Aprile 25, 2024
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I continui episodi di microcriminalità giovanile a Napoli non danno tregua ai cittadini. Rapine, sparatorie e risse stanno trasformando Napoli in un teatro di violenza. Non è possibile che questa città così meravigliosa, sia macchiata sovente dalla cronaca nera. Macchiata da ragazzini che invece di essere impegnati a scuola o nello sport, giocano a chi incute più paura. Coltelli e tirapugni in tasca, atteggiamento camorristico e un motorino su cui sfrecciare. Questi sono i principali elementi della devianza minorile nel napoletano.

Come si può arrestare l’allarme della criminalità giovanile?

La criminalità a Napoli continua ad essere un fardello, un peso di cui sembra non liberarsene mai. Fa male, perché parliamo di una delle città più belle del mondo, la città del sole cocente, del mare luccicoso, del cibo irresistibile. La città della gentilezza, della vivacità, della disponibilità. Un angolo di terra aperto alla continua contaminazione artistica. Eppure, tutta questa bellezza è costantemente vittima della delinquenza. Quasi come se, bisognasse pagare a vita il prezzo di essere nati in questo posto. 

L’escalation di violenza a Napoli

Partiamo dagli episodi che si sono verificati al Borgo Marechiaro. Il mese scorso, sugli scogli di Marechiaro, due ragazzi di 16 e 17 anni sono stati gravemente feriti da un quindicenne che aveva un coltello in tasca. I motivi della lite sono irrilevanti. Stando ai racconti, risalirebbero ad un litigio nato sui social network e poi sfociato in sangue. 

Ancora, sempre a Marechiaro, poche settimane fa, è scoppiata una rissa a colpi di casco tra due adulti. Le immagini di questa lite (che circolano sul web) sono sconcertanti: i due danno uno spettacolo di violenza senza alcun ritegno. 

E il fatto peggiore è che durante queste raccapriccianti violenze, spesso ci sono persone che istigano i protagonisti ad essere ancor più spietati. Un disumano incitamento alla brutalità

Proseguendo con l’escalation di violenza, il 16 Maggio scorso, nel quartiere Forcella di Napoli, una donna è stata investita da una moto. La vittima si trovava fuori al ristorante “Cala la pasta”, quando d’improvviso è stata travolta da una moto che scorrazzava in controsenso. La donna di 41 anni è stata ricoverata in gravi condizioni.

E in tutto questo parapiglia, nessuna traccia delle forze dell’ordine

E poi, tra le vicende recenti di criminalità minorile c’è quella che ha avuto luogo pochi giorni fa in Via Foria. Mentre tre ragazzini di 14, 15 e 16 anni stavano rapinando un supermercato, sono intervenuti i falchi. I piccoli balordi, nel tentativo di fuggire, hanno sparato contro gli agenti. Questi ultimi, si sono giustamente difesi esplodendo colpi di pistola in aria e contro le ruote degli scooter dei criminali. Per fortuna, i tre malviventi sono stati arrestati.

Questi sono solo alcuni degli episodi di devianza minorile che si sono verificati di recente a Napoli. La domanda sorge spontanea:

Cosa bisogna fare per arginare gli episodi di microcriminalità giovanile?

I cittadini sono indignati e non fanno altro che chiedere maggiore sicurezza. Del resto è un loro diritto poter vivere nella loro città senza aver costantemente paura di trovarsi in una rissa. A questo proposito, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi sta lavorando per garantire al territorio più controlli. Il Sindaco chiarisce che non vuole certo militarizzare la città, ma quantomeno non lasciare che Napoli diventi città di nessuno

Non basta limitarsi all’indignazione. Quando la gente chiede la presenza delle istituzioni sta chiedendo veri e propri “presidi”. Non solo presidi militari, ma anche e soprattutto culturali, formativi, ricreativi. Occorrono seri interventi di assistenza sociale, di ri-educazione al vivere cittadino. Questi ragazzini scelgono la strada della criminalità perché sono convinti sia l’unica. 

Non conoscono alternative alla delinquenza, e seppure le conoscono, le ignorano come se fosse una follia vivere da persone perbene. Si tratta di gangster che quasi sicuramente hanno un pessimo rapporto con la socializzazione primaria (la famiglia) e secondaria (la scuola). Ed è proprio in questo senso che bisogna intervenire, facendo in modo che a questi ragazzi siano dati gli strumenti per interiorizzare il senso dell’etica e della morale

Facile a dirsi, lo so. Ma se si verificano continui episodi di microcriminalità giovanile a Napoli, è perché ai malfattori manca un sistema normativo che diriga la loro vita. E quando mancano regole e norme, vige l’anarchia che, sfocia poi in delinquenza.

Urgono forti politiche di prevenzione, altrimenti questa città continuerà ad essere palcoscenico di misfatti. 

È letale pensare che chi conduce una vita da criminale, morirà da tale. Così vuol dire arrendersi e farsi sopraffare dalla malvivenza. Questo territorio va difeso, tutelato, fosse solo per tutte le meraviglie di cui può menare vanto. Le stesse meraviglie che attraggono milioni di turisti. Ecco, il turismo è un altro tasto delicato. Chi viene a visitare Napoli ha spesso timore di subire una rapina. Chi non viene, invece, si immagina che Napoli sia il Far West.

E tutto questo accade perché si è fatto ancora troppo poco per marginalizzare la “zona grigia”. 

Quando inizieremo a fare di più?

Emanuela Mostrato

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