La Mattel ha lanciato sul mercato la prima Barbie con la sindrome di Down. La bambola indossa una collana che rappresenta il 21esimo cromosoma. La Mattel l’ha creata insieme a un’associazione allo scopo di rendere la sua linea di bambole più inclusiva. La modella Goldstein: “I bambini hanno bisogno di vedere più persone come me”
Si tratta dell’ultimo tentativo del gigante dei giocattoli Usa di rappresentare più donne possibili
Ecco dunque la prima Barbie con la sindrome si Down che viene dopo la Barbie ‘curvy’, quella molto alta, quella bassina fino ad arrivare, in anni più recenti, alla bambola non udente, quella sulla sedia a rotelle e quella con una protesi alla gamba.

Il lancio è stato fatto con il supporto della modella e attivista Ellie Goldstein
“Sono così entusiasta che ora ci siano bambole Barbie con la sindrome di Down. Quando ho visto la bambola mi sono sentita così emozionata e orgogliosa. Significa molto per me che i bambini potranno giocare con la bambola e imparare che ognuno è diverso”
ha scritto su Instagram la modella britannica che ha lavorato anche con Gucci e Vogue. “La diversità è importante, perché la gente ha bisogno di vedere più persone come me nel mondo e non nascoste, e Barbie contribuirà a far sì che questo accada”, ha aggiunto Goldstein.
L’originale, lanciato nel 1959, aveva gambe lunghe, una vita sottile e capelli biondi fluenti
Secondo uno studio dell’università del South Australia c’era una possibilita’ su 100.000 che una donna avesse le sembianze di una Barbie. Da qui la battaglia di diverse organizzazioni per una bambola piu’ rappresentativa delle donne reali. Nel 2016 sono uscite Barbie Curvy, Barbie Tall e Barbie Petite, oltre a diverse tonalità della pelle per rappresentare etnie diverse.
Cristina Ferrari
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