Marzo 29, 2024
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Una delle ipotesi più incalzanti quando si parla di automazione è quella secondo cui la forza-lavoro si arresterà. Il timore, in effetti, è che la tecnologia sostituisca progressivamente le persone. Già nel 2007 una ricerca di Oxford Economics ha rilevato che oltre il 45% dei posti di lavoro sarebbe stato demolito dall’automazione. Recentemente si sente spesso parlare di Metaverso, di ChatGPT e Intelligenza artificiale. Tutte estensioni tecnologiche pensate per marginare il coinvolgimento umano. In realtà, secondo Josh Bersin l’eccessivo tecnicismo ha provocato l’ascesa di un’economia Power Skills.

Sono esplosi i lavori che richiedono le competenze umane

Josh Bersin – analista esperto del settore delle risorse umane – ritiene che l’economia globale sia cambiata. Nel senso che la forza-lavoro sta sempre più dirigendosi verso professioni che richiedono competenze umane e non solo tecniche. Per questo motivo, l’autore parla di un’economia Power Skills, caratterizzata cioè da abilità trasversali. Si tratta di un’economia mossa da “lavori di servizio”, lavori per i quali non serve essere solo ingegneri o scienziati. Piuttosto serve possedere un insieme di capacità socio-relazionali. 

Si pensi che negli Stati Uniti, il 90% dei posti di lavoro è rappresentato da quest’ economia di servizio. Questo dato dimostra che l’automazione non sta sradicando le attività manuali e umane. Anzi, sta generando la necessità di formare persone che oltre alle capacità tecniche, abbiano capacità empatiche. La tecnologia e tutte le novità e gli strumenti che da essa nascono non sono sufficienti. C’è bisogno dell’intervento umano

Come afferma la ricercatrice e docente Brene Brown, l’economia si evoluta attraverso tre stadi: muscoli, cervello e cuore. Nell’era industriale i lavoratori si distinguevano per forza fisica, destrezza e resistenza muscolare. Poi, tra il 1960 e il 2000 ha fatto capolino l’era dell’informazione, la quale ha spostato l’attenzione sulle abilità intellettive degli impiegati. Il prestigio professionale veniva valutato in base alla capacità di analisi, adattamento e risoluzione dei problemi. Il talento era determinato dalle potenzialità del cervello.

Il potere di un’economia Power skills

Infine, l’ultimo stadio è quello rappresentato dall’automazione, In quest’era dominata dall’intelligenza artificiale delle macchine, il cuore è il tratto distintivo dei lavoratori del presente e del futuro. L’organo vitale capace di riempire di significato le proprie prestazioni professionali. Ed è questo ciò che cercano le imprese dai lavoratori: il cuore, cioè la capacità parte delle persone di saper essere oltre a saper fare. 

Questo saper essere è riconducibile alle Power skills di cui parla Josh Bersin. Progettazione, comunicazione, leadership, empatia, gentilezza. E poi ancora umiltà, pazienza, tenacia, generosità. Insomma un insieme di capacità che attribuiscono un “potere gentile” alle persone. Perché le rendono in grado di dare una direzione di senso al proprio lavoro e a quello degli altri.

Quindi è bene essere più fiduciosi verso le professioni del futuro, perché l’economia dei servizi sta reinventando il lavoro. E soprattutto sta rendendo imprescindibile il coinvolgimento umano per una gestione efficiente ed efficace delle organizzazioni.

Emanuela Mostrato

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