Aprile 28, 2024
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In un giorno qualsiasi di ottobre, mentre addetti ai lavori, manager di aziende di sicurezza informatica e social media manager intenti a riempire i propri profili di emoji e hastag, continuano a ignorare la data o accarezzano illusioni di tranquillità digitale, il mondo della sicurezza informatica dovrebbe esser in fermento. La disinformazione russa, i bulli online, e il ransomware che miete vittime a un ritmo allarmante rimangono solo alcune delle minacce che crescono di anno in anno. A ciò si aggiungono episodi inquietanti, come l’attacco a Roma Tor Vergata da parte del gruppo Stormous, gli attacchi mirati al Made in Italy e al settore energetico italiano, oltre alle campagne di phishing segnalate dal Cert-Agid. Eppure ottobre è il mese europeo della sicurezza informatica… ma chi lo sa?

Quando si parla di sicurezza informatica l’elenco delle minacce sembra interminabile

Le cause delle violazioni informatiche possono variare, dalle tensioni geopolitiche alla vendita di software difettosi, passando per analisti esausti che non vedono i pericoli arrivare a causa di un burnout crescente. Ma ciò che preoccupa di più è che, nella maggior parte dei casi, il successo di queste violazioni è direttamente collegato a utenti poco preparati e organizzazioni ancor meno in grado di difendersi. Nel 2021, le perdite economiche dovute a tali violazioni sono state stimate a un incredibile ammontare di 6 trilioni di dollari.

Quest’anno riveste un’importanza particolare, poiché si celebra il decimo anniversario del Mese europeo della sicurezza informatica, con il motto “Pensaci, prima di cliccare” (#ThinkB4UClick). Un richiamo all’azione che, purtroppo, sembra ancora cadere nel vuoto in Italia, nonostante il coinvolgimento attivo di nazioni come Germania, Austria, e Ungheria.

Formazione? Comunicazione? Che sa sono?

Un’altra ironia della situazione riguarda la mancanza di formazione in materia di sicurezza informatica e la pessima comunicazione. In Italia, sembra che la maggior parte delle persone non abbia idea di come proteggere le proprie informazioni. E mentre il mondo digitale è in costante evoluzione, l’Italia resta ancorata al passato.

Passiamo a un piccolo esperimento. Mentre sfogli le pagine del tuo giornale preferito, cerca quante notizie abbia dedicato al Mese della Sicurezza Informatica. Sarà un gioco interessante, perché probabilmente scoprirai che l’attenzione data a questo cruciale argomento è stata, per lo più, trascurabile. Ma non fermarti qui. Dai un’occhiata anche ai profili social delle aziende di sicurezza informatica, compresa quella a cui ti affidi, e osserva quanto spazio e impegno hanno dedicano a questa occasione. Perché il fatto che sia stato istituito un mese dedicato a tale, fondamentale, tematica e non parlarne è l’ennesima occasione persa.

Chiediti perché, in un’epoca in cui le minacce digitali sono in costante crescita, la sicurezza informatica rimanga ancora in gran parte ignorata dalla maggior parte dei mezzi di comunicazione e delle aziende. Se non per i soliti articoli e post copia e incolla.

Ottobre mese europeo della sicurezza informatica, ma nessuno ne parla. Sarà che la mancanza di attenzione per la sicurezza informatica è diventata la norma?

Sarà che non vediamo i rischi in quanto non fanno notizia abbastanza? O forse, forse, le aziende preferiscono vendere l’illusione di sicurezza piuttosto che affrontare il problema con serietà. In un mondo sempre più connesso, dove le minacce digitali rappresentano un reale pericolo per individui e organizzazioni, sembra che il silenzio e l’indifferenza siano diventati le risposte comuni. Forse è tempo di cambiare atteggiamento e dare la giusta importanza alla sicurezza informatica, prima che sia troppo tardi.

È tempo di affrontare con serietà la questione della sicurezza informatica, perché ignorare l’elefante nella stanza non è più un’opzione.

Giovanni Scafoglio

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