Ottobre 8, 2024
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Le tecnologie della comunicazione rivoluzionano giorno dopo giorno le possibilità di fare business. Fare parte della network society, vuol dire infatti essere sia oggetto che soggetto della comunicazione. Vuol dire poter allargare la propria cerchia di relazioni sociali e sfruttare un numero incredibile di strumenti per la creazione di contenuti innovativi. Ecco, sono proprio i contenuti digitali ad essere diventati un’opportunità di guadagno. In particolare, sta dilagando nell’ultimo periodo una nuova fonte di investimento digitale: gli NFT, acronimo di Non-Fungible Token.

Proviamo a fare chiarezza: cosa sono gli NFT?

Gli NFT sono monete digitali non fungibili, ovvero non sostituibili. La non fungibilità è data dal fatto che rappresentano un prodotto unico e autentico. Che tipo di prodotto? Gli NFT riguardano qualsiasi oggetto digitale: un brand, un video, un post, un’immagine. Ogni contenuto realizzato in Rete può essere monetizzato attraverso codici alfanumerici irreversibili. La sequenza dei codici è definita hash e viene prodotta con l’impiego di algoritmi informatici. 

Chi garantisce l’autenticità dell’oggetto digitale acquistato?

L’autenticità dell’oggetto digitale è garantita dalla tecnologia blockchain. Quest’ultima, infatti, fornisce agli acquirenti dei prodotti digitali un vero e proprio certificato di autenticità e di proprietà. Attenzione però, tali certificati non sono attualmente regolamentati, bensì godono della fiducia degli utenti. Tuttavia, la blockchain memorizza l’hash su un database decentralizzato, il quale impedisce a chiunque di modificare le informazioni trascritte.

Cos’è la blockchain?

La tecnologia blockchain appartiene all’ “Internet del valore”, ovvero agli ambienti virtuali che consentono di scambiare valore su Internet. E infatti, la blockchain viene utilizzata per produrre criptovalute. La prima criptovaluta è stata inventata da Satoshi Nakamoto ed è il Bitcoin. Quest’ultimo è un sistema di pagamento decentralizzato, nel senso che consente di inviare e ricevere denaro senza l’intervento di una banca. Inoltre, tale criptovaluta si serve della crittografia per convalidare e rendere sicure le transazioni.

Il protocollo su cui si fonda il Bitcoin è la tecnologia blockchain. Questa tecnologia è caratterizzata da una rete di computer indipendenti che non è possibile controllare da un singolo device. Il criterio di trasparenza della blockchain permette di gestire le transazioni e il criterio di immutabilità impedisce di modificare i dati inseriti nei registri.

Questa tecnologia si sta evolvendo sempre di più, tanto da allontanarsi dalle criptovalute. E gli NFT ne sono la dimostrazione.

Cosa differenzia gli NFT dalle criptovalute?

Gli NFT e le criptovalute sono due soluzioni differenti. Mentre la criptovaluta è intercambiabile, gli NFT non lo sono. Ecco perché si parla di token non fungibili. Una banconota è sostituibile con un’altra, l’NFT invece, è un token unico. La sua unicità è data da un prodotto digitale contraddistinto da un codice che è immodificabile. Dunque, a differenza della criptovaluta, ogni NFT è differente dall’altro. Ovviamente, il possesso di un NFT è relativo ai metadati non all’oggetto fisico. 

In pratica, l’NFT è la rappresentazione numerica di un oggetto digitale. Acquistare un NFT significa possedere un prodotto virtuale dotato di un’identità individuale, che è l’hash. A dimostrare la potenza di questa nuova forma di investimento sono i numeri. Dal 2018 al 2020, il mercato degli NFT è cresciuto da 40,9 milioni a oltre 338 milioni di dollari. Nel 2021, invece gli NFT registrano circa 27 miliardi di vendite

Soprattutto nel mercato dell’arte, gli NFT sono per collezionisti e investitori una soluzione efficace per monetizzare la riproducibilità delle opere d’arte sul web. A proposito di ciò, nel Gennaio 2018, Jason Bailey, Founder di Artnome ha descritto il fenomeno della crypto arte:

“Per crypto arte si intendono opere d’arte digitali associate a token unici e dimostrabilmente rari che esistono sulla blockchain sotto forma di NFT. Il concetto si basa sull’idea di scarsità digitale che consente di acquistare, vendere e scambiare beni digitali come se fossero beni fisici. Questo sistema funziona perché – come i bitcoin o altre criptovalute – la crypto arte esiste in quantità limitata”.

Al momento tra i siti più diffusi per la compravendita di token non fungibili, ci sono Nifty Gateway e OpenSea. Si tratta di siti specializzati nell’asta di opere d’arte.

Insomma, questa frontiera digitale del business sta diffondendosi in maniera esponenziale e fa senz’altro riflettere sulla trasformazione messa in atto dalle tecnologie della comunicazione.

Come direbbe il sociologo Giovanni Boccia Artieri, il soggetto dei giorni nostri è il pubblico connesso che si nutre di esperienze transmediali. É il soggetto protagonista dei processi di fruizione e produzione che avvengono attraverso un perenne stato di connessione. “I pubblici connessi si fanno pubblici produttivi” (Ardvisson, Giordano, 2012).

Questo significa che la Rete non è un mondo virtuale, ma è un mondo reale in cui si scandisce la vita quotidiana e in cui si costruiscono nuove forme culturali. E gli NFT sono l’esempio di una nuova forma culturale che sta rivoluzionando le opportunità di vendita e di guadagno. Non ci resta che scoprire i risvolti futuri di questa emergente frontiera del commercio digitale. 

Emanuela Mostrato

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