Settembre 16, 2024
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Il 3 settembre 1982, Palermo fu sconvolta dall’omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro, e dell’agente Domenico Russo, un evento che segnò una delle pagine più drammatiche nella lotta contro la mafia in Italia.

Carlo Alberto Dalla Chiesa, all’epoca prefetto di Palermo, era noto per il suo impegno incrollabile contro il terrorismo e la mafia

La sua azione non si limitava alla repressione della criminalità organizzata; Dalla Chiesa era convinto che la lotta alla mafia richiedesse un cambiamento culturale profondo, un risveglio della coscienza collettiva contro l’omertà e l’illegalità. Come ricordato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, il suo sacrificio rappresenta un esempio di coraggio e dedizione che continua a ispirare le nuove generazioni e le istituzioni italiane.

Il prefetto Dalla Chiesa aveva infatti messo in atto una strategia di contrasto che andava oltre l’azione repressiva, promuovendo un dialogo costruttivo con la società civile. La sua convinzione era che solo unendo le forze dello Stato con una partecipazione attiva dei cittadini sarebbe stato possibile sconfiggere il fenomeno mafioso.

La risposta delle istituzioni e della società

La reazione all’omicidio del generale Dalla Chiesa non si fece attendere: l’intera nazione fu scossa e le istituzioni risposero con fermezza, intensificando la lotta contro Cosa Nostra. La figura di Dalla Chiesa è oggi ricordata come un simbolo indelebile della lotta alla mafia, non solo per il suo ruolo istituzionale, ma anche per la sua capacità di stimolare un cambiamento sociale profondo.

Enzo Letizia, segretario dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, ha sottolineato come Dalla Chiesa sia stato un faro per intere generazioni di uomini e donne delle forze dell’ordine, ispirando una lotta contro la criminalità organizzata che continua tutt’oggi. La sua morte, avvenuta in un vile agguato mafioso, non ha spento la speranza, ma al contrario, ha rafforzato la determinazione di uno Stato che non arretra di fronte alla violenza e alla prepotenza mafiosa.

L’importanza della cultura della legalità

Nel ricordare il sacrificio di Carlo Alberto Dalla Chiesa, le istituzioni italiane hanno ribadito l’importanza della cultura della legalità come baluardo contro la mafia. Il Presidente Mattarella ha evidenziato come la scuola, i media e gli altri ambiti educativi siano fondamentali per diffondere una mentalità che rifiuti ogni compromesso con la criminalità organizzata. Solo attraverso l’educazione e la consapevolezza civile è possibile costruire un futuro di giustizia e libertà.

l’omicidio del generale Dalla Chiesa: un ricordo che non svanisce

A 42 anni di distanza, l’omicidio del generale Dalla Chiesa resta una ferita aperta nella storia italiana, ma anche un monito e un faro di speranza. La memoria del suo impegno e del suo sacrificio continua a vivere nell’azione quotidiana di coloro che combattono per un’Italia libera dalla mafia. Il ricordo di Dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo, ci sprona a non abbassare mai la guardia e a continuare a lottare per i valori di legalità e giustizia.

Cristina Ferrari

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