Dopo mesi di insabbiamento e mancanza di trasparenza emergono le informazioni sul report dell’agenzia antifrode dell’UE relativo alle indagini su Frontex. Tale report punta il dito su Frontex complice delle violazioni di diritti umani alle frontiere dell’UE. Lo stesso report aveva portato alle dimissioni il direttore esecutivo di Frontex: Fabrice Leggeri.
Frontex complice delle violazioni di diritti umani, emerge dall’oscurità il rapporto dell’Ufficio Ue antifrode
Fonti interne all’Ufficio europeo anti-frode (Olaf) lo hanno diffuso a una rete di media, a cinque mesi dalle dimissioni del direttore esecutivo, Fabrice Leggeri. L’agenzia di frontiera Ue è stata complice dei respingimenti illegali di persone migranti nel Mar Egeo.
Un leak (una fuga di notizie non autorizzata) era probabilmente l’unico modo per rendere di dominio pubblico un report abilmente e ignobilmente nascosto in questi mesi. Tale documento è il motivo delle dimissioni dell’aprile scorso del direttore esecutivo di Frontex. Tale leak è stato pubblicato il 13 ottobre nella quasi assoluta indifferenza dei media italiani. Ecco la fonte: qui.
Ma cosa contiene questo report?
Nel documento si evidenziano le responsabilità dell’agenzia nella copertura di gravi violazioni dei diritti umani presso le frontiere esterne dell’Unione, e dell’elusione delle richieste di chiarimento da parte di Commissione e Parlamento Europeo attraverso omissioni e dichiarazioni false.
Il rapporto, la cui elaborazione è durata 16 mesi, è lungo oltre 120 pagine, e descrive gravi violazioni perpetrate dall’agenzia, occorse a diversi livelli. Uno degli aspetti principali dell’operato illecito di Frontex riguarda le sue attività sul lato orientale dell’Europa, soprattutto al confine tra Grecia e Turchia e nei Balcani.
La Grecia è uno dei partner più importanti di Frontex, che conta nel Paese numerosi agenti. Il ministro delle migrazioni greco, Notis Mitarachi, non ha mai nascosto il suo sostegno ai respingimenti di migranti. A gennaio, ha ringraziato Leggeri per il contributo di Frontex nel ridurre l’arrivo di persone all’interno dei confini ellenici. Il rapporto Olaf spiega come, il 5 agosto 2020, un aereo di Frontex in volo sull’Egeo avvistò una barca con circa 30 persone a bordo rimorchiata dalle autorità greche verso le acque territoriali turche, lanciando quello che tecnicamente viene definito Serious Incident Report (Sir) in quanto il fatto costituiva una violazione dei diritti umani. Nel giro di un mese, l’aereo venne ricollocato nel Mediterraneo Centrale. Durante una perquisizione negli uffici di Frontex, l’Olaf ha riscontrato in una nota scritta a mano come l’aereo fosse stato ritirato «per non testimoniare»
Appaiono numerosi gli atti illegali di respingimento da parte della Grecia coperti da Frontex
Ad aprile Der Spiegel, insieme con Lighthouse Reports, le Monde e altre testate, ha pubblicato una grande inchiesta resa possibile grazie all’ottenimento di dati interni ottenuti tramite Foia (Freedom of Information Act). L’articolo spiega come decine di atti di respingimento, anche violento, da parte delle autorità greche, siano state derubricate da Frontex come azioni di “Prevenzione della partenza”. Definizione che però non corrisponde alla realtà. Nel maggio del 2020, ad esempio, le forze armate greche respinsero al largo dell’isola di Samos 30 persone in mare sparando nell’acqua, colpendo la loro barca con un uncino e distruggendone il motore. I naugraghi a bordo di due gommoni vennero trascinarti verso la Turchia.
Il respingimento costituisce, quindi, una violazione dei diritti fondamentali dell’individuo
Tali abusi avvengono in ogni segmento della frontiera esterna dell’Unione, inclusa l’Ungheria. Nel Paese, sul cui confine con la Serbia corre un muro di filo spinato che taglia la carne di chi prova ad attraversarlo. Le forze di polizia operano azioni sistematicamente respingimenti, anche violente. Nonostante ciò, Frontex ha confermato poche settimane fa il proprio sostegno alle attività di rimpatrio, dicendosi semplicemente «consapevole» di quelli che ha definito «rischi potenziali» per i richiedenti asilo.
Ma perchè il Report non è stato reso pubblico da Frontex?
Chiedersi perchè un report che evidenzia come Frontex sia complice delle violazioni di diritti umani dei profughi alle frontiere è lecita. L’Ufficio europeo anti-frode non può pubblicare i rapporti, perché il suo compito è solo quello di condurre le investigazioni, mentre l’agenzia direttamente interessata – Frontex, appunto – ha sì l’obbligo di trasparenza, ma anche quello di “trattare i rapporti in modo confidenziale”, dal momento in cui il documento menziona esplicitamente le persone coinvolte nelle violazioni dei diritti umani e sotto investigazione (nella versione pubblicata dai media i nomi sono oscurati).
Il sostegno di Frontex alla gestione delle frontiere esterne non è stato, finora, abbastanza efficace
Questo è quanto emerge anche dal documento realtivo all’audit pubblicato nel sito della Corte Eurepea dei Conti. E’ evidente che Frontex vada ripensata profondamente nel quadro generale di una revisione delle politiche migratorie dell’Ue. Il respingimento costituisce una grave violazione dei diritti dell’uomo ed è su questo concetto che si misurerà il livello di civiltà della nostra società.
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