il 22 marzo di ogni anno è La Giornata Mondiale dell’Acqua. Tale celebrazione è stata istituita per evidenziare l’importanza vitale dell’acqua dolce e promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche. L’idea di dedicare una giornata all’acqua nacque durante la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo (UNCED) tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992. Nel dicembre dello stesso anno, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottò la risoluzione A/RES/47/193, stabilendo così il 22 marzo come la Giornata Mondiale dell’Acqua. La prima celebrazione ufficiale avvenne nel 1993, segnando l’inizio di una tradizione annuale volta a sensibilizzare il pubblico sui temi legati all’acqua e incoraggiare azioni concrete per affrontare la crisi idrica globale.
Il motivo per cui si è istituita questa giornata è multiforme
Si collega a diverse sfide globali legate all’acqua, come la scarsità idrica, l’inquinamento, l’accesso ineguale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari, e gli impatti dei cambiamenti climatici. Attraverso temi annuali specifici, la Giornata dell’Acqua mira a mettere in luce aspetti diversi della crisi idrica e a promuovere l’adozione di pratiche di gestione sostenibile delle risorse idriche. I temi vanno dalla valorizzazione dell’acqua, alla sua relazione con il cambiamento climatico, fino a questioni di equità e inclusione, come evidenziato dal tema del 2019, “Non lasciare indietro nessuno”, che sottolineava la necessità di garantire l’accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari per tutti senza discriminazioni.
Ogni anno, l’evento viene organizzato da UN-Water in collaborazione con diverse organizzazioni delle Nazioni Unite e partner esterni, promuovendo una vasta gamma di attività a livello globale e locale
Queste attività includono la pubblicazione di rapporti, l’organizzazione di eventi educativi, campagne di sensibilizzazione, e molto altro, allo scopo di ispirare cambiamenti e azioni a favore della sostenibilità idrica. Tra le iniziative si annoverano contest educativi nelle scuole, campagne di raccolta fondi per progetti idrici, e la pubblicazione del Rapporto Mondiale sullo Sviluppo delle Risorse Idriche dell’ONU, che fornisce strumenti decisionali per l’uso sostenibile dell’acqua.
La scelta del 22 marzo come data della Giornata Mondiale dell’Acqua non è casuale
ma segue la decisione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come un simbolo di rinnovamento e attenzione verso le risorse idriche a livello mondiale. L’obiettivo è quello di mantenere alta l’attenzione sulle sfide legate all’acqua, promuovere soluzioni sostenibili e migliorare l’accesso all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari per tutti, in linea con l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 6 delle Nazioni Unite: assicurare la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e della sanificazione per tutti entro il 2030
La situazione dell’acqua dolce nel mondo è complessa
Vi sono molteplici fattori che contribuiscono a un crescente stress idrico globale. Questo scenario è caratterizzato da una serie di problemi interconnessi, tra cui l’aumento della domanda di acqua, l’inquinamento delle fonti idriche, e gli effetti dei cambiamenti climatici.
Il consumo industriale e domestico di acqua dolce varia significativamente in tutto il mondo. I Paesi ad alto reddito tendono a utilizzare una quota maggiore delle loro risorse idriche per usi industriali, mentre in molti Paesi a basso reddito, l’uso industriale dell’acqua rappresenta solo una piccola frazione del prelievo totale di acqua dolce. A livello globale, circa il 70% dei prelievi di acqua dolce è destinato all’agricoltura, con significative variazioni nei requisiti d’acqua a seconda del tipo di prodotto alimentare. La Cina, l’India e gli Stati Uniti presentano le maggiori domande di acqua domestica, in parte a causa delle loro grandi popolazioni e, nel caso degli Stati Uniti, di una più alta domanda di acqua pro capite.
La sicurezza idrica rappresenta una sfida urgente
con la previsione che la domanda globale di acqua dolce supererà l’offerta del 40% entro il 2030. Ciò è attribuito all’aumento della popolazione mondiale e all’incremento delle richieste agricole, industriali e domestiche. In particolare, le regioni del Medio Oriente e del Nord Africa affrontano livelli estremamente alti di stress idrico, con tassi di prelievo di acqua ben superiori al 100%, indicando l’estrazione insostenibile dalle fonti di acqua sotterranea esistenti o la produzione di una grande quota di acqua dalla desalinizzazione.
Organizzazioni come World Vision stanno lavorando per affrontare queste sfide, impegnandosi a fornire accesso all’acqua pulita a milioni di persone in tutto il mondo. Attraverso iniziative come la perforazione di pozzi, lo sviluppo di sistemi idrici canalizzati, e la promozione di pratiche igieniche sane, si stanno facendo sforzi significativi per garantire fonti sostenibili di acqua pulita. Ad esempio, World Vision mira a raggiungere 50 milioni di persone con acqua pulita entro il 2030, garantendo l’accesso a servizi idrici e sanitari adeguati e promuovendo il cambiamento comportamentale in materia di igiene.
Cristina Ferrari
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