Aprile 28, 2024
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Ogni anno, il 2 Giugno l’Italia si celebra la fondazione della Repubblica Italiana, un momento cruciale nella storia del nostro Paese. Questa ricorrenza, istituita per onorare il referendum istituzionale del 1946, rappresenta una tappa fondamentale nel percorso verso una democrazia rinnovata e inclusiva. È il giorno in cui gli italiani, donne comprese, hanno potuto finalmente esercitare il sacro diritto di voto, scegliendo tra il mantenimento della monarchia e l’instaurazione di una repubblica, nonché determinando la composizione dell’Assemblea costituente.

Il cammino verso il cambiamento non è stato agevole

La Casa Savoia, che per decenni ha dominato il panorama italiano, ha tentato con ogni mezzo di conservare il potere. Ma alla fine, il destino ha sancito l’addio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, costretto a lasciare il Paese e intraprendere un’esistenza in esilio. È stato un momento di rottura, un passo audace verso una nuova era.

Tuttavia, non è stato solo il referendum a scuotere le fondamenta della nostra nazione. Il dibattito politico infiammato ha visto Umberto II cercare di preservare la monarchia offrendo a Pietro Nenni, leader del Partito Socialista, la possibilità di guidare un governo socialista sotto l’egida dei Savoia. Ma le parole di Nenni, che ancora risuonano oggi, hanno tracciato il sentiero: “O la Repubblica o il caos”. Un concetto tanto semplice quanto profondo, che ha catalizzato il destino del nostro Paese.

La giornata del referendum, il 2 Giugno 1946, è stata anche segnata da un vile atto

l’esplosione di una bomba presso la tipografia de L’Avanti a Milano. Il giornale aveva osato invitare tutti i cittadini a partecipare all’evento storico, con il titolo “tutti alle urne”. Ma c’era chi non gradiva questo appello e l’attentato è stato il triste segno di una resistenza al cambiamento. Nonostante le sfide e le minacce, oltre 12 milioni di italiani si sono uniti alla marcia verso il futuro, votando a favore della repubblica, mentre più di 10 milioni hanno espresso il desiderio di conservare la monarchia.

Il Paese era diviso, con il fronte monarchico particolarmente radicato nel Sud Italia. Subito si sono levate le prime accuse di brogli, che si sono poi rivelate infondate, e alcuni politici monarchici hanno addirittura chiesto l’intervento del comando militare statunitense in Italia per sequestrare le schede elettorali. Ma il Re ha scelto di non abbandonare il suo popolo in quel momento critico, rifiutando di fuggire.

Solo il 13 Giugno il Consiglio dei Ministri ha nominato Alcide De Gasperi, esponente di spicco della Democrazia Cristiana, come Capo provvisorio dello Stato. E solo il 18 Giugno, dopo lunghe dispute legali e la rigida valutazione di tutti i ricorsi, la Corte di Cassazione ha proclamato ufficialmente la nascita della Repubblica italiana. È stata una vittoria senza precedenti, un trionfo della volontà popolare.

Il 2 Giugno non è solo una celebrazione di cifre e risultati

È una giornata che incarna un profondo significato per tutti noi. Un momento in cui riflettere sul passato, celebrare le conquiste e guardare fiduciosi al futuro. È un giorno in cui tutta la cittadinanza, uomini e donne, si è unita per esprimere liberamente la propria volontà politica. È un simbolo di unità ritrovata, di democrazia conquistata.

Non possiamo dimenticare l’importanza dell’Altare della Patria, situato a Roma, dove ogni anno viene deposta una corona di fiori in onore del Milite ignoto. Questo gesto rappresenta il sacrificio supremo di coloro che hanno dato la propria vita per l’unità del nostro Paese, un tributo silenzioso alla grandezza e alla resilienza della nostra nazione.

La tradizione di una parata militare lungo via dei Fori Imperiali, che si è sviluppata nel corso degli anni, è un ulteriore segno di orgoglio nazionale. Nonostante alcune interruzioni dovute a circostanze eccezionali, come il terremoto del Friuli nel 1976 o la crisi energetica internazionale del 1977, la parata ha ritrovato la sua regolarità a partire dal 2000, grazie alla presidenza di Carlo Azeglio Ciampi. È un momento in cui il Paese si unisce per celebrare la Repubblica, anche se nel corso della pandemia di Covid-19, tra il 2020 e il 2021, la parata è stata inevitabilmente sospesa. Ma la sua essenza vive nel cuore di ogni italiano.

Il 2 Giugno è una data che deve celebrare un inno alla democrazia, alla libertà e all’unità. Una giornata in cui riflettere sul nostro passato, celebrare le nostre conquiste e guardare con speranza al futuro.

È il giorno in cui l’Italia ha scelto di essere una Repubblica e di camminare verso un destino condiviso.

Cristina Ferrari

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