Il Complesso della Pilotta svela al mondo i manoscritti greci della Nuova Pilotta: 35 manoscritti greci realizzati tra il X e il XVIII secolo, da oggi sono messi a disposizione degli studiosi e degli appassionati di tutto il mondo.
E’ importante evidenziare che dietro la pubblicazione on line si cela un lavoro scientifico ed un progetto culturale che ha richiesto anni di studi specialistici, interventi tecnici di alto livello e collaborazioni prestigiose.
Questa nuova apertura al mondo
è evidenzia Simone Verde, direttore del Complesso museale statale parmense – un segno di come stiamo realizzando la Nuova Pilotta: non un fortino chiuso di sapere per pochi, ma una piattaforma dove i saperi vengono condivisi, con gli utenti e visitatori locali ma anche con coloro che a Parma non possono venire ma che vogliono conoscere i tesori incredibili della nostra Città. Ovunque essi siano.
Massimo Magnani, professore di Lingua e Letteratura Greca dellUniversità di Parma, è il responsabile scientifico del progetto, oltre che curatore del convegno di studi sui manoscritti greci della Palatina, realizzato in Biblioteca nel novembre del 2019. Il lavoro è stato svolto in collaborazione con la Direzione della Biblioteca Palatina.
La pubblicazione dei manoscritti greci è avvenuta in Internet Culturale
portale di accesso al patrimonio delle biblioteche pubbliche e di prestigiose istituzioni culturali italiane, curato dallIstituto centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU). Lindirizzo da cui è possibile accedere alla collezione è ogni singolo manoscritto può essere visualizzato, sfogliato, ingrandendo le pagine o particolari di pagina.
Il dettaglio dellimmagine è altissimo
permettendo anche di cogliere il dettaglio fisico delle pergamene o delle carte sulle quali i testi sono stati scritti. La esplosione delle miniature, per altro bellissime, consente di percepire particolari che locchio umano non riuscirebbe a rilevare.
Ma cosa è stato messo a disposizione del mondo?
A questa, che è la domanda fondamentale, risponde la direttrice della Palatina, dottoressa Paola Cirani. Si tratta afferma la studiosa – dellintera raccolta di manoscritti greci della nostra biblioteca. Opere preziose e di enorme interesse, imprescindibili per studiosi di diverse discipline.
11 di essi provengono dal Fondo Palatino, nato dalla raccolta iniziata a Lucca dai Duchi di Borbone, che riunirono manoscritti acquistandoli da importanti collezioni private, come quella dei tre cardinali della famiglia Buonvisi. Uno dei pezzi più preziosi è il Ms. Pal. 5, sontuoso Tetraevangelo, datato intorno allanno Mille.
Altri 24 manoscritti appartengono al Fondo Parmense
dove si trovano grazie allopera di Paolo Maria Paciaudi (1710-1785), primo bibliotecario della Palatina, e di Giovanni Bernardo de Rossi (1742-1831), artefice della raccolta di quel fondo ebraico di manoscritti e stampati, che rende unica a tuttoggi la Biblioteca.
Tra i tesori di questo fondo vi è il Rotolo in pergamena
(Ms. Parm. 1217/2), riunito con altri tre in una custodia, arricchita dallo stemma impresso in oro di Ferdinando di Borbone, oltre allEtimologico di Simone Grammatico, opera di valore inestimabile.
Francesca Rampazzo