Nel mondo politico italiano, le storie di scandali e intrighi abbondano, ma poche possono competere con il leggendario Silvio Berlusconi e le Olgettine. Questa commedia sexy e politicizzata, che sembra tratta da “Mille e una notte”, pare sia giunta a una svolta. Berlusconi, noto per le sue cene eleganti e i festini scandalosi, ha abbandonato questa valle di lacrime. Tuttavia, il retaggio delle sue “attenzioni” verso le Olgettine persisteva, nonostante la sua uscita di scena. Ora la famiglia ha detto stop dopo undici milioni regalati alle fanciulle ecco la sospensione dell’assegno mensile e lo sfratto per le olgettine di Berlusconi.
La famiglia Berlusconi ha deciso di porre fine a questa storia
sospendendo i generosi bonifici mensili di 2.500 euro e chiedendo la restituzione delle case in comodato d’uso gratuito che hanno reso celebre questa vicenda. Un finale da mille e una notte, in cui il politico ha ceduto il palcoscenico al gran colpo di scena.
L’inizio: Berlusconi e le olgettine
Tutto ha avuto inizio oltre undici anni fa, quando Silvio Berlusconi, l’ex Primo Ministro italiano noto per la sua parlantina sciolta e il carisma irresistibile, ha svelato in un’udienza del processo Ruby Ter di aver elargito generosi assegni mensili di 2.500 euro a ciascuna delle Olgettine. Queste donne, diventate famose per essere state le ospiti speciali delle sue feste esclusive, hanno rapidamente attirato l’attenzione del pubblico. Le “cene eleganti” di Villa San Martino, notorie come il “Bunga Bunga”, erano diventate sinonimo di scandali e frivolezze.
Il processo Ruby Ter, supervisionato dai pubblici ministeri Tiziana Siciliano e Luca Gaglio, ha rivelato che Berlusconi aveva elargito oltre 10 milioni di euro alle Olgettine a partire da marzo 2012. Inizialmente, sembrava che il Cavaliere volesse risarcire queste donne per i danni d’immagine subiti a causa delle indagini e dei processi legati al filone Ruby Rubacuori. Ma come spesso accade, la verità è molto più complicata di quanto possa sembrare.
Il caso immobiliare: casa dolce casa
Ma c’è di più. Oltre ai generosi assegni, Berlusconi aveva anche offerto alle Olgettine l’opportunità di vivere in appartamenti in comodato d’uso gratuito. Alcune di loro avevano persino ricevuto case in proprietà o in usufrutto. Questa non era più una generosità politica, ma sembrava più un investimento a lungo termine nel benessere delle sue ospiti.
Gli avvocati e i critici avevano iniziato a sollevare sospetti. I finanziamenti e le donazioni immobiliari potevano essere facilmente interpretati come tentativi di corrompere le testimonianze delle Olgettine. Era come se Berlusconi avesse cercato di comprare la loro lealtà con l’immobiliare. Tuttavia, Berlusconi aveva una risposta intelligente: nel dicembre 2013, scrisse una lettera per spiegare il motivo di questi pagamenti e offrì una sorta di buonuscita di 25.000 euro. Come se tutto potesse essere risolto con un semplice assegno in bianco.
Ma la maggior parte delle Olgettine non era disposta a dare addio a un trattamento così favoloso. Molte avevano continuato a pressare Berlusconi e il suo fedele ragioniere Giuseppe Spinelli per ottenere ulteriori benefici. Di conseguenza, i finanziamenti erano ripresi, insieme alla concessione di immobili in comodato d’uso gratuito. Era come se l’intera situazione fosse sfuggita di mano, come un’opera teatrale in cui il sipario si alzava ancora e ancora.
La svolta: Berlusconi ci lascia e la famiglia ferma i finanziamenti
Una società immobiliare riconducibile agli eredi dell’ex Primo Ministro ha inviato una lettera alle Olgettine, annunciando l'”estinzione in conseguenza del decesso” del contratto di comodato d’uso gratuito degli appartamenti. Queste donne, che avevano vissuto per anni nell’opulenza, sono ora obbligate a restituire le case entro il 31 dicembre. Un regalo di Natale davvero inaspettato. Inoltre, per venti delle Olgettine, è stato azzerato l’assegno mensile di 2.500 euro.
Come se fosse giunto il momento di voltare pagina e magari trovare un nuovo politico da spenn… ehm amare.
Cristina Ferrari
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