Maggio 2, 2024
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Si è tenuta mercoledì 29 novembre la settima edizione di Legal Tech Forum,
l’appuntamento di riferimento in Italia per il settore legal tech, organizzato da Legal Tech
Italy, progetto di Kopjra, società bolognese di cybersicurezza specializzata nell’acquisizione forense di prove online e nei processi di compliance.

Dal 2015, anno della prima edizione, hanno preso parte all’evento oltre 2500 partecipanti e 150 relatori, tra cui Google, Sky, Mediaset, IBM, Cisco

e alcuni tra gli studi legali più prestigiosi del panorama italiano e internazionale (Hogan Lovells, Linklaters, Bird & Bird, DLA Piper, Gianni & Origoni). Legal Tech Italy vuole infatti essere l’occasione per riflettere insieme a studi legali, aziende, università, startup e giovani talenti sul futuro di un diritto che vedrà la progressiva adozione e, soprattutto, l’integrazione virtuosa delle nuove tecnologie.

A moderare questa edizione è stata la giornalista Claudia Morelli e ha introdotto la conferenza Tommaso Grotto, CEO di Kopjra, raccontando l’evoluzione da Legal Tech Forum a Legal Tech Italy e i nuovi progetti in cantiere, affiancato da Massimo Bugani, Assessore all’Innovazione digitale del Comune di Bologna, che ha spiegato l’impegno concreto e le iniziative del Comune di Bologna nella cybersecurity. Ha concluso il primo segmento della giornata Luca Mirafiori, Business Development Manager di Kopjra,
presentando l’indagine Italian Legal Tech Report sullo stato dell’arte del settore legal tech in
Italia.

“Come si è evinto dagli interventi di questa settima edizione, l’avvocato rappresenta uno dei
principali player della rivoluzione tecnologica in atto e una delle professioni che sarà
maggiormente ottimizzata dall’utilizzo dell’AI, in quanto il 50% delle attività da lui svolte
possono essere automatizzate da questo tipo di tecnologia. Per questi motivi è così
importante discutere insieme agli attori e ai protagonisti di questo settore sullo stato dell’arte
e le prospettive future del legal tech, con l’ambizione di diventare l’epicentro del dibattito
tecnico ed etico sulle tecnologie legali in Italia.”
– commenta Tommaso Grotto, co-founder
e CEO di Kopjra.

Artificial Intelligence & Legal Transformation

Dai 10 ostacoli all’innovazione di Marco Imperiale di Better Ipsum, passando per Giuseppe Vaciago di 42LF con Human Right Ethical Social Impact Assessment sull’IA e software legal tech, un processo che valuta l’impatto di un sistema di intelligenza artificiale sui diritti umani,sull’etica e sugli aspetti sociali, fino ad arrivare all’IA nei processi decisionali di aree legali e avvocature di Giuseppe Polimeni di Euforlegal, che ha raccontato la Legal Revolution nel settore: l’Artificial Intelligence apre e offre scenari per il settore delle tecnologie in ambito legale, opportunità che mai prima si sarebbero potute anche solo immaginare.

Gli attori IT del Legal Tech hanno colto il cambiamento a livello tecnologico, offrendo soluzioni e tool
innovativi, basati su logiche di AI e Machine Learning, senza ovviamente accantonare il ruolo centrale dell’avvocato che lo vede come punto focale all’interno del processo di scelta strategico e operativo. La nuova visione infatti è quella di offrire strumenti sempre più sofisticati che supportino l’avvocato, plasmando il suo ruolo nel processo decisionale strategico: da problem solver a manager.

A seguire, nello stesso panel, Manuel Caccone di LexCapital, con AI-powered litigation funding: modelli NLP e probabilità per gestire i rischi legali e finanziari e Monica Palmirani professoressa di Scienze Giuridiche dell’Università di Bologna, che ha invece trattato il tema dell’e-legislation nell’era dell’IA, rispondendo alla domanda “Quante volte una norma nuova ha bloccato le vostre attività in attesa di comprenderne gli impatti?”. Hanno concluso il panel della mattinata Marco Martorana dello Studio Legale Martorana, con la tutela giuridica delle creazioni artistiche prodotte tramite IA generativa, Manfredi Domina di LexHero, che ha affrontato la redazione dei contratti, dagli editor evoluti alla IA generativa, il
ruolo dei contract creator, Giovanni Ziccardi professore dell’Università di Milano, che ha parlato dell’avvelenamento dei dati e i rischi di discriminazione nei sistemi di intelligenza artificiale e Nicola Di Molfetta di Legalcommunity, con un intervento dal titolo “Il “prezzo” di un’avvocatura hi-tech”.

Metaverso, Blockchain & Legal Design

I rapporti giuridici che si instaurano nei nuovi mondi generati dalla trasformazione digitale (dall’intelligenza artificiale al web 3.0 e al metaverso sociale) danno luogo a nuovi conflitti, casi e regole che suggeriscono la prospettiva di un cambiamento di paradigma nei metodi della pratica forense. Ne ha parlato Paolo Moro, professore di Filosofia del Diritto all’Università di Padova, insieme ai colleghi Andrea Reghelin di P4I e Alessandro Negri della Torre, Founder di LX20 Law Firm, che ha portato alcuni esempi pratici di come il diritto può abilitare l’innovazione tecnologica. Con focus sulla blockchain, invece, è subentrato al tavolo dei relatori Niccolò Travia di Blockchain Education Network Italia, con L’emissione, la
negoziazione e la circolazione di token diversi da ART ed EMT alla luce delle recenti novità regolamentari.

Alberto Oddenino, professore di diritto internazionale all’Università di Torino, ha affrontato poi il tema del difetto di accesso alla giustizia nelle sue molteplici potenziali declinazioni, anche nella prospettiva del Legal Tech, nel tentativo di contribuire a ridefinire il panorama stesso in un quadro etico-giuridico più ampio, ispirato a un approccio teorico definibile come “access to law by design”.
Ha continuato Tobia La Marca di Conga, per raccontare la gestione dei contratti come vantaggio strategico aziendale: la gestione contrattuale non deve infatti essere vista come un tema di pertinenza esclusiva dell’ufficio legale o finanziario, bensì coinvolgere tutti gli addetti ai lavori. La mancata integrazione del sistema di gestione del ciclo di vita dei contratti (CLM) con un processo aziendale completo end-to-end potrebbe comportare la perdita di opportunità di snellimento delle vendite, di standardizzazione dei termini, di incremento dell’efficienza e di riduzione dei rischi su tutta l’organizzazione, quindi sulla vita delle persone che ne fanno parte.

A concludere questa prima parte del pomeriggio Irene Pozzi e Chiara Rauccio di Bending Spoons, che hanno chiarito come rendere una privacy policypiù chiara, leggibile ed user-centered con il legal design, Marco Cuniberti di Studio Costa Cuniberti, che ha affrontato la valorizzazione economica e la monetizzazione dei dati personali e infine Marco Giacomello di Giacomello Venture per la Legal experience, quando la vera rivoluzione non è l’ambiente digitale ma l’esperienza pop.

Cyber Security & Digital Forensics

In un mondo sempre più interconnesso, la cybersecurity emerge come il pilastro critico che sostiene la stabilità e la prosperità della società moderna. Questo il tema l’ultimo panel della giornata, introdotto da Fabio Luinetti di Lodestar – Cyber security, che ha raccontato come proteggere il presente per salvaguardare il futuro, insieme a Daniele Roncarà di Gianni & Origoni, che ha invece esplorato gli scenari giurisprudenziali e regolatori dei servizi cloud e della copia privata.
Massimo Marabese di Cellularline ha successivamente affrontato la responsabilità degli amministratori di società in ambito cyber security, mentre Alessandro Cantelli Forti di CNIT, nel suo speech, si è focalizzato su avvocati, hacker e giudici, raccontando la corsa all’oro della digital forensics in Italia. L’OSINT come strumento di prevenzione delle minacce in azienda.

Quali prospettive in ambito legal tech?

Si è poi svolto l’intervento di Mirko Lapi di Proteggimi, affiancato da Sebastiano Battiato dell’Università di Catania, che ha voluto concentrarsi su una tematica di grande attualità: i Deepfake e l’IA generativa.
Ha concluso la giornata Paolo Dal Checco di Forenser, che ha spiegato come i protocolli SPF, DMARK e DKIM possano contribuire a ridurre il rischio di cadere vittima di cyber attacchi e, nel caso in cui la truffa di tipo Man in The Mail si fosse già concretizzata, possano fornire un supporto indispensabile per la ricostruzione informatica forense delle responsabilità delle parti, al fine di poter agevolare la gestione delle cause civili che spesso ne derivano. Infine Raffaele Angius di IrpiMedia ha raccontato di come alcune big tech vogliono cancellare la memoria online.

La Redazione

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