Aprile 29, 2024
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Quando venticinque anni fa pubblicai il mio primo romanzo ‘L’ombra della città’, immaginai un mondo futuro in cui macchine e uomini fossero connessi attraverso chip neurali. Effettivamente, quello che un tempo sembrava un’idea puramente fantascientifica sta diventando sempre più una realtà concreta. La recente notizia del primo impianto cerebrale umano realizzato da Neuralink, l’azienda fondata da Elon Musk, dimostra che l’idea di una connessione diretta tra cervello umano e macchine non è più solo materia di fantasia.

Neuralink di Musk ha realizzato il primo impianto cerebrale umano

Elon Musk, attraverso la sua azienda Neuralink, ha annunciato di aver innestato il primo impianto cerebrale su un paziente umano e che l’operazione è stata un successo. Questo evento segna un momento significativo nel campo dell’interfaccia cervello-computer. Il paziente, che ha ricevuto l’impianto, si sta riprendendo bene e i risultati iniziali mostrano una promettente rilevazione di picchi neuronali.

Neuralink ha ricevuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti per condurre il suo primo studio clinico sugli umani. Il prodotto iniziale di Neuralink si chiama “Telepatia” e si propone di aiutare le persone con quadriplegia o paralisi di tutti e quattro gli arti a controllare i dispositivi con i loro pensieri.

Il focus principale di questo studio clinico è valutare la sicurezza dell’impianto e del robot chirurgico utilizzato per l’operazione. Inoltre, mira a valutare la funzionalità dell’interfaccia cervello-computer wireless di Neuralink, che permetterebbe ai pazienti con gravi impedimenti motori di controllare dispositivi elettronici mediante il pensiero. Neuralink ha aperto la reclutazione per questo studio clinico nel settembre 2023, rivolgendosi a pazienti con quadriplegia e sclerosi laterale amiotrofica (SLA) di età superiore ai 22 anni.

Nonostante questi progressi, Neuralink ha affrontato critiche e richieste di maggiore trasparenza suoi protocolli di sicurezza

Reuters ha riferito che l’azienda è stata multata per violazioni delle norme del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti sulla movimentazione di materiali pericolosi. Queste preoccupazioni riguardano soprattutto le sperimentazioni sugli animali che i futuri test sugli umani.

È stato riferito che più di 1.500 animali, tra cui pecore, maiali, scimmie, topi e ratti, sono stati sacrificati nei test di Neuralink, con un numero di decessi che, secondo testimoni interni, sarebbe stato gonfiato a causa della fretta nelle sperimentazioni. Queste morti non implicano necessariamente violazioni delle procedure standard, ma l’elevato numero di decessi legati a errori umani ha sollevato dubbi sulla condotta etica dell’azienda.

Inoltre, ci sono preoccupazioni sulle complicazioni mediche che hanno coinvolto le scimmie utilizzate nei test di Neuralink, tra cui infezioni croniche, paralisi, gonfiore cerebrale e altri effetti collaterali avversi, che hanno portato all’eutanasia degli animali. La FDA aveva precedentemente negato la richiesta di Neuralink di iniziare i test clinici sugli umani, citando preoccupazioni relative alla migrazione degli elettrodi dell’impianto nel cervello e complicazioni nella rimozione dell’impianto senza causare danni cerebrali. Tuttavia, l’approvazione è stata concessa nel maggio 2023.

Queste preoccupazioni sono state intensificate da una richiesta di quattro legislatori degli Stati Uniti che hanno chiesto alla Securities and Exchange Commission (SEC) di indagare se Elon Musk avesse ingannato gli investitori riguardo alla sicurezza dell’impianto cerebrale sviluppato da Neuralink. Questo è emerso dopo che sono stati rivelati dettagli allarmanti relativi agli effetti sulla salute degli animali usati negli esperimenti, tra cui paralisi, convulsioni e gonfiore cerebrale​​.

Musk sta aprendo scenari futuri per le persone con disabilità

Tra gli obiettivi di tale tecnologia c’è quello di creare chip computerizzati impiantabili che possano essere integrati nel cervello umano. Questi chip agiscono come un ponte, collegando il cervello umano a dispositivi esterni e sistemi di intelligenza artificiale. Con questa connessione, Neuralink mira a potenziare le capacità cognitive umane, offrendo nuove possibilità per il trattamento di vari disturbi neurologici​​.

Immaginate un mondo in cui individui con paralisi possano recuperare il controllo sui loro arti attraverso impianti neurali. La tecnologia Neuralink promette di ripristinare la mobilità e l’indipendenza a chi l’ha persa, aprendo nuove opportunità per persone con lesioni al midollo spinale o malattie neurodegenerative​​.

Tra speranza, intelligenza artificiale e futuri distopici

In questo momento ciò che più attira la mia attenzione è il desiderio di Musk di interfacciare uomo, macchina e intelligenza artificiale. Ad esempio questa tecnologia potrebbe rivoluzionare il campo dell’educazione, consentendo di scaricare conoscenze direttamente nel cervello, eliminando la necessità di metodi di apprendimento tradizionali​​. Ma quali potrebbero essere le conseguenze etiche?

Equità nell’accesso:

Questa tecnologia potrebbe creare un divario significativo tra coloro che hanno accesso a questi impianti e coloro che non ne hanno. Ciò potrebbe portare a una società divisa tra “potenziati” e “non potenziati”, con gravi implicazioni per l’equità e la giustizia sociale.

Identità e autenticità:

L’apprendimento tradizionale non è solo l’acquisizione di conoscenze, ma anche un processo di sviluppo personale. Il “download” di conoscenze potrebbe sollevare domande sull’autenticità dell’esperienza di apprendimento e sulla formazione dell’identità personale.

Privacy e sicurezza dei dati:

Inserendo dispositivi nel cervello che possono ricevere dati, emergono preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza. Chi controlla queste informazioni? Come si può garantire che non vengano utilizzate per scopi nefasti o per manipolare il pensiero?

Conservazione della libertà di pensiero:

La capacità di influenzare o controllare direttamente il pensiero attraverso la tecnologia solleva domande fondamentali sulla libertà di pensiero, un diritto umano fondamentale.

Impatto sul Processo di Apprendimento:

L’apprendimento tradizionale sviluppa abilità critiche come il pensiero critico, la risoluzione di problemi e la creatività. Scaricare le informazioni potrebbe bypassare questo processo di sviluppo, potenzialmente indebolendo queste competenze essenziali.

Etica del consenso:

Decidere chi riceve tali impianti e in quali condizioni richiederebbe protocolli etici rigorosi. Come si determina il consenso informato, specialmente in situazioni dove il soggetto potrebbe non essere in grado di prendere decisioni autonome?

Impatto a lungo termine sulla società:

L’introduzione di tali tecnologie potrebbe avere effetti profondi e duraturi sulla società, l’istruzione, il lavoro e le relazioni interpersonali. La pianificazione e la regolamentazione di questi impatti richiederebbero un’ampia considerazione etica.

Manipolazione e Controllo:

La tecnologia potrebbe essere usata per manipolare o controllare gli individui, sollevando preoccupazioni sulla libertà individuale e sulla sovranità personale.

Mentre il mondo affronta le sfide etiche poste da tecnologie rivoluzionarie come Neuralink, pronte a proiettarci verso un futuro sorprendente, in Italia giornalisti e presunti addetti ai lavori ancora confondono l’intelligenza artificiale con strumenti ludici quali ChatGPT o Midjourney. La situazione diventa quasi paradossale: si investe tempo in corsi per imparare a formulare prompt già superati al momento della loro stesura, mentre altrove si discutono scenari futuristici e le loro possibili conseguenze.

Questa ironica discrepanza evidenzia una miopia collettiva: anziché sfruttare l’IA per esplorare nuovi orizzonti, ci limitiamo a usare giocattoli per far cose che già sappiamo fare. La vera sfida non è adeguarsi alla velocità delle macchine, ma comprendere e gestire i cambiamenti radicali che stanno plasmando il nostro futuro.

Forse è giunto il momento di distogliere lo sguardo dallo schermo e osservare oltre, preparandoci per un futuro che è già presente.

Giovanni Scafoglio

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