. Deve affrontare numerosi ostacoli, tra cui l’aspro ambiente desertico, la minaccia della disidratazione e incontri con serpenti e altri animali pericolosi. Affronta anche l’isolamento sociale, poiché ha deliberatamente evitato il contatto umano e ha interagito solo con gli indigeni che ha incontrato lungo la strada.
Nel mentre però la sua leggenda, la leggenda della signora dei cammelli, fa il giro del mondo e sempre più turisti e giornalisti vogliono immortalarla o parlare con lei. Anche qui il fotografo Rick Smolan la aiuta: mette in giro una falsa voce sulla sua data d’arrivo per evitare l’assalto mediatico. E così Robyn può godersi in solitudine l’arrivo all’Oceano Indiano dopo 2.730 km.
Dal suo viaggio è nato il libro “Orme”, pubblicato nel 1980. Il libro è subito un bestseller ed è ampiamente elogiato per le sue descrizioni vivide ed evocative del deserto australiano e della sua gente. È anche degno di nota per i suoi temi femministi, poiché il viaggio di Robyn è stato visto come una sfida ai tradizionali ruoli di genere e alle aspettative della società. Da allora il libro è stato tradotto in numerose lingue ed è diventato un classico della letteratura australiana. Ma il viaggio di Davidson ha ispirato anche un adattamento cinematografico con lo stesso nome, uscito nel 2013, diretto da John Curran.
La donna che ha attraversato il deserto australiano ha ispirato innumerevoli persone in tutto il mondo a perseguire i propri sogni e a sfidare le norme e le aspettative della società
La sua storia è una testimonianza del potere della determinazione e della forza dello spirito umano. L’eredità di Robyn Davidson sopravvive e il suo viaggio continua a ispirare nuove generazioni di avventurieri ed esploratori.
Francesca Bazzoni
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