Ottobre 24, 2024
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Indagini sulle cariche a Pisa: video e catena di comando sotto l’attenzione degli inquirenti. Oggi sarà il giorno dell’avvio formale degli accertamenti preliminari, volti a dare sostanza al fascicolo d’indagine aperto dalla Procura contro ignoti e, per ora, senza ipotesi di reato. L’obiettivo è fare chiarezza sulle cariche della polizia di venerdì scorso, dirette verso un corteo studentesco pro Palestina, al quale partecipavano soprattutto studenti delle scuole superiori e minorenni. Le indagini sulle cariche di Pisa serviranno probabilmente anche in vista di una azione collettiva contro la polizia con querele dei genitori.

Il procuratore facente funzioni, Giovanni Porpora, assegnerà le indagini sulle cariche di Pisa a uno dei suoi sostituti. Ha già delegato la raccolta dei primi riscontri ai Carabinieri

Anche la Questura ha depositato un’informativa autonoma, corredata dai filmati girati dalla polizia scientifica. Gli inquirenti si concentreranno sui video diffusi sui social e quelli girati e acquisiti dai docenti del liceo davanti al quale si sono verificati gli scontri. Indagini anche sulla catena di comando del dispositivo di ordine pubblico, per chiarire chi ha dato l’ordine di caricare e perché.

Nel frattempo, l’avvocato Andrea Callaioli è pronto a raccogliere le querele dei genitori dei minori feriti, per avanzare un’azione comune e collettiva. Si chiederà conto delle condotte tenute in piazza dai poliziotti. Dopo il vertice di sabato in Prefettura, che ha visto la partecipazione di sindacati, prefetto, questore, sindaco e comandanti provinciali delle altre forze dell’ordine, l’obiettivo condiviso è quello di effettuare accertamenti rapidi e rigorosi per ripristinare un clima più sereno in città, dopo le polemiche degli ultimi giorni.

Il sindaco di Pisa Michele Conti ha annunciato:

“Già nella seduta di domani del consiglio comunale dovremo avviare una discussione seria e serena” sulla vicenda e che l’amministrazione ha “deciso di trasformare la Consulta dei Giovani, già programmata per mercoledì prossimo, in un momento di riflessione e proposta, invitando gli studenti delle scuole superiori cittadine”.

La funzione primaria della polizia dovrebbe essere quella di difendere e tutelare i cittadini, inclusi i giovani che esercitano il loro diritto alla protesta pacifica

Gli eventi di Pisa, dove studenti, inclusi minorenni, sono stati soggetti a cariche da parte della polizia in tenuta antisommossa, devono far riflettere sulla funzione primaria della polizia che dovrebbe essere quella di difendere e tutelare i cittadini, inclusi i giovani che esercitano il loro diritto alla protesta pacifica. La sicurezza pubblica è certamente un compito essenziale delle forze dell’ordine, ma è fondamentale che questo non si traduca in azioni che possano essere percepite come sproporzionate o repressive, specialmente quando coinvolgono giovani manifestanti.

La difesa della democrazia richiede un equilibrio delicato tra ordine pubblico e libertà di espressione

Il dialogo, l’educazione e la comprensione reciproca tra polizia e cittadini sono fondamentali per costruire una società in cui entrambi possano coesistere armoniosamente, rispettando i diritti e le responsabilità di ciascuno

L’importanza dell’identificazione degli ufficiali di polizia

E’ fondamentale la possibilità di identificare gli agenti in assetto anti sommossa attraverso numeri unici visibili sulle uniformi e sui caschi. Queste misure sono essenziali per rafforzare la fiducia tra la comunità e la polizia. Per facilitare l’identificazione degli agenti in caso di denunce e assicurare una maggiore responsabilità per le azioni compiute durante l’esercizio delle loro funzioni.

Negli Stati Uniti, ad esempio, è comune l’uso di badge con numeri di identificazione unici per gli ufficiali di polizia. Questi numeri sono incisi sui badge metallici che vengono indossati in modo prominente sull’uniforme. In molti stati sono stati introdotti numeri identificativi a tre cifre da esporre sui caschi durante le manifestazioni e altri eventi di gestione della folla, in risposta alle preoccupazioni relative alla sicurezza degli ufficiali e al desiderio di garantire che il pubblico possa facilmente identificarli​​.

Nel Regno Unito, gli agenti di polizia utilizzano numeri di identificazione, detti “collar numbers”, che possono includere un codice di divisione per le forze più grandi. In Francia, l’uso di numeri di identificazione è obbligatorio dal 1° gennaio 2014. Questi sistemi sono stati introdotti per migliorare la responsabilità e la trasparenza all’interno delle forze di polizia. Al fine di consentire una più facile identificazione degli agenti sia da parte del pubblico che all’interno della forza stessa.

Quando anche in Italia?

Francesca Rampazzo

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