Marzo 28, 2024
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Il simbolo attivista della crisi climatica per eccellenza è certamente Greta Thunberg. Una diciannovenne nata per essere, oserei dire, un leader politico. Il motto più importante di Greta è il fare, non il discutere. La sua politica si basa su due cose: la semplificazione e il non farsi prendere dal panico.

Nel suo Ted Talk del 2019, Greta ha detto: “Noi abbiamo già le soluzioni. Tutto ciò che dobbiamo fare è svegliarci e cambiare.”

Le generazioni più anziane dicono che ragiona troppo da bambina e… certo, ha solo 19 anni, non ha visto molto della vita. Il suo punto di vista potrebbe anche risultare troppo irrealista o utopico. Ma nell’epoca in cui viviamo, questo modo di fare è una necessità. Io la vedo così. È un atteggiamento che deve esserci. Le persone, in tutti questi anni, sono state anche fin troppo bilanciate e pacate, se possiamo metterla così. E, la verità è che per la gente è difficile lasciar perdere le proprie abitudini consumistiche abitudinarie.

Non si è mai fatto qualcosa di realmente concreto, per quanto riguarda la situazione climatica. Si è sempre agito tramite piccole azioni, le quali, certo, hanno anche loro rilevanza e sono necessarie.

Ma non bastano.

Per Greta Thunberg, il cambiamento climatico è un’emergenza seria.

Chiaramente poi tutta la questione diventa per lo più politica, non climatica. Infatti, spesso sui giornali è scritto “Crisi climatica” invece che “cambiamento climatico”. Anche e soprattutto per cercare di smuovere ancora di più le persone. Gli attivisti ambientali hanno iniziato ad utilizzare un linguaggio più severo e duro, in modo da impressionare ancora di più le persone. Come parlare, addirittura, dell’estinzione del genere umano, piuttosto che, ad esempio, vietare le macchine in determinate zone. Questo potrebbe si, aumentare il senso d’urgenza della questione ma, a volte, un linguaggio che diventa troppo allarmista rischia di produrre un effetto contrario. Per questo, è estremamente importante utilizzare anche il linguaggio giusto.

Greta è una ragazza che ha avuto da sempre una forte connessione con la natura ed è da sempre rimasta affascinata da essa.

Molti la criticano, specialmente le persone più adulte. Ma molti altri la considerano un fuoco di speranza. Da quando ho visto una delle sue prime foto di instagram nel 2018 che la ritraeva in una protesta sul clima davanti al Parlamento, quella foto, piena di speranza, di azione e di coinvolgimento mi ha smosso il cuore. Era una immagine che poteva veramente far iniziare un cambiamento. Che poteva essere una scintilla per la nascita di un movimento. Era un’immagine che molti, specialmente delle generazioni più giovani, avevamo bisogno di vedere.

Da questo possiamo capire anche come una singola immagine possa far scatenare tantissime reazioni ed emozioni.

La bellezza del linguaggio visivo è che è universale.

Alcune immagini non solo possono rappresentare delle semplici idee, ma hanno anche il potere di farci riflettere e farci cambiare idea.

Per questo, penso che una ragazza come Greta, della generazione Z, che usa moltissimo questo tipo di linguaggio sia assolutamente importante e, soprattutto, può rivelarsi estremamente efficace. Anche per far aprire gli occhi a quelle persone che sono più difficili da convincere.

Bisogna considerare, però, che, in realtà, per quanto riguarda il cambiamento climatico, questo tipo di linguaggio non basta. Pensiamoci. Continuiamo a vedere documentari di ghiacciai in scioglimento, cuccioli di foche intrise di carburante, balene spiaggiate. Ma nulla è cambiato.

Per questo motivo, la figura di Greta Thunberg si dimostra essere di rilevante importanza, poiché ha reso tutta questa questione tangibile e urgente. Ha reso la questione umana. Anche utilizzando un linguaggio verbale perfetto. Pone l’urgenza attraverso un tono deciso e utilizza parole importanti, ma senza causare il panico. Questo suo tipo di linguaggio si dimostra estremamente efficiente. Per questo il suo movimento è diventato di grandezza mondiale.

 Perché ora, al contrario del passato, molte persone hanno iniziato ad ascoltare.

Sarebbe quasi un gesto criminale, se continuassimo ad ignorare tutto ciò che lei, anche insieme a importanti scienziati, ci hanno mostrato e spiegato. Non ci servono altri allarmismi, altre informazioni su tutto quello che sta accadendo. Tutto questo già lo conosciamo ampiamente. Dobbiamo agire. E dobbiamo fidarci della scienza. Votare per quelle persone che credono nella scienza e nell’innovazione sostenibile.

Inoltre, Greta, ha menzionato più e più volte come le persone non facciano neanche fatica ad evitare la dura realtà.

In questo modo si condanna la sua generazione insieme a quelle successive a fare i conti con quello che sarà il futuro del pianeta.

Forse è essenzialmente per questo che, specialmente le persone più anziane, la dipingono come una ragazzina esaltata. Molti, semplicemente, non vedono o non vogliono vedere il problema. Ad altri non interessa, perché non sarà qualcosa che li riguarderà. Altri ancora, molto probabilmente, hanno paura di quello che le nuove generazioni (come quella di Greta, ad esempio) possano fare. Dei cambiamenti che possono apportare. E, per questo, come in questo caso e in molti altri, non ci permettono di far sentire la nostra voce.

Le persone hanno paura dei cambiamenti.

Questa è una cosa più che certa. È sempre molto facile stare fermi nella propria comfort zone, soprattutto quando pensi che è un problema che non ti riguarda. Ma, dobbiamo pensare che siamo tutti cittadini del mondo. Dovremmo tutti volere la stessa cosa. Ma come possiamo pensarla in questo modo per un qualcosa di così importante come il cambiamento climatico, se siamo impegnati ancora con cose estremamente stupide come le guerre e la sete di potere da parte dei capi di stato?

C’è ancora tantissima strada da fare. Ed è difficile smuovere dei pensieri che oramai si sono insediati in modo perenne in alcune menti. La speranza ricade soprattutto su quelli più giovani.

So che molti di noi si sentono quasi paralizzati davanti al carico di lavoro che dobbiamo affrontare, o troppo spaventati per guardare al problema direttamente. Ma la strada che dobbiamo percorrere sarà, senza dubbio, difficile e scomoda. Le cose possono peggiorare prima che migliorino.

Ma la presenza di persone come Greta, ci dimostrano che possiamo percorrere la strada giusta e che non è ancora troppo tardi.

 C’è ancora speranza. E solo insieme possiamo farcela.

Siamo nel bel mezzo di una crisi… e solamente con l’impegno di ognuno di noi possiamo combatterla.

Non sarà una bella immagine, ma sarà necessaria.

Alexa Panno

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