Di Serena Cerè, illustrazioni di Laura Zanotelli.
Ai tempi delle città chiuse non si poteva:
Abbracciarsi per più di due minuti di seguito senza sosta
Ridere di gusto per più di un minuto di fila per numero due persone o più in assembramento cadauno
Canticchiare per la strada in numero superiore a una persona cadauno
Mangiare la pizza con le mani per numero uno o numero 1000 persone cadauna
Salutarsi senza prima essersi lavati le mani per numero volte stabilite di quattro cadauna a testa per numero n persone alla ennesima cadauno
Vestire senza mascherine cadauno, uscire dopo le 18 cadauno, dire: state in casa cadauno cadauno cadauno

Pena cadauno cada tutti
Perché c’era lui il Cadauno
Piccolo verde purulento cadino
Un caso casino mica tanto dal caso arrivato
Più che altro di cadute lui il Cadauno ne aveva già combinate tante
Del cadauno avevano parlato tutti ma pochi lo avevo davvero visto
C’era chi lo faceva puntiforme e veloce come un razzo, chi gelatinoso e verde come una poltiglia magmatica, chi volatile e gassoso come un radon galattico
Cado, cado si raccontava in giro quando si toccava il Cadauno
E tutti poi a ripetere sempre il suo verso ovunque
Cadauno Cadauno Cadatutti
E guai a chi non lo faceva
Chi non lo faceva era costretto ad indossare mascherine metalliche contieni lingua fintanto che un doveroso pentimento non avesse ridisegnato i loro contorni ribelli

Ormai era diventata un’epidemia
Le città museificavano silenziose con i volti lunghi dei palazzi interrotti o quasi dal sillabare raro delle suole sul selciato
Cadauno Cadauno Cadatutti, c’erano marce programmate al sorgere del sole e al tramonto per ricordare a ciascuno qualunque che l’unica e possibile e invisibile armata era arrendersi alla presa del Cadauno
In fondo, ognuno ciascuno cadauno, non sapeva come mai ogni volta che il Cadauno Cadino si prendeva Cadatutti, si diventava pressoché tutti, una lentissima forma di nube globulare un sonno non sognante in cui si cadeva senza capire, senza provare nemmeno la forza di opporsi e nemmeno rialzarsi

Ripetere: Cadauno Cadauno Cadauno dalle tre alle centro volte al giorno
Stare in casa, stare in casa, stare in casa dalle cinque alle venticinque volte al giorno
Ripetere a ciascuno cadauno Stai in casa stai in casa stai in casa, così più Cadauno dimostravi di avere e più dosi potevi annebbiare il tuo ciascuno qualunque cadauno
Durante la marcia delle cento giornate, in cui si celebrava il primo contatto del Cadauno avvenne qualcosa però di imprevisto che nessun Cadauno avrebbe mai potuto immaginare
Un piccolo bruco di farfalla Vulcano si schiuse nell’aria
“Eccomi chi mi ha chiamato” disse Farfalla
Le facce anestetiche dei mille cadauno non si accorsero nemmeno della sua esistenza erano anni forse che non si vedeva attorno a loro nessun volto librare rotondeggiando
“Chi mi ha chiamato?” disse una seconda volta Farfalla Vulcano
Improvvisamente, dal folto della folla senza nome un piccolo bimbo che sembrava di panna e fragola per quanto bello mosse le sua manine in aria
Purtroppo era stato “mascherizzato” perché i suoi genitori erano ritenuti ribelli del cadauno e mascherizzati a sua volta
Perciò era rimasto muto muoveva solo gli occhietti e le manine al vento
Farfalla si accorse di lui grazie al fiuto fine delle sue antenne da sempre generose e lo raggiunse
Bimbo apri’ il palmo e con tutta la forza che aveva nel piccolo corpo di uomo con i suoi dieci chili di peso divenne un gigante
Farfalla e Bimbo si parlarono per attimi che sembravano un’eternità
Bimbo spiegò a Farfalla il Mondo Nessuno e Farfalla che da troppo tempo non abitava più quel mondo decise di fare qualcosa e di aiutare Bimbo e il suo mondo che era stato rapito da Cadauno Cadatutti
Grazie alle sue antenne chiamò a raccolta le sue belle amiche dei prati
Una due tre migliaia di farfalle invasero la piazza solleticando il naso di ogni cadauno
Nel medesimo istante fecero sì che cadauno e cadatutti emettessero il più grande starnuto della storia
Ecciuuuù ecciuuuuù non si era più sentito da tempo uno starnuto così, perché a nessuno era stato più permesso di farlo
Ecciuuuù Ecciuuuù
Caddero ad una ad tutte le mascherine di tutti i cadauno Cadatutti
E da ogni mascherina caduta nacque un fiore, ognuno diverso, ognuno mai visto mentre migliaia di farfalle danzavano leggere attorno ai loro contorni ridisegnati di sole

E così ciascuno ciascuno si ricordò dell’odore dei prati, delle forma delle braccia quando abbracciano, dei canti che non cantavano più insieme da tanto e della vita che è bello vivere spalancata all’orizzonte
Perché In fondo la vera bellezza è saperla riconoscere proprio nel momento in cui sembra non esistano più motivi per farlo
Saperlo, sapere questo, è tornare ognuno ad essere Liberi nel Mondo di Tutti