Dal 24 giugno fino al 25 Settembre sarà possibile ammirare “Oliviero Toscani. Professione fotografo” in mostra a Milano a Palazzo Reale. La mostra è la più grande esposizione mai dedicata in Italia al grande fotografo, in omaggio ai suoi 80 anni.
La mostra – promossa dal Comune di Milano-Cultura, prodotta e organizzata da Palazzo Reale e Arthemisia e curata da Nicolas Ballario – propone 800 scatti di Toscani.
Le opere iconiche e quelle meno conosciute raccontano la carriera di un uomo che ha influenzato generazioni e fatto discutere sui temi più disparati. Tra gli 800 scatti in mostra, il famoso Jesus Jeans ‘Chi mi ama mi segua’. Bacio tra prete e suora. i Tre Cuori White/Black/Yellow del 1996. No-Anorexia del 2007 e moltissime altre, ma anche le immagini realizzate per la moda e quelle del periodo della sua formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo. Anche decine di ritratti di personalità che hanno “cambiato il mondo”. Mick Jagger, Lou Reed, Carmelo Bene, Federico Fellini e i più grandi protagonisti della cultura dagli anni ‘70 in poi. E Razza Umana, progetto con il quale Toscani ha fotografato chiunque lo desiderasse, creando così il più grande archivio fotografico sulle differenze morfologiche e sociali dell’umanità.
Durante la conferenza stampa di presentazione della mostra, Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale di Milano, ha spiegato come l’organizzazione di questa esposizione sia stata una sfida intellettuale. Tutto lo staff ha modificato gli abituali modelli interpretativi, guidati prevalentemente da esigenze razionalizzatrici con i quali approcciano abitualmente la realizzazione dei progetti espositivi.
Ci siamo accorti che il lavoro di Toscani è talmente vasto, sorprendente, necessario che non potevamo mettere in campo i nostri normali schemi di riferimento. Non potevamo correre il rischio di non far emergere la novità, il peso, lo spiazzamento delle sue fotografie.
Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale di Milano
Ed è lo stesso Oliviero Toscani a chiarire cosa rappresenta la fotografia per l’uomo:
La fotografia ci fa capire chi siamo, dove siamo, qual è la nostra condizione sociale. Non esistono fotografie di pubblicità. Io sono un testimone del mio tempo. La fotografa più importante in questo momento? Chiara Ferragni.
Oliviero Toscani
Nicolas Ballario spiega l’organizzazione della mostra:
La mostra non ha una sequenza, non ha un ordine cronologico, non ha né cornici, né logica. Pare di entrare nella mente di Oliviero Toscani, in un flusso infinito di un uomo che ha cambiato la storia della fotografia. E allora a Palazzo Reale va in scena un grande show, con centinaia di fotografie stampate su manifesti incollati alle pareti.
Nicolas Ballario, curatore della mostra
E di grande show si tratta. Entrare in questa mostra non è solo osservare delle bellissime fotografie. E’ rivivere i momenti fondamentali di una parte di storia del mondo, sia per chi li ha vissuti, sia per chi ne ha sentito parlare a posteriori. Le fotografie delle campagne pubblicitarie della Fiorucci e della Benetton ricordando un’Italia prima dell’avvento del web e dei social media. La foto di un giovane e fresco Mick Jagger ci rimanda al rock USA degli anni ’70 e ai suoni delle chitarre elettriche. Le foto delle campagne di sensibilizzazione sui temi HIV, omofobia, anoressia e razzismo ci vengono messe davanti in tutta la loro cruda verità e sofferenza, perché la società in cui viviamo è anche questo.
Qualche citazione dello stesso Toscani e alcuni brevi testi facilitano la lettura del contesto in cui sono nati alcuni progetti. Ma quello che “Oliviero Toscani. Professione fotografo” spinge a fare è di riflettere sulla società, sull’umanità, sulla cultura. Proprio in questo sta la forza delle fotografie di Toscani: la capacità di rappresentare in una sintesi estrema una visione del mondo, un problema, una questione che interroga il nostro modo di interpretare ciò che accade.
Con “Oliviero Toscani. Professione fotografo” in mostra a Milano, la città rende omaggio a un artista dell’immagine che ha cambiato per sempre il mondo della comunicazione con campagne rivoluzionarie e indimenticabili.
Francesca Bazzoni
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