Si continua a parlare molto di femminicidio, una parola di cui abbiamo traccia nella letteratura già dall’800. Il termine femicide dall’inglese, era usato solo per identificare i delitti di donne, acquisirà un significato ideologico a partire dagli anni Settanta del ’900, grazie ai movimenti femministi statunitensi. Ma cos’è il femminicidio e cosa si intende con esso? “Dire omicidio ci dice solo che qualcuno è morto. Dire femminicidio ci dice anche il perché”
Una evoluzione del significato della parola femminicidio è avvenuta successivamente in America Latina
Con la parola feminicidio si identifica la lotta contro la violenza di genere e il patriarcato. Quindi cosa vuol dire femminicidio? Che senso ha sottolineare il sesso di una vittima per indicare un omicidio, qualcosa che avviene da sempre? Non si potrebbero usare termini come donnicidio o muliericidio già presenti nella lingua Italiana?
La parola femminicidio non indica il sesso della vittima, piuttosto il motivo per cui è stata uccisa
Se una donna venisse uccisa durante una rapina, il termine ‘omicidio’ sarebbe il più appropriato. Ma se parliamo di una donna picchiata e uccisa a coltellate per mano del marito, quale parola si dovrebbe usare? Non è solo un omicidio, è qualcosa di diverso. Si colloca all’interno di una visione culturale che, sulla base di una differenza biologica, genera una differenza sociale.
Con il termine femminicidio identifichiamo tutte le morti di donne, bambine o adulte, avvenute per ragioni misogine. Ci riferiamo all’assassinio di una donna in quanto donna, uccisa in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, un sistema in cui gli uomini detengono il controllo e predominano sulla figura femminile.
Femminicidio non è solo una parola, identifica un problema difficile da eradicare
un sistema in cui l’annullamento della vittima inizia ancor prima di sfociare nell’atto omicida, attraverso la mortificazione della donna con la negazioni di dignità fisica, psichica e morale, da parte del partner, ex partner, padre, fratello, zio, cugino. Il femminicidio è una conseguenza diretta di una visione della donna come oggetto di proprietà dei suoi uomini e come tale eliminabile quando non serve più ai suoi scopi, o perché si rifiuta di assecondare le aspettative di un uomo.
Il femminicidio si chiama così proprio perché definisce un tipo di delitto e utilizzare correttamente il termine è essenziale per cambiare il racconto collettivo, fatto di relazioni di una struttura culturale arcaica.
“Dire omicidio ci dice solo che qualcuno è morto. Dire femminicidio ci dice anche il perché” cit.
Fonti: Accademia della Crusca – Perché usiamo la parola femminicidio
Joyce Donnarumma
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