Aprile 27, 2024
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Maxi multa a Chiara Ferragni e pandoro Balocco, oltre 1 milione alle società riconducibili all’influencer e 420 mila euro a quella dolciaria per pratica commerciale scorretta. Quando il gusto per il dolce si mescola con l’amaro della realtà.

In un regno magico, noto come il mercato del Natale, una storia di pandoro incantato è inciampato in una realtà poco zuccherina

Chiara Ferragni, la fata madrina dei social, e la storica casa dolciaria Balocco si sono trovate nella morsa dell’Antitrust per aver dato una ‘pennellata’ di solidarietà a un pandoro che prometteva più di quanto mantenesse. Una storia che ci ricorda che anche nel mondo delle favole, i conti devono tornare.”

“Il ‘Pandoro Pink Christmas’, un prodotto che brillava sotto i riflettori per il suo abbinamento con la celebre influencer, veniva venduto a un prezzo considerevolmente superiore rispetto a un comune pandoro, con un sovrapprezzo che lasciava intendere un contributo alla causa benefica. Ma ecco il nodo: Balocco aveva già effettuato una donazione di 50.000 euro all’Ospedale Regina Margherita di Torino, molto prima del lancio del pandoro. L’Antitrust ha colto questa discrepanza, considerando che le informazioni fornite al pubblico fossero potenzialmente fuorvianti e non completamente trasparenti.”

La magia inizia con un pandoro ‘vestito’ da Ferragni, un abito rosa per un Natale tutto glamour e si conclude con una maxi multa a Chiara Ferragni da un milione di euro

La favola ha preso una piega meno dolce quando si scopre che il ‘Pandoro Pink Christmas’ era più che un semplice dolce natalizio. Venduto a un prezzo da capogiro, un pandoro tradizionale costa in media 3,70 euro, il pandoro ‘griffato’ Ferragni intorno ai 9 euro, faceva brillare gli occhi dei fan e delle casse registratrici, ma non tanto quelli dell’ospedale Regina Margherita di Torino. I promessi fondi raccolti? Una favola nel cassetto, almeno per ora.

Secondo l’Antitrust, il carosello Ferragni-Balocco aveva tutte le luci del Natale ma poco del calore della solidarietà. Il pandoro, venduto a un prezzo che farebbe impallidire il più ricco dei panettoni, prometteva di contribuire a una causa nobile, ma le promesse, si sa, sono come le stelle cadenti: brillano, ma non sempre toccano terra.

Il Risveglio dei Consumatori

E così, nel bel mezzo della festa, i consumatori si sono ritrovati con un pandoro in mano e tante domande. ‘Ho pagato un pandoro griffato pensando di fare del bene, e ora?’, si chiedono, mentre il Codacons, armato di poco spirito natalizio, promette di bussare alla porta di Ferragni e Balocco chiedendo conto di ogni briciola di pandoro venduto. (E non avevamo dubbi in merito nda.)

La morale di questa favola moderna?

Che anche nel mondo scintillante dei Ferragnez, tra un post e un pandoro, la realtà può fare capolino, ricordandoci che la solidarietà non si misura in glitter ma in gesti concreti. E forse, il prossimo Natale, il pandoro tornerà ad essere solo un dolce, senza troppi orpelli e promesse non mantenute.

Giovanni Scafoglio

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