Aprile 27, 2024
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Il Tribunale Ue conferma la condanna a Google e la multa da 4,1 miliardi di euro per per abuso posizione dominante del suo motore di ricerca.

Stangata europea su Google: 4 miliardi di multa per Android

Vince l’Antitrust Ue: punito l’obbligo di installare l’App sugli smartphone. Il colosso Usa: “Siamo molto delusi”. Con questa sentenza il tribunale Ue conferma la decisione con la quale la Commissione ha stabilito che Google ha imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di reti mobili. Ciò al fine di consolidare la posizione dominante del suo motore di ricerca.

Secondo la Commissione, Android obbligava i produttori di telefonini a pre-installare l’applicazione di ricerca Google Search e di navigazione Chrome per avere la licenza operativa del suo portale di vendita, il PlayStore

Oltre a condizionare la concessione delle licenze operative su Google Search e Play Store all’impegno a non vendere dispositivi con versioni del sistema operativo Android senza l’approvazione di Google. La multinazionale avrebbe subordinato il rimborso di parte degli introiti pubblicitari ai produttori di dispositivi mobili. Stesso discorso per gli operatori di reti mobili “costretti” a rinunciare alla preinstallazione di un servizio di ricerca concorrente su un portafoglio predeterminato di dispositivi. Il Tribunale ha invece annullato la decisione della Commissione che riteneva un abuso gli accordi di ripartizione del fatturato per portafoglio.

«Siamo delusi dal fatto che la Corte non abbia annullato integralmente la decisione»

ha detto un portavoce di Google. «Android ha creato più scelta per tutti e supporta migliaia di aziende di successo in Europa e nel mondo». 

Quella confermata ieri, non è l’unica sanzione impartita dall’Antitrust Ue, guidato da Margrethe Vestager, ai danni di Google

Nel 2017, infatti, la Commissione aveva stabilito una sanzione di 2,4 miliardi (confermata a fine 2021 dal Tribunale Ue) per violazione delle norme sulla concorrenza. A finire nel mirino fu il motore di ricerca, con l’accusa di favorire il suo servizio di acquisto comparativo, retrocedendo invece nei risultati quelli dei concorrenti. L’ultima, in ordine di tempo, è una multa da 1,49 miliardi datata 2019, per aver applicato pratiche scorrette al servizio di banner pubblicitari AdSense. Sommando le tre stangate, il totale fa circa 8 miliardi di euro. Niente di impossibile per Alphabet, che nel 2021 ha avuto profitti per 76 miliardi.

Francesca Rampazzo

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