A Napoli il turismo torna a splendere. Lo confermano i dati di questo Ferragosto: oltre quarantamila i pernottamenti nelle strutture alberghiere. Il tasso di occupazione delle camere occupate sale al 91%. La città partenopea si aggiudica protagonista di quest’estate, superando persino Roma e Firenze. Il Sindaco Gaetano Manfredi afferma che l’andamento turistico di questa stagione è migliore di quello pre-pandemia. I numeri dimostrano quanto l’offerta culturale a Napoli sia attrattiva.
Italiani e stranieri hanno preferito le bellezze locali e periferiche a quelle esotiche
I turisti a Napoli sono affascinati non solo dal mare del golfo, ma anche dalle periferie e dai quartieri. Il centro storico, infatti, è invaso da fiumi di gente. Persone incantate e stupite dalla particolarità di San Gregorio Armeno, dei quartieri Spagnoli, del Rione Sanità. Luoghi ricchi di simbolismo culturale, spazi pregni di tradizioni e costumi. Spazi che ammaliano i vacanzieri. Come il murales di Diego Armando Maradona.
Ai quartieri spagnoli, si stimano circa settemila presenze al giorno davanti al dipinto de El Pibe de Oro. Alcuni turisti, affermano infatti che in Sud America, Napoli è conosciuta soprattutto grazie a Maradona. Il calciatore che – più di tutti – ha fatto sognare il popolo napoletano.
Napoli oltre a registrare più turisti, registra anche più paesi da cui essi provengono.
Le strade della città sono affollate da americani, tedeschi, francesi e giapponesi. A mancare è il mercato russo, probabilmente per motivi di geopolitica.
Cosa avrà inciso sul boom turistico a Napoli? Qualcuno ipotizza che sia stato l’effetto Procida, decretata Capitale della Cultura 2022. Non a caso, è in aumento il numero di stranieri diretti verso quest’isola. Prima d’ora invece, le isole predilette erano Ischia e Capri. Finalmente, anche Procida rivendica la sua vocazione turistica.
La sfida però, è quella di promuovere il turismo a Napoli tutto l’anno. E non solo in estate. Il presidente di Federalberghi Napoli, Salvatore Naldi, manifesta infatti la necessità di destagionalizzare la città.
Solo con un’importante campagna di marketing territoriale la città potrà, infatti, lavorare tutto l’anno. Destagionalizzare è uno dei principali obiettivi da raggiungere. Il clima mite ci permette di lavorare 12 mesi all’anno e per questo è fondamentale anche il mondo congressuale che può dare una spinta nei mesi abitualmente meno produttivi come novembre, gennaio e febbraio.”
In effetti, Napoli ha bisogno di una maggiore promozione affinchè anche durante l’inverno, ci sia turismo. E anche per permettere ai commercianti di guadagnare durante i mesi morti (come Gennaio e Febbraio).
Salvatore Naidi, suggerisce l’organizzazione frequente di eventi sportivi e mostre di spessore (da comunicare in largo anticipo). Le bellezze di Napoli devono essere valorizzate e perché questo accada c’è bisogno di investire nella cultura. Solo attraverso quest’ultima, Napoli può essere protagonista del turismo tutto l’anno.
Napoli merita più cura, più attenzione da parte delle istituzioni, affinché in città tutto possa essere più funzionante e ben organizzato.
“Come se Napoli fosse lontanissima da Roma, e avesse solcato il più grande dei mari per arrivarci. Un regno esoico, sprofondato in un perenne carnevale: teatro a cielo aperto dominato da un’allegria infernale che accoglie l’umanità proveniente da ogni regione del mondo” (Hans Christian Andersen).
Queste le parole dello scrittore Andersen dopo un soggiorno a Napoli nel lontano 1834. Ecco, Napoli è proprio un teatro a cielo aperto, un luogo in cui sacro e profano si fondono perfettamente. Una città “porosa” (così l’hanno definita Walter Benjamin e Asia Lacis), per la sua capacità di essere profonda, accogliente e cangiante. Una città così non può che ospitare l’intera umanità.
Emanuela Mostrato
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