Aprile 24, 2024
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In tutti i paesi del mondo ci sono problemi di radice razzista, di discriminazione e, chiaramente, anche persone che soffrono di malattie mentali. Ma negli Stati Uniti è molto più facile che queste persone comprino delle armi e sparino a qualcuno.

Dal 1998 al 2019 il numero di sparatorie di massa negli Stati Uniti è 101. Per dare un paragone, in Francia ce ne sono state 8, in Germania 5 e in Italia 2. La questione, in realtà, è molto semplice. Più armi, più morti.

La cultura delle armi negli States rappresenta qualcosa di profondamente corrotto

È un sistema che spaventa le persone e le convince che le armi garantiscano la propria sicurezza. Il congresso, la politica… sono tutti organismi altamente corrotti e che non riescono a risolvere nulla. Quindi, si possono ottenere delle soluzioni efficaci con i partiti politici correnti? No. O, per lo meno, è molto difficile. Quando si hanno partiti politici totalmente subordinati e controllati dal grande “padre” NRA, e che difendono un ragazzo problematico di 18 anni e la sua AR15 ma che, al tempo stesso, non gli permettono di bersi una birra… ci si rende conto che c’è un grossissimo problema di fondo.

Uno dopo l altro, gli attivisti per i diritti alle armi e molti politici hanno rifiutato qualsiasi suggerimento circa le misure di maggiore controllo delle armi. Per loro il problema non sta nelle armi da fuoco, ma nelle crisi delle famiglie americane, nelle malattie mentali non curate, nel bullismo, nei videogiochi violenti e, in generale… nell’esistenza imprescindibile del “male”.

Quindi, vogliono risolvere il problema nel modo più semplice: mettendo più sicurezza (ad esempio nelle scuole) o, addirittura, armando gli insegnanti.

Queste persone sono controllate da chi li finanzia. I soldi hanno sempre il potere maggiore.

Perché difendono un ragazzo con la sua pistola e non i bambini, ad esempio? Perché hanno più da dire sulle armi che sui bambini?

Semplice, perché esiste una lobby delle armi che li controlla. Non si guadagnano soldi difendendo e proteggendo i bambini. Proteggendo il popolo, in generale. E se credessero davvero nelle loro posizioni non avrebbero neanche bisogno di essere finanziati dall’ NRA per provarlo. Esistono un sacco di entità, di organizzazioni con cui si può andare d’accordo ma da cui non si riceve alcun tipo di finanziamento. Perché? Perché è importante l’indipendenza delle proprie opinioni e dei propri pensieri.

E questo non riguarda solamente i repubblicani. Ci sono moltissimi politici democratici che difendono i repubblicani.

Gli Stati Uniti non sono, quindi, una vera democrazia.

È un paese dove le organizzazioni e le lobby più potenti hanno più influenza e più voce in capitolo delle persone. In realtà stanno vivendo nell’oligarchia. Un’oligarchia che ha i suoi piccoli momenti democratici. Ma poche cose sembrano battere il potere dei soldi.

Tutte queste potenze cercano di eliminare le speranze delle persone, la fede, il desiderio di lottare per un futuro migliore. Bisogna iniziare seriamente a chiedersi se i leader politici di questo paese lottino per o contro la popolazione. E bisogna vederlo attraverso i fatti, non le parole.

È chiaro, quindi, che la questione sia legata ad un forte problema politico. Ma, purtroppo, ce ne un altro altrettanto grosso… quello culturale.

C’è una forte radicalizzazione di giovani uomini (non si sono praticamente mai viste donne, giovani donne, o persone appartenenti alla comunità LGBTQ+, ad esempio, che compiono atti folli e atroci come una sparatoria di massa). E, guarda caso, chi è che detiene il potere delle grandi organizzazioni o delle piattaforme web ecc.? Uomini. Preferibilmente bianchi e possibilmente etero.

Esiste una profonda crisi dei ragazzi adolescenti negli Stati Uniti. Certo, dopo la pandemia i casi di ragazzi con problemi mentali sono aumentati. Ma questo non rappresenta comunque la causa principale del problema.

Tutto questo dipende da una forte impronta ideologica di odio e violenza.

È implicito che tutto questo sia guidato dalla supremazia bianca. C’è sempre stata. Dagli inizi. Lo stesso paese è nato sotto principi oligarchici guidati dalla supremazia bianca. Guidati da uomini ricchi, bianchi.

Negli Stati Uniti c’è troppa estremizzazione. O sei come loro… o sei comunista. Anche se vuoi una sola piccola cosa diversa. E se non sei un uomo, o sei nero, o sei una persona appartenente ad una minoranza allora sei automaticamente più che comunista. Sei persino peggio, ancora più radicale. Per loro. In America se non sei come loro sei per forza un radicale. E questa è già violenza.

Gli USA stanno vivendo un periodo estremamente violento.

E vista questa grossa crisi e radicalizzazione da parte di giovani uomini, bisognerebbe chiedere proprio e sopratutto ai ragazzi di prestare attenzione. A chi gli sta attorno. Ai propri amici. E subito, se si vede qualche atteggiamento sospetto, fermare il tutto sul nascere. Bisogna avere dei mentori, dei bei modelli d’ispirazione, in famiglia, tra le amicizie, in TV… C’è bisogno di una forte connessione, non di isolamento. E, purtroppo, ci sono davvero pochi esempi di bei modelli maschili da seguire.

Il mondo maschile sta subendo tante crisi. Un mondo in cui gli si è da sempre insegnato ad essere un predatore. E tanti adolescenti di sesso maschile stanno avendo delle crisi d’identità perché, grazie al cielo, sta iniziando ad esserci un progresso. Ma esiste anche la presenza di quella mascolinità sana che può rappresentare un bel modello per i giovani uomini di oggi. Quei modelli vanno seguiti.

È chiaro come esista ancora questa solida base patriarcale e di odio.

È un dato di fatto. E bisogna cambiarlo. Anche se non è facile. E c’è bisogno di tutti, perché il modo più efficace per deradicalizzare una persona è se le persone più vicine a questa si fanno avanti. Sul posto di lavoro, in famiglia, tra gli amici… Nessuno o, meglio, quasi nessuno in televisione può far cambiare così tanto le idee ad una persona. Ognuno di noi può far cambiare idea ai propri familiari, ai propri colleghi… parlandone. Essendo presenti. Anche attraverso piccole conversazioni.

Il cambiamento nasce sempre dalle piccole cose. Poiché poi il micro si riflette sul macro. Se si pensa già ad un livello macroscopico è chiaro che sembra impossibile. Non bisogna sottovalutare la potenza di piccoli gruppi di persone.

Ci sono troppe armi in America. Bisogna ridurre questo numero drasticamente.

Gli esperti dicono che questo problema si potrebbe risolvere, ad esempio, attraverso maggiori controlli dei precedenti. Questo potrebbe fermare molte persone. Si sa, però, che, purtroppo, questo sistema è sottofinanziato, a corto di personale e ha risorse insufficienti. Potrebbero aiutare anche le cosiddette leggi “red flag“, che determinano il controllo da parte della polizia o, anche, di familiari di ritirare le armi temporaneamente da una persona considerata pericolosa. Anche divieti per l’acquisto di armi potrebbero ridurre l’accesso ai civili alle armi da fuoco… si acquisterebbero armi meno efficaci e, quindi, causerebbero più difficilmente sparatorie di massa.

Ma la realtà è che non basterebbero queste leggi per risolvere il problema. Come già menzionato prima, c’è un lavoro di fondo più grosso da fare.

È arrivato il momento di darsi da fare.

Alexa Panno

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