Ottobre 18, 2024
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Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha affermato che Hamas è un’idea e un partito politico. Ha aggiunto: “L’idea di distruggere Hamas è gettare sabbia negli occhi della gente”. E in effetti le idee possono cambiare nome, a volte, ma mai essere realmente distrutte.

Hagari ha rilasciato una dichiarazione alla televisione Channel 13 sugli attacchi di Israele a Gaza, che hanno causato un grande disastro umanitario

Riferendosi all’obiettivo di eliminare Hamas, sostenuto dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, Hagari ha osservato: “L’idea di distruggere Hamas è gettare sabbia negli occhi della gente. Hamas è un’idea, un partito politico. È radicato nel cuore della gente. Chi pensa che possiamo eliminare Hamas si sbaglia”.

Il portavoce dell’esercito israeliano suggerendo che “si dovrebbe sviluppare qualcos’altro per sostituire Hamas”, ha aggiunto che è “impossibile” riportare tutti i prigionieri da Gaza attraverso attacchi militari.

Un colpo durissimo a quanto Netanyahu va dicendo dall’inizio del conflitto e ha ripetuto anche dopo la proposta per un cessate il fuoco con Hamas avanzata dagli Stati Uniti. “Le condizioni di Israele per porre fine alla guerra non sono cambiate – ha ribadito il premier ancora il 1° giugno -: la distruzione delle capacità militari e di governo di Hamas, la liberazione di tutti gli ostaggi e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele”.

Poco dopo le parole di Hagari è arrivata la risposta di Netanyahu

Senza far esplicito riferimento a quanto detto dal portavoce militare, il premier ha ribadito che – come stabilito dal Gabinetto politico e di sicurezza – “uno degli obiettivi della guerra è la distruzione delle capacità militari e governative di Hamas. L’Idf è ovviamente impegnato in questo”.

L’ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che “quando il primo ministro ha sentito domenica mattina la notizia di una pausa umanitaria nei combattimenti per 11 ore al giorno, ha detto al suo segretario militare che ciò era inaccettabile”. Lo riporta Haaretz aggiungendo che dopo il chiarimento “il primo ministro è stato informato che non vi è alcun cambiamento nella politica dell’Idf (l’esercito israeliano, ndr) e che i combattimenti a Rafah continueranno come previsto”.

Durissimo anche il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, esponente dell’ultradestra e tra i più critici contro l’Idf, scrive sui social: definendo ”annuncio delirante” quello secondo cui ci saranno pause umanitarie quotidiane nei combattimenti su una strada chiave nel sud della Striscia di Gaza per consentire la consegna degli aiuti umanitari ai palestinesi. Lo riporta il Times of Israel.

Resta che ciò che è accaduto pare più di una breccia nelle politiche dell’attuale governo israeliano, pericolosa soprattutto perché inferta da chi la guerra la vive sul campo. Giorno dopo giorno.

Ginevra Leone

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