Aprile 27, 2024
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Tra le tante muse che hanno ispirato grandi artisiti e, in particolare, musicisti ha un posto d’onore la modella inglese Pattie Boyd modella britannica in grado di far innamorare George Harrison e di far perdere completamente la testa a Eric Clpaton che per lei sviluppò un vera e proria ossessione.

Da Layla a Wonderful Tonight, dal principio alla fine di un amore per una musa: Pattie Boyd.
Patricia Anne Boyd quando si parla di muse lei è sul trono.

Durante il period in cui è stata prima compagna e poi mogli di Harrison, sono state ispirate a lei due capolavori dei Bealtles:

Something, inclusa nell’album Abbey Road e fu la prima canzone scritta da Harrison ad apparire sul lato A di un singolo dei Beatles.

I Need You, di certo non un capolavoro all’altezza dei precendenti. Brano destinato però a entrare nella storia poichè compare nell’ album Help! e sull’omonimo film.

Il loro rapporto entra però presto in conflitto, complice l’invaghimento di Herrison per la religione indiana. Con il chitarrista dei bleatle sempre più distante, Boyd ebbe dei flirt extra coniugali (tra cui quelle con Mick Jagger e John Lennon).

Nel ’68 la modella conobbe Eric Clapton, grande amico di Herriso. Slow hand divenne ossessionato per Boyd tanto da sedurre la sorella di qest’ultima pur di arriare a lei. Per Boyd Clapton scrisse uno dei suoi brani più famosi: Leyla.

Fu lìnizio di una relazione passionale e folle. Clapton raggiungeva la bella musa in aereo da ogni latitudine del mondo. Nel ’72 Boyd si decise a lasciare Harrison e a sposare Clapton. A questo proposti è famosa la battuta di Harrison che accetto la cosa e non ruppe l’amicizia con Slow Hand.

“Meglio con Eric che è un mio amico che con qualcun’ altro”.

Ma il matrimonio non aiutò la loro relazione. E così come una canzone celebrò l’inzio della loro relazione, un’altra ne celebrò la fine. Clapton ricorda nella sua autobiografia che una sera, dopo l’ennesimo cambio di vestito da indossare in occasione di un party le disse:

«Ascolta, sei meravigliosa, okay? Per favore, non cambiarti più. Dobbiamo andare o faremo tardi».

Clapton scese al piano inferiore, prese la chitarra e, per la rabbia e la frustrazione, si mise a suonare. In una decina di minuti il brano era sostanzialmente pronto. Nacque così Wolderful Tonight.

Eppure Clapton non era molto soddisfatto del proprio lavoro, la riteneva «una canzone che avrei potuto benissimo buttare via». La prima volta che Clapton la suonò in pubblico fu intorno ad un falò a casa di Ronnie Wood, per Pattie e per lo stesso Ronnie, a cui piacque molto. Clapton ricorda: «Fu meglio tenerla».

Boyd ha dichiarato recentemente che quel brano in effetto racconta esattamente la fine della loro relazione. Un Clapton logorato, dedito all’alcool e alla droga e non in grado di amare una donna. Ma le canzoni dedicate alla “irresistibe” bionda non si fermano qui: Harrison scrisse nel 1974 So Sad, Clapton un’ultima canzone d’addio: She’s Waiting del 1985. Successivamente nel 1989 produsse Old Love, sempre secondo i critici per lei.

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