In un mondo sempre più segnato dall’impronta dell’uomo, una fotografia ha catturato l’essenza dell’epoca in cui viviamo, l’Antropocene, dove le azioni umane hanno conseguenze globali, spesso imprevedibili. Il pallone e i crostacei, scattata da Ryan Stalker, emerge come un simbolo potente di questa realtà complessa, guadagnandosi il primo premio ai British Wildlife Photography Awards.
La foto ritrae un pallone da calcio o da pallavolo, testimone silenzioso dell’inquinamento causato dall’uomo, che galleggia nelle acque al largo delle coste del Dorset, nel Regno Unito
Sotto la superficie, una colonia di crostacei peduncolati ha trovato dimora su questo rifiuto trasportato dalle correnti oceaniche. Questi organismi, solitamente residenti su rocce o substrati solidi, si adattano ora a vivere su detriti artificiali, trasformando un simbolo di negligenza umana in un rifugio per la vita marina.
Il fotografo rivela che il pallone ha intrapreso un viaggio transoceanico, partendo dalle Americhe per raggiungere le coste britanniche, diventando una metafora del raggio d’azione dell’inquinamento umano. Gli scienziati hanno coniato il termine “ecosistemi neopelagici” per descrivere questi nuovi habitat galleggianti, dimostrando come la vita marina riesca a colonizzare e prosperare anche nei contesti più inaspettati.
Tuttavia, questa resilienza ha un lato oscuro
Il Smithsonian Environmental Research Center, in uno studio del 2021, ha messo in luce come la plastica e altri detriti artificiali in mare aperto possano diventare veicoli per la diffusione di specie invasive, alterando gli equilibri ecologici e mettendo a rischio gli ecosistemi marini già vulnerabili.
Questa foto non è solo una testimonianza della creatività e dell’adattabilità della natura; è un monito sull’importanza delle nostre scelte quotidiane e sul loro impatto a lungo termine sul pianeta. In un’epoca definita dall’essere umano, dove il peso delle nostre creazioni ha superato quello della biomassa terrestre, la fotografia di Stalker ci invita a riflettere sulla necessità di trovare un nuovo equilibrio.
La cultura orientale, con il suo principio di yin e yang, ci insegna che ogni forza deve avere un contrappeso. L’immagine vincitrice del British Wildlife Photography Awards ci ricorda esattamente questo: per ogni azione distruttiva, deve esserci una reazione costruttiva. Solo così possiamo sperare di mitigare i danni e proteggere la nostra casa comune, l’unico pianeta che abbiamo.
Cristina Ferrari
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