Ottobre 30, 2024
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Un’adolescente iraniana muore dopo arresto in Iran. I fatti sarebberi accaduti a Teheran. Dopo l’arresto perché si era tolta il velo in classe in segno di protesta. La ragazza sarebbe, inoltre, stata stuprata.

Lo ha denunciato il direttore della ong, con sede a New York, Center for Human Rights in Iran

La 14enne è stata identificata tramite l’esame delle registrazioni di telecamere di sorveglianza a scuola. Dopo essere stata messa in custodia, la ragazza è stata trasferita in ospedale dove sono state rilevate gravi lacerazioni vaginali e lì è morta.

Curava manifestanti in Iran, ‘dottoressa torturata a morte’

Lo annunciano gli attivisti: “Per la polizia deceduta in un incidente”. Il corpo martoriato di Aida Rostami, una dottoressa di 36 anni che nelle ultime settimane ha curato a Teheran i manifestanti feriti, a parlare e a raccontare la sua verità. Un corpo dilaniato che porta i segni delle torture inflitte, in uno stato che smentisce senza alcun dubbio l’ipotesi dell’incidente stradale accreditata invece dalle autorità iraniane. Come già accaduto per altri casi simili.

Si inorridisce a leggere i racconti degli attivisti – pubblicati dal sito IranWire – che parlano di un corpo offeso, con le mani fratturate, la metà destra del viso schiacciata e l’occhio sinistro con diversi punti di sutura, il tutto per un impatto “con un oggetto duro”.

La notizia della morte della donna, scomparsa a inizio settimana e poi restituita senza vita alla famiglia, sta destando sconcerto e shock, mentre sullo sfondo dilagano le proteste, innescate dalla morte tre mesi fa di Mahsa Amini nelle mani della polizia morale. In un Iran scosso e diviso dalle manifestazioni di piazza, non si placa neanche l’ondata di arresti. Sono migliaia da quando sono iniziate le rivolte, e sale ad almeno 469 morti il bilancio delle vittime secondo l’ong con sede in Norvegia Iran Human Rights. Undici i manifestanti condannati a morte, due quelli già giustiziati.

Se una ragazza che muore dopo arresto in Iran, Per i rivoltosi non c’è altra pena che l’impiccagione

Secondo la Sharia, per coloro che lottano contro Dio e il Profeta e opprimono le altre persone sulla terra non c’è altra punizione oltre che l’impiccagione, il taglio di mani e piedi oppure l’esilio”.

Lo ha affermato il portavoce della Magistratura iraniana, Massoud Setayeshi, scrive l’agenzia Irna, aggiungendo che si basano sulla Sharia – la legge di Dio per l’Islam. Tutte le recenti condanne alla pena di morte, per ‘Muharebeh’ (lotta contro Dio), emesse per gli arrestati durante le dimostrazioni anti governative che proseguono da oltre tre mesi in Iran.

Le dichiarazioni del funzionario arrivano in reazione alla condanna internazionale contro le recenti impiccagioni di Mohsen Shekari e Majidreza Rahnavard

due manifestanti poco più che ventenni condannati a morte per ‘Muharebeh’. Decine di manifestanti arrestati durante le dimostrazioni di questi tre mesi sono stati condannati a morte e attendono che la sentenza venga eseguita.

Cristina Ferrari

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