Ottobre 30, 2024
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Sanremo, 11,1 milioni e il 66.5% per la serata dei duetti. Share più alto dal 1987. Tutti odiano Sanremo eppure tutti lo guardano.

Sono stati 11 milioni 121 mila, pari al 66.5% di share

i telespettatori che hanno seguito in media (dalle 21.25 all’1.59) su Rai1 la quarta serata del Festival di Sanremo, dedicata alle cover e ai duetti, sulle note dei successi degli anni dai ’60 ai 2000. Un successo incredibile, senza precedenti nella storia moderna del Festival. In effetti per trovare numeri simili bisogna tornare indietro al secolo scorso: il 1987 sic!

Eppure legioni di odiatori si affannano a scrivere sui social che “io non lo guardo” a “ma me fa schifo”

Mi ricordano i benpensanti cantati a suo tempo da Frankie hi-nrg in quel piccolo capolavoro che è Quelli che benpensano:

Quelli che la notte non si può girare più
Quelli che vanno a mignotte mentre i figli guardan la tv

Ecco sono esattamente così quelli che vorrebbero essere Chiara Ferragni e non potendo essere lei la massacrano dandole dell’anoressica o sminuendola chiamandola influencer del nulla. Che insultano Fedez. Che riempiono i social di frasi razziste su Paola Egonu rea di aver detto che in italia siamo razzisti. Il che rende ancor più grottesco ciò che dovrebbe apparire drammatico di suo. Si chiede mai l’analfabeta di turni come sia possibile che una persona nera, vittima di razzismo, possa essere razzista nei confronti degli italiani? Potrà legittimamente odiare alcuni italiani, considerarla una nazione di razzisti, sentirsi discriminata ma come può essere un italiano oggetto di razzismo? A meno che l’italiano non sappia cosa voglia dire il razzismo e allora torniamo al tema sull’analfabetismo dilagante.

Tutti odiano Sanremo, un po come tutti quelli che “io non voto Berlusconi” e “sono antifascista”

infatti ci siamo trovati con la puntata più vista di Sanremo dal 1987, vent’anni di Berlusconi e nel 2023 un governo che definire di estrema destra è fin troppo politicamente corretto per i gusti di chi vi scrive. Perchè apparentemente le cose non hanno nulla in comune, ma in verità hanno un filo conduttore: l’italiano medio si vergogna di ciò che fa nel segreto delle urne e sfoga la propria frustrazione sui social.

Del resto Faber li aveva descritti molto bene ne La città vecchia:

Vecchio professore cosa vai cercando in quel portone
forse quella che sola ti può dare una lezione
quella che di giorno chiami con disprezzo pubblica moglie
Quella che di notte stabilisce il prezzo alle tue voglie.

Tu la cercherai, tu la invocherai più di una notte
ti alzerai disfatto rimandando tutto al ventisette
quando incasserai delapiderai mezza pensione
diecimila lire per sentirti dire “Micio bello e bamboccione”.

Tutti odiano Sanremo alla perchè lo guardano?

Parola d’ordine: dichiarare di non aver visto il Festival perchè è degrado culturale. Poi lo si guarda di nascosto per non correre il rischio di restare sanza un’opinione. anche se si odia. Senza commenti da scambiare, perchè oggi dire la propria su tutto è un dovere forse l’unico a cui non sappiamo resistere.

Giovanni Scafoglio

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