Il Museo archeologico Qasr al-Basha a Gaza, un complesso storico del XIII secolo, è stato distrutto a causa dei recenti combattimenti nella regione. Il museo, noto anche come la Fortezza di Napoleone, era un’importante sede di reperti archeologici, tra cui artefatti romani, fenici, persiani e ottomani. Husni Mohanna, portavoce del municipio di Gaza, ha descritto le distruzioni come estese e terribili. Sottolineando, poi, che quasi tutti i reperti all’interno del museo sono stati danneggiati in modo irreparabile.
Per raggiungere il museo, situato vicino al rione Daraj, si attraversava il Mercato dell’oro, una zona caratteristica di Gaza
Anche la storica moschea el-Omar, situata nella stessa area, ha subito danni significativi. Nonostante non sia chiaro se ci fossero postazioni di Hamas vicino al museo, il ministero dell’Informazione di Gaza ha riferito che durante il conflitto sono stati distrutti 200 dei 325 siti archeologici della Striscia di Gaza.
Il Qasr al-Basha era un simbolo storico e culturale importante per Gaza. Secondo una guida turistica locale, il complesso è stato costruito originariamente dal sultano mamelucco Zaher Baibers e successivamente utilizzato da dirigenti ottomani. In seguito divenne commissariato di polizia durante il Mandato britannico sulla Palestina. In anni più recenti, ha ospitato esposizioni di reperti archeologici, diventando un luogo di educazione e scoperta storica, soprattutto per le scolaresche.
Tra i pezzi più preziosi del museo, si segnala la testa di Anat, una divinità cananea, risalente a circa 4500 anni fa
La statua, alta 20 centimetri e caratterizzata da un volto incorniciato da un serpente, è stata scoperta per caso da un agricoltore a Khan Younis, nel sud della Striscia.
La distruzione del Museo archeologico Qasr al-Basha rappresenta una grave perdita per il patrimonio culturale e storico di Gaza e solleva preoccupazioni sul futuro di altri siti storici nella regione.
La redazione
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