Maggio 4, 2024
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Ieri sera è andata in onda un’inchiesta di Report che fa tremare il PD, dietro il Pride c’è l’ombra del rainbow-washing?

Tutto nasce dalla scoperta che il Pride Village di Padova- l’evento LGBTQA+ più grande d’Italia- è gestito dalla società B-Proud. La società è stata costituita con tremila euro da tre soci, e si stima che nel 2022 abbia incassato un milione e trecentomila euro. 700mila euro di corrispettivi d’ingresso, e 400mila euro di incassi del bar. L’amministratore unico della società risulta essere l’onorevole PD Alessandro Zan.

Risulta quindi  dall’inchiesta che l’evento con l’incasso di oltre un milione di euro, rende di fatto la B-Proud una società commerciale a tutti gli effetti.

L’onorevole Zan è salito alla cronaca nazionale nel 2020 quando attraverso il suo disegno di legge, voleva apportare delle modifiche al codice penale, introducendo un inasprimento delle pene per i crimini contro l’identità di genere. Purtroppo il ddl zan si è appantanato nelle sedi del Senato, ma ciò non ha fermato l’onorevole a farsi portavoce sempre più attivo per la causa lgbtqa+. Questo scandalo potrebbe portare ad un ribaltamento della situazione e far cantare vittoria alla destra, strumentalizzando l’inchiesta per additare gli attivisti del mondo queer come manipolatori in cerca di guadagno.

L’inchiesta di Report che fa tremare il PD – dietro il Pride c’è l’ombra del rainbow-washing?

Intervistato dai giornalisti di Report, a differenza di numerosi politici protagonisti di altri servizi del programma, l’onorevole Zan non si è negato ad un confronto. Ci ha tenuto a precisare che l’evento fattura quanto effettivamente detto, ma che l’importo serve ad autofinanziare l’evento stesso e che lui non percepisce alcun guadagno in merito. In attesa di ulteriori sviluppi sulla faccenda, la domanda se anche il PD si sia macchiato di rainbow-washing divide gli utenti del web. Tra chi afferma che non ci sia nulla di male ad autofinanziarsi attraverso l’acquisto di un panino e un drink, a chi invece si sente strumentalizzato dall’ennesima macchina da soldi. Ricordiamo che per rainbow-washing si intende l’utilizzo di tematiche pro lgbtqa+ per trarre profitto e guadagno, dai gadget agli eventi. Nel caso specifico, se l’inchiesta dovesse portare alla scoperta di un guadagno per l’onorevole,  la comunità lgbtqa+ del nostro paese  si troverebbe ad affrontare un tradimento difficile da elaborare.

Paola Aufiero.

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