Lo scorso 23 Marzo alle 13:30 è partito l’esame per la proposta di legge di FdI che prevede il reato di maternità surrogata. In pratica si vuole rendere l’Utero in affitto un reato universale
In Italia la GPA ( gestazione per altri) è vietata dalla legge 40/2004
Con questa nuova proposta di legge si vuole estendere la perseguibilità anche a chi decide di procedere all’estero, rendendolo un reato universale. Inutile dire che la proposta di legge nasconde anche quella che è da sempre la vera battaglia della destra. Un vero e proprio spauracchio assoluto: IL GENDER.
O meglio, la “teoria del gender” con cui la “lobby della comunità lgbtqa+” metterebbe a repentaglio i poveri figli della patria (sic)!
GPA, “maternità surrogata” o “utero in affitto”, sono alcuni dei termini utilizzati per descrivere la scelta di una persona, che sia essa in coppia o single, eterosessuale o omosessuale, di procreare un bambino con l’aiuto di una donna che sceglie liberamente di mettere il suo utero a disposizione per portare avanti la gravidanza.
A parere di chi scrive questi termini mortificanti da sigla per giochi playstation o che rimandano a qualcosa di scadente (surrogata) o peggio di commerciale (affitto) usati anche da chi si esprime a favore di questa scelta portano a pensare che comunque ci sia qualcosa di torbido o poco chiaro.
E forse è proprio il messaggio che vuole far passare una certa ideologia politica del nostro paese. Scene orgiastiche o incontri massonici di persone che, contante alla mano, si mettono d’accordo per generare bambini innocenti cresciuti al servizio del “Gender”.
Se invece cominciassimo a dargli una connotazione più veritiera, si parlerebbe di diritto alla genitorialità.
Si stima che nel nostro paese ogni anno su dieci coppie che scelgono di affidarsi alla maternità per conto di una donna donatrice, 7 siano eterosessuali e 3 omosessuali o omogenitoriali.
Un dato da non trascurare, se si pensa alla propaganda che fa da contorno a questo tema di per sé controverso e delicato.
Federico Mollicone, esponente di FdI ha dichiarato che la gestazione per terzi è “peggio della pedofilia”
una dichiarazione che getta ancora di più benzina sul fuoco. Un fuoco quotidianamente viene alimentato con le teorie più disparate e spesso senza alcun fondamento scientifico. Basta fare una piccola ricerca per trovarle nel web.
Tutto questo per nascondere il vero motivo di tale proposta: La battaglia al mondo lgbtqa+ a favore della famiglia tradizionale.
Poco importa se chi si fa portavoce di questa battaglia non abbia la più pallida idea di quello che dice, stando anche alle continue rettifiche e smentite che puntualmente seguono alle dichiarazioni del giorno prima.
Utero in affitto reato universale: se c’è un problema è uno, parlare senza cognizione di causa!
Dubito fortemente che chi voglia far passare questa legge abbia mai avuto un confronto. Abbia mai ascoltato le motivazioni che hanno portato le persone a scegliere di affidarsi alla gestazioni per terzi. A volte affrontando questo percorso con il peso di sentirsi un criminale, di star facendo qualcosa di male.
Una persona single o una coppia omosessuale sono le due categorie più condannate da questa proposta di legge perché visti ancora vittima di stereotipi. Come quello che li vede dei radical chic, che essendo stufi del cane, decidono di comprare un utero per fare un figlio.
Senza tener conto che se proprio decidono di infrangere una legge è perché non ce n’è un’altra che gli garantisce il diritto alla genitorialità. Attualmente un single o una coppia omosessuale in Italia non può adottare.
Il diritto alla genitorialità dovrebbe garantire il benessere di chi sceglie di mettere al mondo un bambino e il bambino stesso, ma non è negando il riconoscimento legale a questi bambini che si fa loro del bene.
Cancellare gli atti di nascita, negare ad un bambino la propria identità nella società civile, equiparare i suoi genitori a dei criminali o pedofili, lo possiamo definire una tutela?
Per una parte politica la risposta è si.
Paola Aufiero
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