Aprile 20, 2024
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Oggi, 24 Gennaio, ricorre la Giornata Mondiale dell’Educazione. Quale momento storico migliore per ricordare il diritto a ricevere un’istruzione? La pandemia ha arrecato molte fratture all’istituzione scolastica. Save the children, l’organizzazione internazionale che tutela la vita dei bambini più indifesi, ha rilevato una grave crisi dell’apprendimento. In tutto il mondo, i percorsi scolastici risultano essere in una fase di ristagno. In particolare, in italia, si registra una dispersione scolastica implicita di 2,5 punti nella media nazionale. 

Cosa si intende per dispersione scolastica implicita?

Per dispersione scolastica implicita si intende il livello sufficiente di istruzione in italiano, in matematica e in inglese da parte degli studenti. La percentuale degli studenti che presenta questa problematica è del 9,5%. Save the children ha rilevato un divario territoriale nella crisi didattica. Infatti, il Sud è in netto svantaggio rispetto al Nord e al Centro. Nel Nord il 2,6% dei diplomandi risulta in dispersione implicita, al Centro l’8,8% e nel Settentrione il 14,8% .

Questi dati sono confortanti, perché la scolarizzazione è un diritto che va tutelato. Ed invece, in questi ultimi anni, questo diritto è stato offeso e trascurato. Si pensi che 1,5 miliardi di alunni non sono potuti andare a scuola, arrancando tra le difficoltà della DAD. Per non parlare di coloro che non hanno potuto godere nemmeno della didattica a distanza. A causa ovviamente di carenze economiche e materiali. Fin troppi bambini e studenti sono stati vittime di un impoverimento formativo.

E tuttora, purtroppo è così. Il punto è che quando si parla di scuola non basta avere a disposizione strumenti tecnologici per mandare avanti il sistema. Certo, la DAD è stata vitale durante il lockdown. Ma è anche vero che i percorsi scolastici necessitano dei luoghi fisici. E la scuola è il luogo pedagogico per eccellenza. Lì dove avviene il contatto umano con gli insegnanti e gli amici. Lì dove le fasi di crescita sono guidate dalle potenzialità dell’educazione. 

Giornata Mondiale dell’Educazione: verso la rinascita della scuola

È tra le mura della scuola che avvengono le prime scoperte al di fuori del nucleo familiare. Per cui, privare un bambino e un adolescente dell’unicità dell’esperienza scolastica, è ingiusto. Questi anni di pandemia hanno penalizzato soprattutto i ragazzi. È come se nelle loro vite ci fosse un vuoto, che attende di essere colmato. Che merita di essere riempito da una rinascita. E in questa impresa sono essenziali i processi educativi.

In tal senso è bene ricordare che la scuola va oltre il libresco e il nozionismo. La buona scuola “educa” nel senso etimologico della parola. Educare deriva dal latino “educere”, ovvero “trarre fuori”. La missione del Maestro è quella di tirare fuori il talento del suo allievo. In che modo? Ascoltandolo, cercando il confronto, proprio come insegna l’arte della Maieutica di Socrate

Cos’è l’Arte della Maieutica?

Maieutica in greco significa “ostetrica”. Dunque, il metodo maieutico deve aiutare il singolo – proprio come fa una levatrice – a partorire la sua essenza. La sua verità. Quest’ultima però è il risultato di un percorso di crescita che se ostacolato genera delle difficoltà. Le stesse difficoltà che stanno vivendo i giovani a causa dell’emergenza sanitaria. Motivo per cui, in questa giornata mondiale dell’educazione occorre sottolineare l’importanza di una scuola che integri tutti.

Tutti gli alunni devono godere dell’opportunità di una scuola che li sostiene. Che incute fiducia e speranza. Perché senza istruzione non c’è futuro. La pedagogia insegna che gli studenti ben educati ed istruiti, dimostrano come deve funzionare l’intera comunità. A maggior ragione, il diritto allo studio va tutelato. Altrimenti la società del futuro avrà ben poco da offrire.

Coloro che hanno vissuto e vivono il “trauma” di essere stati allontanati dalla scuola, dovrebbero beneficiare presto di una garanzia. Ovvero quella di ritornare in classe, respirando area di normalità. Gli studenti hanno bisogno di costruire relazioni significative. Con i compagni e con gli insegnanti. Hanno bisogno di recuperare il tempo trascorso lontano dai banchi. 

Il desiderio di ‹‹poter essere››

Alessandro D’Avenia, scrittore e professore di Lettere, parla di una “scuola non solo come tappa della vita, ma come grande laboratorio permanente della vita”. In un suo recente articolo, “Una scuola senza talento”, ha affermato:

“Proteggere la salute dei ragazzi oggi è farli esercitare non nel  ‹‹potere›› (domina il mondo) ma nel desiderio, nel ‹‹poter essere›› (amplia il mondo). L’educazione serve a trovare il desiderio che anima ciascuno, per essere ‹‹vivo››”. 

Speriamo allora che presto questa idea di educazione possa essere attuata all’interno degli istituti scolastici. E che questa giornata mondiale dell’educazione, possa servire a ricordare ai ragazzi di tutto il mondo, che solo l’istruzione li renderà agenti del cambiamento

Emanuela Mostrato

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