Esiste la Comunicrazia? Come si pone nei confronti del “sesto potere”? La comunicazione orale è si è trasformata in una nuova sorta di “scrittura” orale che nata negli sms e nelle chat si è riversata sempre più spesso nelle mail, nei blog e nei più disparati e disperati isiti web, contagiando anche il giornalismo e la letteratura. Un giro non virtuoso che ha poi completato il cerchio tornando alla messagistica istantanea come whatsup e telegram trasformandoli in veri e propri social network. Esiste un’etica della comunicazione? Quali sono i limiti etici della comunicazione e della libertà di comunicare? Tra marchette, fake news e pensieri “per sentito dire”? Possiamo essere comunicatori ispirati o le nuove generazioni saranno comunicatori disperati?
Facebook chiude il primato nazionale, ritenendo sia promotore di violenza e di discriminazione. Pertanto non avranno spazio sui social
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Sono passati quasi undici mesi dall’8 Marzo, il giorno in cui è iniziata la prima quarantena. Il periodo seguente ha visto il trionfo dei social network …
Il fenomeno riguarda almeno quattro attività online: il gioco, la frequentazione di siti pornografici, lo scambio continuo di messaggi e la condivisione spasmodica di foto e video attraverso Ig Stories e Tik Tok. In tutti e quattro i casi, si registra spesso un uso eccessivo, in grado di scatenare vere e proprie crisi di astinenza; l’assuefazione che porta al desiderio di possedere e usare tecnologie sempre più potenti e aggiornate; e infine ripercussioni negative sulla vita sociale dell’individuo, tra cui la tendenza a mentire o a litigare, comportamenti aggressivi, isolamento e stanchezza. Il tutto accentuato clamorosamente dai lunghi periodi di lock down e lock down camuffati.