Ottobre 10, 2024
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L’Italia è stata oggetto di attacco da parte di hacker filorussi dopo la visita del premier Giorgia Meloni a Kiev. Presi di mira dal collettivo NoName057 i siti di diverse aziende e istituzioni. Si è trattato di un attacco Ddos che ha l’obiettivo di smascherare, dicono fonti legate ai pirati “l’Italia russofoba”.

In realtà, stando a quando il Collettivo ha rivendicato sui propri canali Telegram è partito proprio mentre il presidente del Consiglio era ancora sul suolo ucraino

Meloni era in visita per rendere omaggio alle vittime di Bucha e incontrare il presidente Zelensky. “Dopo la colazione con i croissants francesi, siamo andati a mangiare una pizza in Italia” hanno scritto gli hacker sostenendo di aver bloccato gli accessi al sito del ministero della Difesa. Il movente? Le armi che l’Italia sta dando all’Ucraina per difendersi dall’aggressione russa.

“L’Italia fornirà all’Ucraina il sesto pacchetto di assistenza militare, che includerà tre tipi di sistemi di difesa aerea”. Ha dichiarato il primo ministro italiano Giorgia Meloni durante una conferenza stampa a Kiev. Si ipotizza si tratti dei sistemi anticarro Sampt-t, Skyguard e Spike.

“Continueremo il nostro affascinante viaggio attraverso l’Italia russofoba”

Hanno dichiarato gli hacker attraverso Telegram. Sono così finiti nel mirino anche il sito del ministero degli Esteri, quello del Viminale e quello delle Politiche Agricole. Colpito anche il portale per il rilascio della carta d’identità elettronica e quello dei Carabinieri. Sotto attacco anche il sito della banca Bper e quello della società di utility A2a nonché quello del gruppo Tim. 

L’attacco è di tipo Ddos (Distribuited denial of service): in sostanza, i server che gestiscono i siti vengono presi di mira da migliaia di false richieste di accesso che ne rallentano il funzionamento e li rendono irraggiungibili. “Stiamo analizzando l’attacco, che riguarda una decina di soggetti pubblici e privati, e seguendo gli eventi” confermano fonti dell’Agenzia nazionale per la cybersicurezza sottolineando che quello in corso un “attacco diretto alle applicazioni, quindi più complesso“.

Le contromisure hanno funzionato, affermano fonti investigative

non si sono verificati i problemi del maggio scorso, quando decine di siti, compreso quello del Senato e dello stesso ministero della Difesa andarono in down a causa di un attacco da parte degli hacker di Killnet, altro collettivo filorusso che dall’inizio della guerra ha preso di mira tutti i paesi che sostengono l’Ucraina. 

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