Aprile 24, 2024
A ECORANDAGIO ospitiamo e formiamo i giornalisti di domani

Il calcio è bellezza, è passione, è poesia. È il gioco degli dei, la battaglia degli eroi. È il canto epico di una città, la Napoli antica e moderna che sorge ai piedi del Vesuvio. Il Napoli che vince il suo terzo scudetto è un’epopea contemporanea. Questo è uno dei motivi per i quali vi esorto: lasciate che Napoli festeggi il suo terzo scudetto come meglio crede

Lasciate che Napoli festeggi il suo terzo scudetto

perché il calcio è una danza, un ritmo che si muove sulla terra, un’armonia di corpi e di anime. È il miracolo dell’incontro, il gioco che dovrebbe unire anziché separare. È la bellezza del gesto tecnico, la perfezione del tiro che buca la rete avversaria. È il Napoli che gioca con il cuore e con la testa, che lotta e che sogna.Il calcio è una festa, un rito che si celebra nell’anima della gente.

È il ritorno alla mitologia, alla leggenda di Ulisse che sbarcò qui, in questa terra di sirene e di mostri. È la magia degli dei che abitano il Vesuvio, che proteggono la città con la loro forza magnetica. Il calcio è un’antropologia, una scienza che studia l’uomo e la sua cultura. È la Napoli che si racconta attraverso il suo calcio, la Napoli dei quartieri, delle contrade, delle feste e dei riti. È la Napoli che è capace di rialzarsi dopo ogni caduta, di lottare contro ogni avversità, di vincere la partita più difficile: quella della vita.

Su questo dovremmo riflettere, su quando eravamo bambini e riempivamo il nostro presente di sogni mentre correvamo dietro a un pallone

Il calcio un volta univa, ci accumunava, invece ora sui social leggo solo beceri commenti ricchi di qualunquismo e provincialismo. Ci stiamo imbarbarendo vomitando frustrazioni. E’ tutto molto triste. Quando la gioia riempie le strade di Napoli e di mille altre città nessuno dovrebbe, neanche lontanamente pesare di impedire di festeggiare. Sarebbe, anzi è, un atto di profonda ignoranza. La stessa ignoranza che sta cercando di inquinare ciò che è appena accaduto. Ebbene, nonostante tutto, di questa squadra e di questa vittoria si continuerà a parlare per decenni. E questo è certo.

Lasciate che Napoli festeggi il suo terzo scudetto come meglio crede

Pasolini diceva che il calcio è una metafora della vita, un gioco che ci insegna a essere umili, a rispettare gli altri, a lottare con lealtà e con passione. Il Napoli stasera darà vita a questa metafora, sarà il simbolo della bellezza e della forza di una città che non si arrende mai. Punto!

Ma non chiamatela rivincita o riscatto. NO! Napoli non ha bisogno di nessun riscatto perché non esiste un debito morale che la città debba estinguere. La città di Napoli ha una lunga e importante storia, con un patrimonio culturale e artistico unico al mondo. Napoli è una città che ha saputo creare una propria identità, fatta di cultura, tradizioni, storia e gastronomia, che la rendono un luogo unico e irripetibile.

Utilizzare il calcio come strumento di riscatto sociale è sbagliato, poiché alimenta solo divisioni e conflitti inutili. Godiamoci la festa

Giovanni Scafoglio

Leggi anche

Ecorandagio è un giornale libero e indipendente, fondato allo scopo di valorizzare i giovani comunicatori del futuro. Ci finanziamo grazie ai proventi delle nostre iniziative editoriali. Scopri la nostra casa editrice! Il Randagio edizioni. Giovanni Scafoglio
Show Full Content
Previous Sarà il Sole a estinguere il genere umano
Next Juventus e i complimenti ironici per lo scudetto del Napoli: è buona comunicazione? Abbiamo interrogato in proposito l’intelligenza artificiale
Close

NEXT STORY

Close

Mattarella influenza gli influencer

Marzo 14, 2024
Close