Maggio 16, 2024
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L’abitudine è tipicamente italiana, quasi una moda retrò, e per la leader di Fratelli d’Italia è diventata ormai un must-have di ogni stagione politica. Giorgia Meloni ha sfoggiato l’ultimo modello ieri alla passerella del partito a Pescara, annunciando che si lancerà in tutte le cinque circoscrizioni italiane alle prossime elezioni europee di giugno. Naturalmente, come da copione dal 2014, non si prevede il suo sbarco a Bruxelles post-voto. Meloni – come gli altri leader di passerella – si candida giusto per fare la figura e rastrellare voti per la squadra, ma subito dopo l’elezione getterà la spugna e passerà il testimone al primo non eletto di Fratelli d’Italia. In pratica Giorgia Meloni sarà capolista ovunque ma non andrà a Bruxelles anche se vincesse le Elezioni Europee.

Giorgia Meloni capolista Elezioni Europee, non è la prima volta

Non è certo la prima volta che la diva di Fratelli d’Italia si mette in posa come capolista alle elezioni europee, nonostante la palese assenza di intenzioni di sedersi davvero su quella scomoda poltrona a Bruxelles. La stessa scenetta è stata recitata in tutte le occasioni per rinnovare il Parlamento Europeo da quando il partito ha aperto le danze (nel 2012). Nel 2014, la performance di estrema destra non aveva incantato abbastanza per superare la soglia di sbarramento, rendendo così superflua la candidatura di Meloni; mentre nel 2019, acclamata in tutte le circoscrizioni, aveva lasciato il palcoscenico a Pietro Fiocchi (Nord-ovest), Sergio Berlato (Nord-est), Nicola Procaccini (Centro), Raffaele Fitto (Sud) e Raffaele Stancanelli (Isole). Il colpo di scena di quest’anno rispetto agli altri due appuntamenti europei è che Meloni, oltre a essere leader di Fratelli d’Italia, è anche presidente del Consiglio dei ministri e, in questa stagione elettorale, potrà sfruttare il suo peso istituzionale per catalizzare i fan al voto, con l’ambizione di portare a casa più delegati possibili dei 76 eurodeputati italiani.

Possibili alleanze Elezioni UE

Già al debutto dell’anno durante la conferenza stampa, la star di FdI e presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei (Ecr) aveva lanciato un’occhiata ai riflettori, definendo le elezioni come un “test democratico di alto livello”, ovvero un’occasione per fare una bella passerella contro gli altri leader dei partiti italiani. “Penso che misurarsi con il consenso dei cittadini sarebbe utile e interessante”, aveva dichiarato, anticipando in pratica la propria corsa alla ribalta per il prossimo appuntamento elettorale. Con l’ufficialità arrivata ieri, si ripropone la vecchia tradizione italiana di vedere l’Unione Europea più come una passerella politica che come un autentico campo di battaglia e il Parlamento Europeo come “una palestra o una casa di riposo”, come già sottolineato da Eunews in occasione dell’esodo di eurodeputati da Bruxelles verso Roma dopo le elezioni legislative del settembre 2022.

In attesa di vedere i candidati di tutti i partiti nelle cinque circoscrizioni, prevista per mercoledì

(primo maggio sic), quando scadranno i tempi per la presentazione delle liste elettorali, è già stata annunciata la candidatura della segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, come capolista nella circoscrizione Centro e nelle Isole, del vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, in tutte le circoscrizioni tranne quella delle Isole, della leader di +Europa, Emma Bonino, nella circoscrizione Nord-ovest per la coalizione Stati Uniti d’Europa (che riunisce +Europa e Italia Viva e si unirà al gruppo liberale di Renew Europe) e del segretario di Azione, Carlo Calenda, in tutte le circoscrizioni, come annunciato a sorpresa ieri. In caso di elezione, nessuno di questi politici italiani potrà assumere l’incarico di eurodeputato senza prima rinunciare alla carica istituzionale attualmente ricoperta. Secondo quanto stabilito dal Regolamento dell’Eurocamera, il mandato nazionale è incompatibile con quello europeo, in particolare per quanto riguarda i membri dei governi e dei Parlamenti nazionali.

Giancarlo Vitale

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