Atene non ha ancora confermato il bilancio delle vittime. La Guardia costiera si difende dalle accuse. Resta il terribile bilancio di 300 pakistani annegati nel Peloponneso.
La fonte è la CNN
Più di 300 pakistani sono annegati nel naufragio del peschereccio al largo delle coste greche del Peloponneso. Il numero delle vittime è stato reso noto dal presidente del Senato di Islamabad Muhammad Sadiq Sanjrani inviando le condoglianze alle famiglie.
“I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con voi e preghiamo che le anime defunte trovino la pace eterna”, ha detto Sanjrani. “Questo devastante incidente sottolinea l’urgenza di affrontare e condannare l’esecrabile traffico illegale di esseri umani”. Le autorità greche non hanno ancora confermato il bilancio delle vittime pakistane.
La risposta della Guardia costiera greca
“In totale, il peschereccio ha percorso una distanza di circa 30 miglia nautiche dal momento del rilevamento al momento dell’affondamento”. Lo ha dichiarato la Guardia costiera greca in un comunicato a proposito del peschereccio con a bordo fino a 750 migranti naufragato a sud del Peloponneso. “Il chiarimento”, precisa la nota, arriva a seguito delle “pubblicazioni della stampa internazionale”. Secondo i media, infatti, il peschereccio sovraffollato non si è mosso per almeno 7 ore prima di capovolgersi.
“Il 15 giugno Miltiadis Zouridakis, tenente della Guardia costiera e capitano della motovedetta 920 che si è avvicinata al peschereccio la notte del naufragio, ha debitamente presentato materiale audiovisivo e cinque fotocopie di un diario di bordo della barca” al tenente della Guardia costiera, Nikolaos Tsoulos.
Lo sostiene la testata investigativa documentonews.gr a proposito del naufragio del peschereccio con a bordo fino a 750 migranti avvenuto a sud della città di Pylos, nel Peloponneso. Nei giorni scorsi il portavoce della Guardia costiera greca, Nikos Alexiou, ha dichiarato che durante i soccorsi le telecamere della motovedetta non erano state attivate. Il che comporta che non ci sarebbero registrazioni dell’intervento effettuato dalle autorità greche.
Migranti, la denuncia della commissaria Ue
“Sono colpita dall’allarmante livello di tolleranza nei confronti delle gravi violazioni dei diritti umani dei rifugiati, richiedenti asilo e migranti che si è sviluppato in tutta Europa”. Lo ha detto oggi da Lampedusa la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatovic, alla vigilia della giornata mondiale del rifugiato. “Le notizie di violazioni dei diritti umani di rifugiati, richiedenti asilo e migranti sono ormai così frequenti che difficilmente vengono registrate nella coscienza pubblica”.
“Da parte loro i governi degli Stati membri del Consiglio d’Europa, anziché considerarsi reciprocamente responsabili sulla base di standard condivisi, hanno troppo spesso tollerato o sostenuto apertamente l’adozione di leggi e politiche che hanno progressivamente tolto le tutele dei diritti umani alle persone in movimento”.
“La loro attenzione collettiva alla deterrenza e al trasferimento della responsabilità a Paesi terzi ha creato un terreno fertile per pratiche che violano abitualmente i diritti dei rifugiati e dei migranti”. Ha proseguito la commissaria. Mijatovic ha, nel frattempo, iniziato una visita in Italia durante la quale avrà diversi incontri con le autorità e la società civile proprio sul tema dei diritti dei migranti.
La redazione
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