L’Unione europea ha inviato una dura lettera a Elon Musk. Il motivo? La piattaforma è diventata una miniera di fake news, un luogo in cui le menzogne crescono più velocemente dei funghi dopo la pioggia. La UE ha spedito una lettera di monito al patron di X, minacciando di scatenare il suo arsenale di sanzioni se questi non decide di fare finalmente pulizia.
Il conflitto tra Hamas e Israele ha trasformato il mondo dei ricercatori, giornalisti e fact-checker in detective dell’assurdo
La missione sembrava semplice: separare il grano dalla pula delle informazioni. Ma, ahimè, la missione è diventata una vera odissea tra le acque torbide della disinformazione.
Il ricercatore Osint, noto come Intel Crab, è riuscito a trasmettere tutto il suo sgomento: “Per tutte le strambe ragioni che esistono, non ricordo di essermi mai dovuto sobbarcare un carico simile”. La piattaforma X, che un tempo rappresentava una fonte affidabile, ora è il paradiso dei venditori di balle. I link credibili sono ormai una specie in via d’estinzione, più rara della lince iberica.
Grazie a un algoritmo che fa un pizzico di discriminazione positiva verso chi è disposto a versare otto dollari al mese, i nobili del regno virtuale governano la scena. Ma, sfortunatamente, l’informazione verificata sembra fuggita in un mondo parallelo. Video presi da videogiochi si spacciano per veri conflitti, botti di Capodanno in Algeria diventano operazioni militari ad alto rischio. E che dire delle immagini falsificate che trasformano Cristiano Ronaldo in un nuovo ambasciatore palestinese? La creatività è alle stelle!
Nel frattempo, Elon Musk, il “guru” delle cripto e delle auto elettriche, ha dato il suo prezioso contributo alla confusione e alla diffusione di fake news
Ha consigliato ai suoi 150 milioni di seguaci di seguire gli account @WarMonitors e @sentdefender, come se fossero l’epitome del giornalismo onesto. Purtroppo, sono noti per diffondere notizie false più veloci della luce. E non dimentichiamo il tocco antisemita di @WarMonitors, che ha spiegato gentilmente che “la stragrande maggioranza delle persone nei media e nelle banche sono zionisti”. Un’osservazione tanto acuta quanto squallida. Musk ha lanciato la bomba e poi l’ha ritirata con la stessa destrezza di un mago di strada.
Tutto questo caos di disinformazione è in gran parte merito dei cambiamenti apportati da Musk alla piattaforma
Ha licenziato i guardiani della verità e ora l’algoritmo premia chi diffonde il maggior numero di informazioni, vere o false che siano. Chiunque può comprare la famosa spunta blu e sentirsi un po’ più importante. La verità è sepolta sotto un cumulo di menzogne, una sorta di versione 2.0 del mito della caverna di Platone.
In questa giungla di notizie distorte, i ricercatori Osint si ritrovano a smentire contenuti che sembrano provenire da un universo parallelo. Le piattaforme di messaggistica criptata, come Telegram, alimentano il circo della disinformazione. I video vengono sottratti al loro contesto e rimodellati per servire la narrazione distorta di chiunque sia pronto a scendere nel ring.
La situazione su X è così critica che persino i migliori esperti di Osint sono trascinati nelle trappole degli account falsi. La verità sembra ormai un lontano miraggio, un’isola sperduta nell’oceano di menzogne. L’Unione europea ha suonato la carica, ma spetta a X dimostrare che è ancora capace di distinguere tra notizie vere e false. La pallottola di Bruxelles è pronta a partire, e il bersaglio è nel mirino.
Ginevra Leone
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