L’attacco russo su Kiev è avvenuto tramite armi droni forniti da Teheran e inviati attraverso il territorio bielorusso. Kiev bombardata da droni iraniani rappresenta una escalation molto pericolosa del conflitto
L’operazione punitiva della Russia contro la capitale Kiev
e altre importanti città ucraine per ora si è fermata al lancio di 83 tra missili e droni e la difesa ucraina afferma di averne abbattuti 43. Mosca nella sua rappresaglia ha preso di mira anche bersagli che non hanno alcun valore strategico-militare ma sono importanti perché hanno un significato culturale.
E’ il caso del Ponte di vetro, che affaccia sul fiume Dnipro, per fortuna mancato di poche decine di metri. L’università dedicata a Taras Shevchenko, il massimo poeta ucraino.
Si è trattata di una vera e propria rappresaglia per cancellare la cultura Ucraina
Più in generale, i bersagli colpiti dai missili di Mosca ricordano che tra gli obiettivi dell’invasione cominciata a febbraio c’è anche la cancellazione della cultura ucraina e il riassorbimento degli ucraini e dell’Ucraina nella Russia, come se non esistesse una loro identità autonoma.
Kiev bombardata da droni iraniani, colpito anche un parco giochi
Colpire, vigliaccamente, come ha fatto Putin, le città e le infrastrutture civili mostra il fallimento dell’«operazione speciale» russa in Ucraina. Ancora non conosciamo nel dettaglio gli effetti dei bombardamenti delle ultime ore su Kiev, Dnipro, ancora su Zaporizhzhia, e su altre città ucraine. Sappiamo che ci sono morti e feriti, abitazioni in fiamme, macerie per le strade.
Iran e Russia una pericolosa alleanza
L’Iran è una pedina fondamentale nella partita a scacchi tra Russia e l’Occidente. Lo era nel 2015 quando strinse l’alleanza per preservare il regime di Bashar al-Assad in Siria e lo è ancora di più adesso che Mosca e Teheran si trovano entrambe a far fronte alle sanzioni occidentali e al blocco arabo-israeliano emergente nel Golfo sostenuto dagli Usa che potrebbe spostare gli equilibri di potere del Medio Oriente.
Cristina Ferrari