Aprile 26, 2024
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Perché realizzare il curriculum è un grattacapo? Forse perché si presta poca attenzione alla sua efficacia nel favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Intorno ai processi di selezione ruotano troppi preconcetti, i quali diventano pretesti per non impegnarsi abbastanza. Nessuno nega l’esistenza di favoritismi e raccomandazioni. Del resto sono sempre esistiti. Così come esiste chi parte più avvantaggiato per questioni socio-economiche. Ma questo non deve essere un limite. Anzi, le proprie ambizioni vanno difese da qualunque difficoltà e contingenza. 

Se si cade nella trappola del più forte, si diventa vittime di sé stessi. Bisogna concentrarsi sui propri progetti, non lasciarsi convincere che nel mondo vanno avanti i raccomandati e chi ha maggiori risorse. Va avanti chi scavalca i pregiudizi e le porte in faccia. Chi riesce a fare slalom tra gli ostacoli. Sergio Mattarella, nel suo messaggio di fine anno, ha espresso dei pensieri importanti verso le nuove generazioni:

“Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente”.

Ecco, in queste parole c’è un’energia incredibile. C’è l’esortazione ad essere attori della propria vita. Indipendentemente dal proprio status. Crogiolarsi nei luoghi comuni e nei falsi miti non aiuta. Piuttosto, serve interrogarsi su chi siamo. Serve chiedersi cosa amiamo fare, cosa ci riesce meglio, cosa ci rende felici e spensierati. Bisogna iniziare in qualche modo, iniziare da qualcosa. 

Nell’era digitale creare il curriculum deve essere un piacere non un grattacapo

È inutile negare che con l’avvento della società tecnologizzata, il modo di cercare e offrire lavoro è mutato. Tutto avviene attraverso la Rete. Mentre in passato, tutto avveniva per strada. Per cercare un’occupazione, si sceglievano le tappe in cui fermarsi per lasciare il proprio curriculum. E magari gran parte delle copie finivano nel cestino o si perdevano in un marasma di scartoffie.

Oggi, invece, i Cv si inviano al destinatario in formato digitale. La copia cartacea è ormai desueta, così come lo sono i tanti formati tradizionali. Come quello Europass, che tutto dice, tranne chi siamo. I Curriculum a mo’ di lista della spesa non sono più contemplati dai Recruiter e dagli Head hunter (cacciatori di teste). In quest’era digitale, chi si occupa di selezione del personale, è attratto da Cv brevi e convincenti. Spesso, infatti, si tende ad inserire un’accozzaglia di informazioni che non sono utili.

Dunque, alla domanda “Perché realizzare il curriculum è un grattacapo?”, proviamo a rispondere attraverso suggerimenti che smentiscono le criticità che ruotano intorno al Cv.

Quali sono le informazioni utili da inserire nel Cv?

In primis bisogna comunicare chi siamo (es: studente di Ingegneria; neolaureato in lingue; consulente di Marketing). Se non si ha nessuna esperienza lavorativa, bisogna comunicare cosa ci piacerebbe fare (es: aspirante social media manager). Insomma, il principale elemento caratterizzante del candidato deve saltare all’occhio di chi legge. 

Sezione Formazione. In questa sezione vanno inseriti i propri studi e titoli accademici. Magari corredati da una breve descrizione (es: materie principali di studio; tema della propria tesi; partecipazione ad eventuali progetti e/o tirocini). È importante inserire le date e dunque i periodi che intercorrono tra un titolo e l’altro. Inoltre, le votazioni sono senz’altro un plus, un valore aggiunto. Ma di certo il candidato non si valuta sulla base di un voto accademico. 

Sezione Esperienze Lavorative. Riguardo alle esperienze lavorative, si parte sempre da quelle recenti. Le esperienze di lavoro vanno descritte specificando – in breve – le principali attività svolte e le competenze acquisite. Ovviamente, anche in questo caso è essenziale precisare i periodi di tempo in cui si è svolto un determinato ruolo. Inoltre, se non si hanno particolari esperienze professionali da inserire, vanno bene anche i cosiddetti “lavoretti”. Quest’ultimi possono comunicare qualcosa sulla personalità del candidato, come per esempio l’attitudine all’impegno.

Sezione Competenze Digitali. Questa parte è fondamentale, poiché oggi lavoro e tecnologia vanno di pari passo. Bisogna specificare quali strumenti digitali conosciamo e utilizziamo (es: Excel; Google Drive; Power Point; Trello). Questa sezione consente al recruiter di conoscere le effettive competenze del candidato e anche il suo modo di organizzare il lavoro. Soprattutto se si tratta di professioni digitali. 

Sezione Hobby e Interessi. Hobby e interessi sono spesso tralasciati. Eppure raccontare delle proprie passioni e di come si occupa il tempo libero, serve a farsi conoscere meglio.  È una sezione che serve a far carpire le soft skills del candidato. Molto più di quanto possa fare un mero elenco di competenze trasversali. Per esempio, la capacità di essere proattivi e determinati, può essere esplicitata menzionando un risultato raggiunto. Insomma, più fatti e meno parole/aggettivi amorfi.

Sezione Lingue. Anche questo spazio è da curare inserendo le lingue conosciute e il livello di conoscenza. Se si hanno titoli e certificazioni, ancor meglio.

Le sezioni vanno talvolta adattate alle Job Description affinché il proprio Cv possa essere in linea con la descrizione del lavoro.

Ovviamente, oltre ai contenuti, anche la forma è essenziale. Disposizione, colori e linearità sono elementi che definiscono l’efficacia di un curriculum. Quindi, attenzione a non essere sciatti nella realizzazione del proprio profilo. Soprattutto perché la Rete mette a disposizione molti tool per poter creare template personalizzabili (per esempio Canva). E se si ha bisogno di un supporto, sui social ormai ci sono innumerevoli profili che gli utenti possono consultare per migliorare il proprio curriculum. 

Infatti, figure come Digital Career Coach, Training Manager, Recruiter, mettono a disposizione contenuti per supportare gli utenti nel processo di ricerca del lavoro. Fabiana Andreani, Floridiana Ventrella, Nextopp_official, ilmioamicohr, sono alcuni profili da seguire se si vuol ricevere qualche dritta sul lavoro.

Perché realizzare il curriculum è un grattacapo? Perché non si sfruttano abbastanza tutte le opportunità che offre il digitale.

Per cui, niente scuse. Il digitale è dalla nostra parte. Basta saper filtrare le informazioni migliori! 

Emanuela Mostrato

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