Marzo 28, 2024
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Presentato il lavoro del gruppo di ricerca “Digital Cultural Heritage” di ICOM Italia. Due giorni di dibattito con le massime autorità e istituzioni del settore: diritto d’autore, Copyright e licenze aperte per la cultura nel web. 100 domande e risposte per musei, archivi e biblioteche

Il 4 e l’11 marzo 2021 ICOM Italia ha organizzato due appuntamenti online dedicati al tema Diritto d’autore,
copyright e licenze aperte per la cultura nel web

Le due giornate sono state l’occasione per confrontarsi a livello nazionale ed internazionale sulle opportunità e i limiti normativi legati al riuso e alla divulgazione di riproduzioni digitali in pubblico dominio nel web e per presentare il lavoro del gruppo di ricerca “Digital Cultural Heritage” di ICOM Italia approdato alla pubblicazione in lingua italiana e inglese delle FAQ Diritto d’autore, copyright e licenze aperte per la cultura nel web. 100 domande e risposte per musei, archivi e biblioteche.

L’iniziativa si svolge in una fase storica di grande fermento e di animato dibattito

I lunghi periodi di chiusura al pubblico degli istituti di cultura, resi necessari dalla diffusione della pandemia – come ha sottolineato in apertura il presidente di ICOM Alberto Garlandini – hanno messo in evidenza l’importanza del web e dei canali social e l’opportunità dell’open access per diffondere documenti e contenuti multimediali relativi al patrimonio culturale mobile e immobile, al fine di mantenere e ampliare la platea di utenti, stimolare la partecipazione, la ricerca, la creatività, accrescere l’attrattività dei luoghi per turisti vicini e lontani, in vista di prospettive più rosee.

Inoltre il recepimento della direttiva europea (2019/790) sul diritto d’autore nel mercato unico digitale, che dovrà avvenire entro giugno 2021, ha riacceso il dibattito anche in Italia

Da ICOM Italia e da altre associazioni (intervenute tra l’altro nel 2020 in due audizioni informali alle Commissioni XIV del Senato e IX della Camera), sono state richiamate le opportunità che essa apre, introducendo eccezioni specifiche per gli istituti di tutela del patrimonio culturale, ed è stata ribadita la necessità di rivedere alcune norme della Legge sul diritto d’autore e del Codice dei beni culturali per permettere una efficace implementazione dell’art. 14 della Direttiva relativo alle riproduzioni fedeli di opere delle arti visive di dominio pubblico, e di conseguenza l’auspicata diffusione delle licenze aperte per le immagini di tali opere.

Nella sessione del 4 marzo, autorevoli rappresentanti internazionali di ICOM/ Comitato Legal affairs e della Commissione europea ed esperti di diritto digitale sono intervenuti sugli aspetti giuridici e sull’equilibrio fra diritti esclusivi e libertà di riproduzione.

Sulle sfide normative legate al recepimento e all’auspicata implementazione della direttiva in Italia e la ricerca di un equilibrio tra i diversi interessi in gioco, si sono espressi anche i rappresentanti del Ministero della cultura

il capo di gabinetto Lorenzo Casini e la direttrice della Direzione generale Digital Library Laura Moro – che hanno
manifestato una certa cautela in merito alla liberalizzazione delle riproduzioni a fini commerciali, richiamando allo
stesso tempo il forte impegno dello Stato per la digitalizzazione del patrimonio, mentre la presidente di Wikimedia
Italia Iolanda Pensa ne ha illustrato i benefici che ne deriverebbero per lo sviluppo e la diffusione della conoscenza.

Il direttore del Museo Egizio Christian Greco ha sottolineato l’utilità della circolazione delle riproduzioni per la
ricerca e la ricostruzione di contesti smembrati o perduti nel tempo e ha invitato a superare il senso “proprietario”
dell’oggetto, salvaguardando tuttavia il riconoscimento del lavoro scientifico e la relativa documentazione. Infine
Pierluigi Sacco ha tratteggiato finalità e metodologia del Progetto europeo INDICEs, di cui è capofila l’ICCU.

Una disamina generale degli obiettivi culturali e sociali dell’open access e delle opportunità di sviluppo economico e occupazionale ad esso legate, a fronte di un irrealistico controllo delle finalità di utilizzazione delle immagini, è stata sviluppata infine da Daniele Manacorda in un’articolata relazione che sintetizza i termini del dibattito.

L’ultima parte di questa intensa giornata, che ha fatto in qualche modo da ponte a quella successiva, è stata dedicata ad alcuni elementi chiave della pubblicazione FAQ Diritto d’autore, copyright e licenze aperte per la cultura nel web. 100 domande e risposte per musei, archivi e biblioteche, illustrate dai componenti del Gruppo di lavoro presieduto da Sarah Dominique Orlandi che l’ha curata: Deborah De Angelis, Cristina Manasse, Pierfrancesco Fasano, Mirco Modolo, Anna Maria Marras.
Diritto d'autore e copyright: Il 4 e l’11 marzo 2021 ICOM Italia ha organizzato due appuntamenti online dedicati al tema Diritto d’autore,
copyright e licenze aperte per la cultura nel web
Diritto d’autore e copyright

Gli autori hanno sottolineato l’obiettivo informativo del loro lavoro, rivolto ai professionisti dei beni culturali che
hanno scarsa familiarità su questi temi, che riguardano la quotidianità della comunicazione culturale e della
diffusione della ricerca scientifica online, ma presentano anche risvolti legali che richiedono la massima attenzione.
In modo sintetico, la pubblicazione fornisce indicazioni pratiche ad uso di chi opera in Europa in musei, archivi e
biblioteche, con l’obiettivo di fare chiarezza sulle opportunità e sui limiti normativi legati al riuso e alla divulgazione
delle riproduzioni digitali di risorse culturali nel web, per potersi orientare con maggiore sicurezza in una realtà
particolarmente complessa.

Il frutto, lungo un anno, del gruppo di lavoro ha visto la partecipazione come revisori di molti esperti nazionali ed
internazionali con i quali si è aperto uno stimolante confronto i cui esiti sono presenti in queste due prime versioni,
disponibili in italiano ed inglese.

La seconda sessione dell’11 marzo, ha riportato in un ambito più concreto e operativo le questioni dibattute

presentando casi concreti di riferimento (lo Staten Museum for Kunst (SMK di Copenhagen con Merete Sanderhoff, la Biblioteca europea di informazione e cultura (BEIC) di Milano con Lisa Longhi e Marco Chemello, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano con Giovanni Cella) e una puntuale analisi del direttore del Museo archeologico nazionale di Napoli (MANN), Paolo Giulierini, che ha dimostrato, dati alla mano, la convenienza anche economica di eliminare la richiesta ministeriale di un corrispettivo per l’uso commerciale delle immagini di opere in pubblico dominio.

Si è dato voce quindi alle domande poste dagli operatori culturali, alle quali hanno dato risposta non solo i
componenti del Gruppo di lavoro ICOM, ma anche I rappresentanti di una serie dI associazioni e istituzioni, (ANAI,
AIB, CREATIVE COMMON Italia, ICCU, MAB, WIKIMEDIA Italia, ArcheoFOSS) che hanno in parte condiviso questo
percorso e che sono comunque da tempo impegnati per predisporre e diffondere contenuti culturali digitali e per
promuovere una maggiore flessibilità nell’equilibrio tra i diritti esclusivi e la libertà di riproduzione.

Una parola conclusiva, da un diverso angolo visuale, è arrivata da alcuni giornalisti presenti

(Ottorino de Sossi, Paolo Manazza, Angela Scorranese, Michele Smargiassi) che con la regia di Cinzia dal Maso e Mirco Modolo hanno fatto emergere le esigenze di chi è impegnato nel settore dell’informazione e della divulgazione culturale.

Fonte: ICOM

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