Questa mattina è stato tagliato il nastro sul litorale di Bagnoli recentemente riqualificato, che garantisce 7500 metri di spiaggia gratuita per tutti i cittadini, anche disabili . L’iniziativa è nata anche per promuovere l’elioterapia, la scienza terapeutica che studia gli effetti positivi su mente e corpo dell’ esposizione ai raggi solari. Il lido comunale sarà aperto tutti i giorni dalle 9 alle 18, e i cittadini potranno accedervi senza obbligo di prenotazione.
Tra i numerosi servizi presenti , quelli dedicati alle persone con disabilità
Sono state installate infatti 8 docce, fontanelle e pedane che rendono il luogo più agevole ai diversamente abili. Purtroppo però i benefici per i cittadini si limitano per ora a godere dei raggi solari e di strutture meno degradate, poiché la zona dell’ex Italsider è ancora interdetta alla balneazione.
Ciò non toglie che sia un passo in avanti riguardo la riqualificazione di un tratto costiero che negli ultimi 15 anni era diventata una discarica a cielo aperto, portando l’attenzione all’annosa questione delle concessioni dei litorali italiani a strutture private. Il report di Legambiente del 2022 riporta che le concessioni balneari toccano quota 12.166, assottigliando sempre più gli spazi di costa italiana che dovrebbero essere gratuiti. A pesare anche la continua erosione delle spiagge dovuta a fenomeni atmosferici , che dal 1970 ha interessato oltre il 46% delle coste sabbiose. Sul sito Legambiente fa sapere
“Legambiente nel report “Spiagge libere 2021” ricorda che nella Penisola oltre il 50% delle aree costiere sabbiose è sottratto alla libera e gratuita fruizione. “Legambiente nel report “Spiagge libere 2021” ricorda che nella Penisola oltre il 50% delle aree costiere sabbiose è sottratto alla libera e gratuita fruizione. A pesare su ciò, in prima battuta, è l’aumento esponenziale in tutte le Regioni delle concessioni balneari che nel 2021 arrivano a quota 12.166 (contro le 10.812 degli ultimi dati del Demanio relativi al 2018) registrando un incremento del +12,5%.
Tra le regioni record ci sono Liguria, Emilia-Romagna e Campania con quasi il 70% dei lidi occupati da stabilimenti balneari.
Altri decisi incrementi si registrano in Abruzzo con un salto degli stabilimenti da 647 nel 2018 a 891 nel 2021. Nelle regioni del sud a partire dalla Sicilia dove le concessioni per stabilimenti balneari sono passati da 438 nel 2018 a 620 nel 2021, con un aumento del +41,5%. Seguita da Campania che registra un aumento del +22,8% e dalla Basilicata (+17,6%)”.
Buone notizie sono giunte quest’anno dopo che il Consiglio di Stato ha posto un limite alle proroghe per le concessioni balneari.
Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente ha dichiarato: “La situazione delle spiagge in concessione nella nostra Penisola non ha paragoni in Europa. In Italia c’è poca trasparenza sulle concessioni, che crescono di anno e in anno, e poi c’è la questione dei canoni irrisori. Ora l’auspicio è che con questa sentenza le cose nel comparto balneare possano cambiare e migliorare accelerando nella direzione della qualità e sostenibilità, replicando anche le esperienze green messe in campo già da alcuni lidi”.
Zanchini ha aggiunto “chiediamo di approvare al più presto una legge di riordino delle coste italiane per garantire il diritto alla libera e gratuita fruizione, ma anche di cogliere l’occasione offerta dalla sentenza per inserire elementi di premialità per i temi della sostenibilità e dell’inclusività nella predisposizione dei bandi di gara. Ripartiamo dal lavoro che Legambiente ha svolto due anni fa e che ha dato vita a un tavolo con le principali associazioni di categoria dei balneari che ha portato alla definizione di una Prassi UNI, esperienza unica nel panorama internazionale, che definisce criteri e caratteristiche dei lidi sostenibili e accessibili”.
Le poche spiagge libere degne di nota rimaste in Italia, spesso sono luoghi impervi
accessibili a volte solo via mare, o attraverso sentieri incustoditi, quindi raggiungibili perlopiù da chi predispone di una certa agilità. Altrimenti il rischio è quello di trovarsi in una discarica a cielo aperto, tra il mare inquinato e l’incuria generale. Ai disabili spesso è negato l’accesso ai lidi balneari perché poco o per nulla attrezzati ad accogliere cittadini con difficoltà motorie.
Nel nostro paese i dati riguardanti le spiagge gratuite adeguatamente attrezzate per i disabili danno parere contrastante. Se alcuni siti indicano 650 lidi attrezzati per i disabili, altri riportano come invece le strutture balneari che effettivamente rispecchiano i requisiti necessari si contano su una mano. Tra questi, le spiagge usufruibili gratuitamente ce ne sono davvero poche. Dopo una lunga ricerca, ne ho contati poco più di 4, tra Emilia Romagna Puglia e Sicilia. A questi da oggi si aggiunge il lido di Bagnoli, con la speranza che la bonifica delle acque avvenga in tempi non troppo lunghi.
Paola Aufiero
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