In una cornice surreale, tra selfie patinati e notizie da far tremare i polsi, il nome di Chiara Ferragni risuona come un’esplosione nella galassia dei social media. Il motivo? Uno scatto in tanga che ha scatenato un turbine di polemiche, considerato da molti come osceno, eccessivo e addirittura pornografico. Ma il fulmine dell’attenzione non si è concentrato solo sulla foto incriminata, bensì sul commento pungente di una bambina di undici anni, che ha sfidato Ferragni, interrogandola sul messaggio che stava veicolando verso i giovani.
Il commento della giovane undicenne ha scatenato un ciclone di commenti e ha sollevato un mare di interrogativi che meritano risposte concrete e scomode
“Mi stai dicendo che per avere successo mi devo spogliare? Se mia madre si mostrasse così sui social, io mi sentirei malissimo”.
È offensivo e alquanto bizzarro sentire la giovane protagonista del commento rivolgersi all’imprenditrice digitale affermando che “si sentirebbe malissimo se sua madre si mostrasse così”. Cara mia, siamo nelo 2023 oppure sei tu quella confusa? Posare in intimo o in costume è ancora considerato osceno? Ma siamo impazziti? Se tua madre fosse una modella, non ci sarebbe nulla di scandaloso nelle sue foto, poiché rappresenterebbero il frutto del suo onesto lavoro, che le permette di garantire un sostentamento dignitoso per la famiglia.
Inoltre mi appare allucinante dover starmene qui a spiegare per l’ennesima volta che giudicare e criticare le scelte personali delle donne è apodittico. Dovremmo ricordare che hanno il sacrosanto diritto di vestirsi e mostrare il proprio corpo come meglio credono.
Piuttosto cosa ci faceva su quell’oscura strada social media zeppa di insidie ben più pericolose?
Avventurarsi nel mondo dei social media è come imboccare una strada buia e pericolosa, in cui si celano minacce ben più sinistre di una donna in tanga. Ma cosa ci faceva là una bambina di undici anni? È un interrogativo inquietante che ci fa riflettere sulla pericolosa deriva dell’era digitale. La società deve confrontarsi con la responsabilità di proteggere i minori, educarli sul corretto utilizzo delle piattaforme e preservare la loro innocenza prima che si perda nell’abisso della rete.
Il tanga di Chiara Ferragni, le bambine bacchettone e l’Influencer che diventa pedagoga
Cosa spinge una modella, imprenditrice e influencer come Chiara Ferragni a pubblicare una foto con l’obiettivo di impartire insegnamenti alle nuove generazioni? Non sarebbe più sensato consigliare la lettura di un buon libro, guardare un documentario o studiare seriamente? Non è compito di una modella trasmettere messaggi nazionali. Se il suo esempio non vi soddisfa, ci sono tante altre figure, come Montalcini, Hack o Segre, che possono fungere da alternative senza dover sempre criticare la dottrina di Ferragni.
L’urlo della libertà in un mare di contraddizioni e doppie morali
Invochiamo la libertà delle donne, lottiamo contro l’oscurantismo e difendiamo il diritto inalienabile di ognuna di esprimersi come desidera, senza subire giudizi affrettati. Tuttavia, quando una donna come Chiara Ferragni indossa un tanga, emergono improvvisamente decine di migliaia di bacchettoni pronti a biasimarla, a ricordarle che una mamma non può permettersi certi scatti.
Nessuno (pochi) però è scandalizzato dal fatto che una bambina di undici anni abbia accesso a piattaforme come Instagram e pubblichi molte delle sue foto. È un segnale di allarme che richiede l’intervento delle autorità competenti. È fondamentale che gli organismi di tutela della privacy indaghino su come sia possibile che un minore acceda a contenuti inappropriati e quali siano le responsabilità di Instagram nel garantire la sicurezza e la tutela dei minori sulla sua piattaforma.
In un mondo in cui la verità è nascosta dietro l’apparenza e i paradossi abbondano, dovremmo riflettere sulle contraddizioni della società digitale, denunciare l’inquietante presenza dei minori sul web e mettere in luce la responsabilità dei potenti che dominano il mondo virtuale. È tempo di aprire gli occhi, agire e costruire un futuro digitale più consapevole, equo e sicuro per tutti.
Ma forse sono frasi al vento. La stessa Chiara Ferragni si è ben guardata da chiedere alla bambina: tu che ci fai qui? Forse perché se di colpo fosse rispettata la norma, anche lei perderebbe milioni di follower!
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