Aprile 30, 2024
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Giulia Tramontano, una giovane donna di 29 anni, è stata trovata senza vita dopo una terribile disputa con il suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Quest’ultimo, dopo aver confessato il suo atroce gesto, ha fornito indicazioni alle forze dell’ordine sul luogo in cui ha occultato il corpo. Emergono particolari agghiaccianti legati alla vicenda.

La tragica scoperta è avvenuta in un angolo di terra situato dietro i garage di un edificio in via Monte Rosa a Senago, nell’hinterland milanese, a breve distanza dalla residenza della coppia

Dopo l’inquietante rinvenimento, il trentenne è stato trasferito nel carcere di San Vittore, al termine di un lungo interrogatorio condotto dai carabinieri del Nucleo investigativo. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Alessia Menegazzo e dall’aggiunto Letizia Mannella, vanno avanti. Le informazioni emerse durante l’interrogatorio sono state agghiaccianti.

Brutalmente accoltellata a seguito di una lite scoppiata all’interno della loro abitazione

Successivamente, Impagnatiello ha tentato di bruciare il corpo, ma i suoi sforzi sono stati vani. Gli investigatori hanno inoltre scoperto che poco dopo l’omicidio, l’uomo ha cercato di incontrare un’altra donna con cui intratteneva una relazione parallela, sostenendo che Giulia si fosse “allontanata” e che ora lui fosse un “uomo libero”. Ha inoltre diffamato la ventinovenne affermando che il figlio che aspettava non era suo, una bugia infondata. Tuttavia, la donna, spaventata, ha deciso di non incontrarlo.

Le tracce biologiche, presumibilmente sangue, rinvenute sul veicolo di Impagnatiello ieri, hanno spinto la Procura di Milano ad indagare sul suo coinvolgimento nella scomparsa di Giulia Tramontano. La donna era incinta di sette mesi. Durante le indagini, è emerso che Impagnatiello aveva screditato ripetutamente la sua compagna, parlando male di lei con l’amante con cui aveva una relazione clandestina.

Femminicidio di Giulia Tramontano emergono particolari agghiaccianti

Sembra che sia stata proprio quest’amante, una collega americana di Impagnatiello, barista di professione, a chiedere al trentenne di incontrare Giulia quel sabato. L’incontro volto a chiarire la situazione. Entrambe le donne, ignare dell’esistenza l’una dell’altra fino ad aprile scorso, avevano iniziato a sospettare che Impagnatiello avesse una doppia relazione.

Pare che l’uomo abbia denigrato pesantemente la sua fidanzata con la collega-amante, affermando anche che avesse problemi mentali e sottolineando ogni possibile difetto per screditarla. Dalla denuncia presentata dall’uomo domenica, sono emerse una serie di incongruenze. Tra queste un luogo con un indirizzo inesistente in cui affermava che la fidanzata si fosse recata.

Con la confessione di Alessandro Impagnatiello e la scoperta del corpo di Giulia Tramontano, si aprono ora nuovi scenari nell’indagine

Gli inquirenti dovranno ricostruire ogni dettaglio di questa tragica vicenda per far luce sulla morte di Giulia e portare l’autore di questo spietato omicidio davanti alla giustizia.

Dall’inizio dell’anno, in Italia 56 omicidi, di cui 20 vittime donne

Il caso di Giulia Tramontano si aggiunge tristemente alla lista dei crimini di violenza di genere che hanno scosso l’Italia nel corso del 2023. Quest’anno, il Paese ha registrato 56 omicidi, di cui 20 vittime donne. Di queste ben 18 uccise all’interno del contesto familiare o affettivo, dove dovrebbero teoricamente sentirsi al sicuro. Questi dati allarmanti mettono in luce la gravità del femminicidio, un fenomeno che continua a rappresentare una sfida urgente per la società italiana.

Alla luce dell’ennesimo femminicidio, quello di Giulia Tramontano e dei particolari agghiaccianti emersi, è fondamentale che le istituzioni, le forze dell’ordine e la società nel suo complesso si impegnino attivamente per contrastare e prevenire tali atti di violenza, garantendo la protezione e la sicurezza di tutte le donne. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile porre fine a questa tragica realtà e costruire una società in cui tutte le persone, indipendentemente dal loro genere, possano vivere libere dalla paura e dalla violenza.

Francesca Rampazzo

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