Aprile 23, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

Il 4 marzo scorso si è celebrata la giornata mondiale per la prevenzione dell’obesità e del sovrappeso.

Un italiano su dieci soffre di tale condizione fisica, e nell’ultimo anno – inutile specificare la causa – la sedentarietà ha favorito atteggiamenti alimentari poco sani

Non starò qui a spiegare di cosa stiamo parlando e dei millemila motivi per i quali un peso fuori controllo (in ambo i sensi, sia in difetto che in eccesso) sia pericoloso. 
Tutti sappiamo che siamo quello che mangiamo, che “mens sana in corpore sano“. 

Ciò nonostante, viviamo in una società nella quale apparire ed essere accettati è l’unico conforto del quale abbiamo bisogno. Anche e soprattutto quando, aggiungerei, le cose sono molto più complesse – al punto da non dover essere accettate. 

Scorrendo i per te di TikTok mi è capitato di vedere video di ragazze e ragazzi in sovrappeso che cercavano di normalizzare la loro condizione. 

Penso ci sia una grande differenza tra lo sdoganare una condizione fisica (in questo caso l’obesità) e il normalizzarla 

È sbagliato essere autori di body shaming, su questo non c’è da discutere.
La maggior parte delle persone che conosciamo lotta con dei demoni che nemmeno possiamo immaginarci. Il mostrarsi potrebbe essere un modo come un altro per affrontare e, magari, superare determinate difficoltà. 
Sentenziare e giudicare certamente non fa del bene, né a chi dà fiato alla propria bocca, né al destinatario della critica. 

Al contempo, credo anche che sia sbagliato normalizzare gli eccessi: obesità e anoressia sono nemici (soprattutto di matrice psicologica) da sconfiggere. Questo va detto. 

Inviare un messaggio fuorviante alle nuove generazioni potrebbe essere estremamente dannoso 

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Potrebbe innescare meccanismi psicologici a causa dei quali l’obesità o l’anoressia (con i conseguenti scompensi fisici) potrebbero essere motivo di vanto, addirittura. 
Alla lunga, un uomo X – la cui età poco ci importa – potrebbe sentirsi autorizzato nel permanere in tale scompenso fisico dimenticando che la questione non riguarda gli altri, quanto più se stessi e il proprio benessere. 

Un’attrice americana – che probabilmente in molti avrete visto -, Rebel Wilson, ha recentemente dichiarato che: 

“Ad Hollywood mi pagavano un sacco di soldi per restare grassa. Mi sentivo legittimata ad abbuffarmi. Poi ho capito quanto tutto ciò fosse dannoso e ho deciso di pensare alla mia salute” 

Ancora, mi viene da pensare ad Adele, o all’italianissima Noemi che a Sanremo 2021 ha mostrato una nuovissima body shape avviluppata in vestiti aderenti. 

Sono state molte le persone che hanno avanzato teorie superficiali. Ho sentito dire, nello specifico, che nel mondo dello spettacolo si dimagrisce solo per essere notati, perché un corpo grasso non è telegenico. 

Ebbene, credo che le parole di Rebel Wilson abbiano sfatato questo mito. Noemi, dal suo canto, ha fatto capire che si dimagrisce principalmente per se stessi, non solo per stare bene “nei propri panni” e mostrarsi.
Quando si parla di salute fisica, non ci sono opinioni o modelli che tengano. Conta solo il proprio benessere.

Maria Francesca Ruscitto

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