Ottobre 8, 2024
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Su Clubhouse, in una Room di “Storie Randagie”, si parla della Guerra in Ucraina vista da un vero russo. Chi? Nicolai Lilin, lo scrittore di origine siberiana, nonché autore del libro “Putin. L’ultimo zar. Nicolai conosce bene il territorio russo. Non racconta per sentito dire. Piuttosto perché sa più di quanto molti media si apprestano a raccontare, sprofondando sovente nel baratro delle Fake News. Ed infatti, in questa Room si sottolinea il valore della cultura, come baluardo contro la cattiva informazione e comunicazione.

Nicolai Lilin sostiene che la cultura è l’ultima salvezza dell’umanità

Aggiungerei l’unica. Ragion per cui, in momenti come questo è necessario informarsi con accuratezza. É doveroso approfondire le notizie che circolano sul web e verificare l’attendibilità delle fonti. Nicolai infatti sottolinea che nella comunicazione dei nostri giorni prevalgono gli slogan a discapito dell’obiettività. A discapito della vera conoscenza. 

Nel raccontare la sua versione sulla Guerra della Russia contro l’Ucraina, Nicolai manifesta tutto il suo sgomento, la sua incredulità circa gli eventi bellici che si stanno succedendo. In tal senso, lo scrittore afferma: “I poteri che dividono il nostro mondo cercano di convincere tutti i cittadini che dobbiamo per forza entrare in qualche trincea”. Ed invece, dovremmo ricordarci che non abbiamo alcun diritto di ripetere gli orripilanti errori del passato. 

Nicolai chiarisce agli ascoltatori della Room di non essere filo-putiniano, ma semplicemente di essere a favore degli approfondimenti e della cultura. Per quanto ci siano persone che provano a spingerlo negli abissi delle trincee, Lilin non ha alcuna intenzione di rivivere gli orrori della guerra.

“Per me la guerra è un fallimento totale, non esistono vincitori”

Su Clubhouse, in una Room di “Storie Randagie”, si parla della Guerra in Ucraina vista da un vero russo. Chi? Lo scrittore Nicolai Lilin.

Lo scrittore russo si rammarica pensando che questo conflitto sarebbe potuto essere evitato. Che si potrebbe evitare attraverso un accordo diplomatico. Ed invece, stiamo vivendo dei giorni di terrore e paura. Giorni in cui, i cittadini russi si vedono puntare il dito contro. A proposito di questo, Nicolai racconta di un dialogo tra lui e sua figlia di quattordici anni:

Papà ma siamo cattivi?

-No, tesoro, nessuno è cattivo perché appartiene ad una nazionalità.

-Io sono preoccupata, perché mi sento un po’ russa.

-Tu non hai invaso nessuno, sei una ragazza di quattordici anni e non sei responsabile di niente.

Ecco, in questo breve dialogo si percepisce lo smarrimento di una ragazza che si sente colpevole di una guerra iniziata da un uomo avido di potere. Si sente in difetto perché sente di appartenere in qualche modo alla Russia. Ma è chiaro che a sentirsi in difetto non deve essere lei, né nessun altro cittadino che ripudia questa guerra.

Colpevole è chi ha cominciato questo assedio, chi sta perpetrando crimini di guerra, chi sta avallando questo scempio. 

Se nel 2022, un giovane si sente sbagliato per appartenere ad un popolo, vuol dire che la storia non è stata d’insegnamento (almeno non per tutti). Vuol dire che non ci siamo ancora liberati della cultura del dis-umano. E forse non ce ne libereremo mai. Nicolai Lilin, si appella infatti alla capacità di non farsi schiacciare dall’odio e di non finire nel mirino di questi ingiustificati assedi.

Durante il dialogo con Nicolai, si parla inoltre di alcune notizie false che lo scrittore smentisce. Tra queste,c’è quella riguardante il video di un mezzo militare che schiaccia una macchina civile. Un mezzo militare, appunto, non un carro armato. Questo video è diventato in poco tempo virale, fomentando una narrazione distorta. Nicolai spiega che i russi non utilizzano questi mezzi di vecchio sistema. Si tratta infatti di un missile terra-aria utilizzato per la difesa dello spazio aereo. E’ dunque un sistema di difesa non di attacco.

Quello che accade in quel video, non è altro che un incidente, chiarisce Nicolai. L’autista (ucraino) di questo mezzo, ad un certo punto accelera. Sbanda e investe accidentalmente questa macchina. A confermarlo, è il presidente del partito ucraino che ha fatto delle  indagini e ha appurato che si è trattato di un incidente.

Guerra in Ucraina: la versione dello scrittore russo

Proseguendo sulla scia delle fake news, durante questa diretta su Clubhouse, Nicolai parla di un Putin per niente solo ed isolato. Molti media raccontano di un Presidente russo impaurito, timoroso che qualcuno dei suoi fedeli possa avvelenarlo. Nicolai non crede affatto a queste notizie. Certo – chiosa lo scrittore – Putin non è un santo. É uno che arrivato ad un certo punto della carriera politica, vuole restare nella storia. Ma nel modo in cui sta reagendo, sarà solo una macchia nera sui libri di storia. Come tutti i dittatori che hanno agito contro l’umanità.

Tuttavia, Nicolai è convinto che Putin non abbia per niente bisogno di vivere isolato:

“Putin arriva dalla criminalità organizzata giovanile, da una zona pericolosa di San Pietroburgo. Ha imparato che per poter svolgere delle attività di confronto con altre bande giovanili è necessario creare una squadra fedele”

Nicolai Lilin- Putin l’ultimo Zar

Dunque, Putin avrebbe intorno a sé una squadra di persone fedeli e pronte ad appoggiare le sue scelte. Anche gli oligarchi sono tra queste persone, dichiara Nicolai. Quest’ultimo sostiene che l’Occidente ha un’idea sbagliata degli oligarchi. In quanto essi non sono indipendenti come negli anni Novanta: dipendono totalmente dal portafoglio di Putin. Motivo per cui non lo tradirebbero, anche se in cuor loro ripudiano la guerra. Se ne stanno zitti. 

Infine, in questa orgia di informazioni fittizie, lo scrittore russo si sofferma su una verità. Ovvero quella che vede una parte del popolo russo scendere in piazza, a ribellarsi contro Putin. Purtroppo però, questa parte di cittadini rappresenta solo una goccia nel mare. L’altra verità – racconta Nicolai – è che Putin nel corso degli anni si è trasformato. Nel tentativo di salvare il mondo russo dopo il crollo dell’URSS, non sta facendo altro che portare questo stesso mondo allo scatafascio.

Piuttosto che salvare il mondo russo, Putin dovrebbe salvare sé stesso da tutto questo male che lo attanaglia. 

Emanuela Mostrato

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