Novembre 5, 2024
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In Italia Il 51% delle Donne ha subito violenza, ma solo il 5% denuncia. Ecco i dati crudi e sconcertanti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) ci rivelano un panorama desolante riguardo alla violenza di genere in Italia.

Il Cnr, attraverso il suo studio Ipsad, ci svela che ben il 51% delle donne italiane tra i 18 e gli 84 anni, pari a oltre 12 milioni, ha subito almeno una volta nella vita episodi di violenza fisica o psicologica

Questi numeri, come giustamente affermato dal Cnr, “forniscono l’evidenza di un fenomeno particolarmente esteso e solo in parte ‘visibile'”. Un grido soffocato che emerge da dietro la facciata di una società che spesso si rifiuta di affrontare la dura realtà che molte donne vivono ogni giorno.

Tra questi dati spicca un dettaglio raccapricciante: solo il 5% delle vittime ha trovato il coraggio di denunciare l’accaduto. Oltre 12 milioni di donne italiane, stremate dalla violenza, costrette a nascondere il proprio dramma per varie ragioni, dall’impotenza del sistema giudiziario alla paura e alla vergogna che si trasformano in un silenzio assordante.

Lo studio del Cnr rivela che oltre 2,5 milioni di donne (10,1%) hanno vissuto situazioni di violenza psicologica, mentre 80.000 donne (0,3%) sono attualmente vittime di violenza fisica

Donne sotto i 60 anni, con un livello di istruzione medio-alto, lavoro e reddito medio, coniugate o conviventi, e oltre la metà di loro ha figli. Donne che portano il peso della violenza su di loro, ma spesso decidono di tacere.

La ricercatrice Sabrina Molinaro, responsabile dello studio presso il Cnr, dipinge un quadro più ampio, sottolineando che le donne che hanno subito violenza mostrano uno stato di malessere generalizzato, con livelli elevati di stress, difficoltà nel sonno e una maggiore propensione all’isolamento.

Il resoconto prosegue rivelando che la violenza psicologica viene perpetrata principalmente da conoscenti/amici (34,2%), familiari conviventi (25,4%) e dal partner (25,1%). La violenza fisica, invece, è principalmente inflitta da familiari conviventi (46,9%) ed ex partner (35,6%).

Uno degli aspetti più inquietanti è l’analisi delle motivazioni dietro il silenzio delle vittime

Il 50,3% afferma che l’atto non era perseguibile per legge; il 16,6% dice di aver perdonato o giustificato l’aggressore; l’11,3% non voleva più pensare all’accaduto; il 9,8% non ha denunciato per vergogna; il 7,1% per paura dell’aggressore, il 6,8% per sfiducia nel sistema giudiziario e il 6,6% per paura di non essere creduta.

Questo studio del Cnr non è solo una rappresentazione fredda di numeri, ma una testimonianza cruda di un problema sociale che persiste nell’ombra. L’urgenza di affrontare la violenza di genere in Italia richiede un impegno collettivo, una società che ascolti e protegga le vittime anziché ignorarle.

È giunto il momento di spezzare il silenzio e porre fine a questo dramma che affligge la nostra società.

Francesca Rampazzo

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