Maggio 18, 2024
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Il 5 Maggio è, tra le altre cose, la Giornata Nazionale contro Pedofilia e Pedopornografia. Tutto molto giusto e interessante, peccato che in pratica sia media che siti come quello della polizia dello stato non facciano una vera e propria campagna di informazione cosa di cui i genitori avrebbero bisogno. Ad esempio non si fa menzione di tutti i pericoli reali legati ai social di Meta come questa redazione ha più volte fatto.

5 Maggio – Giornata Nazionale contro Pedofilia e Pedopornografia

Il sito della Polizia di stato nel suo profilo ufficiale ci tiene a evidenziare: 28.355 nel 2023 i siti analizzati complessivamente dagli specialisti della Postale, di cui quasi 2800 inseriti nella black list dei siti che contengono rappresentazioni di sfruttamento sessuale di minori. Oltre 1100 le persone identificate e denunciate per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale ai danni di minori. In aumento le estorsioni sessuali, e in lieve calo il fenomeno dell’adescamento online che riguarda però soprattutto la fascia di età 10-13 anni.

Da queste pagine digitali abbiamo più volte denunciato che su instagram: genitori di baby influencer assecondavano pedofili. E che “Meta sapeva del problema”

Un’indagine sconvolgente del Wall Street Journal, e riportata dal Corriere della Sera, getta ombre preoccupanti su Instagram e le dinamiche che coinvolgono gli influencer minori sulla nota piattaforma. La questione sollevata attira l’attenzione su un uso distorto dei social media e sul ruolo dei genitori nel gestire gli account dei propri figli.

Al centro della bufera ci sono le pratiche di alcuni genitori di baby influencer, che sembrerebbero non solo tollerare, ma addirittura incentivare, atteggiamenti inappropriati da parte di utenti adulti. Tali comportamenti, stando alle indagini, avrebbero lo scopo di aumentare il numero di abbonamenti ai contenuti esclusivi dei propri figli, alimentando una dinamica inquietante e pericolosa.

Abbiamo anche scritto in passato che l’algoritmo di Instagram favorisce i profili pedofili

L’algoritmo di Instagram si trova al centro di un’indagine sconcertante, che ha rivelato la promozione attiva di account pedofili e contenuti illegali sulla piattaforma di social media. Lo studio è stato condotto dal Wall Street Journal in collaborazione con i ricercatori della Stanford University e dell’Università del Massachusetts. L’inchiesta ha portato alla luce una rete estesa di account che sono apertamente dedicati alla commissione e all’acquisto di contenuti di sesso minorile. In questa inchiesta viene messo in evidenza quanto l’algoritmo di Instagram favorisce i profili pedofili. L’indagine ha svelato che la connessione tra pedofili e la promozione di contenuti illegali non era un segreto.

Ma a parte un decalogo per genitori, diciamo, datato non si legge nulla di queste informazioni. Perché?

  1. State al passo con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione, dei meccanismi delle Appe dei sociale dei nuovi trendonline;
  2. Limitate la pubblicazione in internet delle foto dei vostri figli;
    Attivate il controllo parentale sui dispositivi dei vostri figli;
    Ricordate che la legge prevede che un utente possa avere accesso ai social media solo dopo aver compiuto 13 anni;
  3. Monitorate la navigazione e l’uso delle Appsocial, anche stabilendo un tempo massimo da trascorrere connessi. Mostratevi curiosi verso ciò che tiene i ragazzi incollati agli smartphones: potrete capire meglio cosa li attrae e come guidarli nell’uso in modo da essere sempre al sicuro;

Se ai vostri figli capita di essere vittima di reato online, non giudicateli, ma tenete presente che la vergogna e il senso di panico che possono provare li mettono a rischio di compiere atti impulsivi

Ascoltateli, acquisite con calma tutte le informazioni utili a un’eventuale denuncia e rassicurateli che non sono i soli a essere incappati in questo tipo di situazioni; Dialogo, ascolto e comunicazione sono fondamentali per aiutare i vostri figli a navigare consapevolmente. Se avete bisogno di ulteriori informazioni, potete consultare il sito della Polizia Postale.
Installate antivirus firewall sui dispositivi in uso ai vostri figli e mantenete sempre aggiornati i programmi per garantire la protezione dei devices; Segnalate alla Polizia Postale tutti i casi sospetti su www.comissariatodips.it.

Tutto giusto, tutto corretto. Ma siamo sicuri sia abbastanza?

Francesca Rampazzo

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