Marzo 19, 2024
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L’Edutainment è l’unione di due parole, education ed entertainment. Ovvero, educazione e intrattenimento. Questo termine è stato coniato negli anni ‘90 dal documentarista Bob Heyman per indicare i processi di apprendimento che avvengono mediante il gioco. Conoscere e imparare divertendosi si può. Soprattutto grazie all’intervento della tecnologia, la quale fornisce le condizioni affinché la pratica ludico-formativa dell’Edutainment possa applicarsi. Non è un caso che piattaforme, videogiochi, siti web, siano gli strumenti più utilizzati per apprendere in modo ludico.

Cosa caratterizza l’edutainment rispetto all’apprendimento tradizionale?

Rispetto alle tradizionali forme di apprendimento, l’edutainment offre scorciatoie di intrattenimento per favorire la formazione. Tali “scorciatoie” rendono i momenti formativi più interattivi, coinvolgenti e dinamici. Ma soprattutto consentono di imparare in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Nel senso che non si è necessariamente vincolati ad un’aula studio o ad un ufficio. Le soluzioni che propone l’edutainment permettono di apprendere con flessibilità. 

Si pensi a WeSchool, la piattaforma di didattica online, fondata dall’imprenditore digitale Marco De Rossi nel 2016. Questa piattaforma, durante la pandemia è stata per molti una preziosa rivelazione. È uno strumento intuitivo, che permette di insegnare, conoscere e confrontarsi grazie alla creazione di classi virtuali.

È una piattaforma onnicomprensiva, poiché include argomenti di ogni genere e contenuti multimediali. Permette di creare esercizi, confrontarsi, lavorare insieme agli altri su uno stesso progetto. Sostiene tutti gli utenti nell’apprendimento, senza distinzione. Insomma è un modello di innovazione pedagogica, che supera ogni barriera. WeSchool è utilizzato infatti anche da molte aziende come strumento per favorire la formazione interna. 

Questi sono esempi proficui della pratica ludico-formativa dell’Edutainment, da cui trarre spunto e ispirazione per innovare la scena dell’apprendimento. Ovvio, educare intrattenendo non vuol dire essere superficiali, né biasimare la didattica tradizionale. Anzi, bisogna pensare all’edutainment come ad una crasi tra tradizione e innovazione. Una ri-mediazione della formazione del passato attraverso soluzioni innovative e digitali.

“Per insegnare bisogna emozionare, molti pensano che se ti diverti non impari” (Maria Montessori).

Il metodo Montessori è conosciuto ai più come un metodo rivoluzionario, perché fondato sull’indipendenza e sull’autodisciplina. Secondo la pedagogista Maria Montessori, bisogna porre le condizioni affinché il singolo sia stimolato ad apprendere. A questo proposito, la creatività svolge un ruolo cruciale. Motivo per cui, il metodo Montessori considera il gioco uno strumento essenziale per l’insegnamento. Il gioco per la pedagogista svolge un ruolo primario nello sviluppo delle abilità cognitive e sensoriali del bambino.

“Molti pensano che se ti diverti non impari”, e in effetti questo è un pensiero comune. Eppure, se si fondano le giuste basi per poter formare attraverso l’intrattenimento non si può che ricavarne benefici. Soprattutto in un’epoca come la nostra, così brulicante di possibilità, è necessario trovare degli escamotage affinché la formazione sia una forza attrattiva. 

Piuttosto che essere solo distratti dagli smartphone, tutti dovremmo prestare maggiore attenzione alle attività di intrattenimento che offrono i dispositivi elettronici. Le applicazioni adibite alla formazione in modo ludico sono tantissime. E sono un’occasione per imparare e per dedicarsi alla conoscenza in modo “disimpegnato”.

La pratica dell’edutainment nelle aziende

L’edutainment ricopre un potere formativo non solo nei contesti scolastici, ma anche nelle aziende. Molte organizzazioni, infatti, adottano strategie di gamification, cioè attività di gioco tese a coinvolgere i collaboratori. Sappiamo ormai che che per rafforzare l’engagement dei dipendenti, è fondamentale farli sentire attivi e partecipi alla vita aziendale. Per cui, l’utilizzo della gamification è sempre più parte del piano comunicativo delle imprese. 

Per esempio, al fine di coinvolgere i lavoratori di un’impresa si può ricorrere a dei sondaggi o contest mirati a raccogliere le loro opinioni in merito ad una decisione. Non solo. I sondaggi possono essere anche un espediente per sondare il benessere dei dipendenti. È fondamentale che i collaboratori sappiano che la propria organizzazione per migliorare ha bisogno del loro supporto. 

Ancora, si potrebbero organizzare dei “tornei” dedicati ad uno sport. Sia per fortificare le relazioni interpersonali tra colleghi, ma anche per mettere in ballo la vittoria di un premio. Così da stimolare il singolo alla partecipazione e alla retention. 

Insomma, se si vuole un alleato per l’apprendimento, non resta che mettersi in gioco e sperimentare la pratica ludico-formativa dell’Edutainment.

Emanuela Mostrato

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